Autonomia regionale, M5S: "questo è il momento di vestire la maglia della squadra veneta, noi siamo pronti a fare la nostra parte"
Martedi 24 Ottobre 2017 alle 18:01 | 0 commenti
"I veneti hanno detto la loro sull'autonomia. E ora la politica è investita del peso dei voti di quasi due milioni e mezzo di cittadini: non ci sono più scuse, e la responsabilità che grava sulle spalle di chi rappresenta i veneti nelle istituzioni è enorme. Per questo motivo è necessario mettere da parte logiche di partito, bandiere e strategie politiche. I consiglieri regionali devono smettere le casacche delle proprie fazioni e vestire la maglia della "nazionale" veneta per portare a casa il risultato."
Lo ribadiscono i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, che oggi hanno tracciato la rotta per l'autonomia in seguito ai risultati del referendum di domenica e si dicono pronti a fare la propria parte.
"Il nostro obiettivo finale - sottolinea Jacopo Berti (nella foto)- è quello di regalare ai veneti la forma più ampia possibile di autonomia, ma per tagliare questo ambizioso traguardo è necessario procedere per gradi, come quando si costruisce una casa, e iniziare a rivendicare ambiti di competenze che noi riteniamo prioritari: l'istruzione, le infrastrutture tecnologiche a iniziare dalla banda larga, la tutela dell'ambiente."
A questo punto diventa indispensabile aprire la trattativa con Roma.
"Luca Zaia non può pensare di andare avanti da solo in questa battaglia - avverte il consigliere regionale - a Roma deve essere portata una legge del consiglio regionale ed è necessaria un'ampia condivisione politica per raggiungere il risultato voluto. È giunto il momento della Pax Veneta, che ci permetterà di riunire tutte le forze politiche per remare dalla stessa parte."
Pax Veneta, ma con paletti ben precisi.
"Attenzione, però - avverte infatti Berti - non parliamo di alleanze, e che nessuno pensi di appiattirsi su Zaia. Qui si tratta di lavorare per un obiettivo enorme, ma non si gioca sulla pelle dei veneti. Lo stesso Governatore non può chiedere lo status di Regione a statuto speciale, che è già stata bocciata dalla Corte Costituzionale, dobbiamo smetterla con queste speculazioni politiche."
"Siamo molto soddisfatti dell'esito del Referendum, in particolare della grande affluenza registrata - gli fa eco Simone Scarabel - l'asticella che avevamo fissato era il superamento del numero di votanti delle Regionali 2015, e l'obiettivo è stato largamente raggiunto."
Il consigliere sottolinea come l'analisi dei numeri dimostri che, se si scorporano i veneti all'estero che non potevano votare, in tutte le province venete è stato superato il quorum, anche in quella rodigina.
"Un grazie particolare va ai bellunesi - ricorda Scarabel - in quanto nella misura del 20% risiedono all'estero e soffrono molto la mancanza di autonomia."
Per Erika Baldin "noi non ci siamo mai sottratti al confronto in materia di referendum per l'autonomia del Veneto - dice la consigliera - abbiamo organizzato dibattiti sul tema e informato adeguatamente i cittadini. Non abbiamo dispensato false promesse, siamo sempre stati coerenti e onesti intellettualmente, portando avanti le nostre priorità : l'autonomia e la partecipazione al voto dei cittadini."
"Tutti siamo a favore di una maggiore autonomia. Mi confronto sempre con il territorio cercando di intercettarne le istanze - spiega anche Patrizia Bartelle - in modo democratico, come Movimento ci siamo confrontati sul tema, abbiamo votato e assunto una precisa posizione. Ricordo solo come la provincia di Rovigo storicamente sia stata a volte dimenticata dalla politica e così i cittadini polesani hanno avvertito come distanti le istituzioni chiamate invece a rappresentarli".
"Questo referendum - conclude il consigliere Manuel Brusco - rappresenta non tanto un successo personale di Zaia, bensì la vittoria di tutti i cittadini veneti, dato che il sì ha conosciuto un'ampia trasversalità politica. Siamo chiamati a realizzare l'autonomia, nel segno di quanto
previsto dalla nostra Costituzione."
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