Autonomia, il Consiglio regionale del Veneto ha approvato il PdLS n. 43
Mercoledi 15 Novembre 2017 alle 22:14 | 0 commenti
Dopo la discussione di ieri, e l'esame oggi 15 novembre dell'articolato e dei relativi emendamenti depositati, il Consiglio regionale del Veneto ha approvato, con 40 voti favorevoli (10 consiglieri non hanno partecipato alla votazione) il Progetto di Legge Statale n. 43, di iniziativa della Giunta, da trasmettere al Parlamento nazionale, relativo all'individuazione di percorsi e contenuti per il riconoscimento di ulteriori e specifiche forme di autonomia per la Regione del Veneto, in attuazione dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione.
Nel corso dei lavori in aula consiliare, alla presenza del Presidente Luca Zaia, si è sviluppato il dibattito soprattutto in ordine all'articolo 2 del PdLS n. 43, relativo alle modalità di finanziamento del nuovo assetto delle autonomie.
Sono stati, inoltre, votati gli ordini del giorno presentati.
Quindi, si sono susseguite le dichiarazioni di voto sul testo normativo.
Andrea Zanoni (Partito Democratico), che assieme a tutto il suo gruppo non ha votato il Pdls 43,:" I veneti vogliono l'autonomia, ma non accettano di essere presi in giro. Per questo, se davvero vogliamo portare a casa dei risultati, occorre essere realisti e cercare un accordo con il Governo anziché lo scontro. Anche perché il curriculum della Regione, visto come ha agito nella gestione e nella difesa dei beni comuni, difficilmente passerebbe un esame. Gli esempi sono molteplici, dal caso Pfas con migliaia di cittadini contaminati a causa della falda acquifera più inquinata d'Italia, all'aria con un Piano regionale assolutamente insufficiente che 'scarica' tutto sui Comuni, passando per una legge di consumo del suolo piena di deroghe e l'asfalto di fuoco, con rifiuti tossici e pericolosi interrati illegalmente. E ancora un'agricoltura che non dedica la necessaria attenzione al biologico e i tanti, troppi, provvedimenti pro-caccia che consentivano di sparare anche a specie protette."
"Bisogna ammettere che finora la Regione non ha certo brillato negli anni in quelle competenze che la legge già le riconosceva - insiste il vicepresidente della commissione Ambiente -. Anche per questo, credo, nonostante sia stato raggiunto il quorum, non c'è stato quel plebiscito che si aspettava il presidente Zaia. Dobbiamo riportare i cittadini ad avere fiducia nelle istituzioni: una trattativa vera con il Governo che permetta di raggiungere un risultato utile per i veneti va in quella direzione, alzare l'asticella delle richieste solo per farsi dire no e sfruttarlo in campagna elettorale in vista delle politiche rappresenterebbe invece una presa in giro e una grande occasione perduta."
Graziano Azzalin (Partito Democratico): "L'articolo 2 vanifica tutta la legge e conferma la volontà di scontro con il Governo. Che si debbano trasferire le risorse a copertura delle nuove spese è logico, ma è proprio l'impostazione che critichiamo. Tuttavia sappiamo che la Lega dopo aver sbandierato il proposito di diventare Regione a Statuto speciale sul modello della Provincia di Bolzano non può fare marcia indietro e modificare l'articolo in cui si chiedono i 9/10. È una questione puramente politica, una battaglia tutta interna alla Lega."
"Ne vedremo delle belle in campagna elettorale - prosegue il consigliere -: il Veneto chiede autonomia e pone la questione settentrionale, proprio mentre Salvini toglie la parola ‘Nord' dal simbolo della Lega; Salvini chiede un referendum analogo in 10 Regioni, noi vogliamo le competenze su 23 materie trattenendo il 90% delle tasse, con cui salterebbe in aria il Paese. Tutto perché l'alterità veneta deve rimanere alta. Durante il dibattito è stata citata più volte la Sicilia come esempio di malgoverno: eppure nella prima dichiarazione da presidente, Musumeci ha detto che avanzano dallo Stato dai sette agli otto miliardi. Su questo in vista delle elezioni nazionali si creerà un corto circuito."
"Inoltre - aggiunge Azzalin - rimane il nodo dei Pdl sul referendum per l'indipendenza del Veneto. Per non gettare ombre sul percorso abbiamo chiesto che venissero cancellati. Ci hanno replicato che il tema non è all'ordine del giorno e che la Consulta si è già espressa. Bene, allora perché non eliminarli?". Infine Azzalin, tornando al tema delle risorse ha contestato la decisione della maggioranza leghista del 2010 di non applicare l'addizionale Irpef collegandola alla richiesta di trattenere il 90% delle tasse: "Se avessimo esentato 9 cittadini su 10, il Veneto avrebbe introitato circa 100 milioni l'anno, 700-800 milioni non sono stati riscossi per non far pagare chi guadagna dai 70mila euro l'anno in su. Si è deciso di agevolare gli interessi dei pochi a scapito dei molti, non c'è stato coraggio politico. Adesso rivendichiamo delle risorse che ci verrebbero distratte, ma in passato è stato scelto di danneggiare la maggioranza dei veneti, che si sono visti tagliare servizi o non hanno visto opere necessarie per la messa in sicurezza del territorio."
Stefano Fracasso (Partito Democratico): "Aver scritto la Legge in questo modo la rende più debole, rende più difficile convincere Governo e Parlamento delle nostre ragioni e raggiungere così il risultato. Quello che dovevamo esprimere, l'abbiamo già fatto votando favorevolmente oltre l'80% degli articoli, ma non abbiamo partecipato al voto finale."
"Noi siamo per l'autonomia e per questo non abbiamo fatto mancare il nostro contributo - precisa l'esponente dei Democratici - a partire dai lavori in Commissione. Adesso, si aprirà il negoziato con il Governo, un percorso che si concluderà con la Legge parlamentare e, più credibile sarà la proposta, tanto più raggiungibile il risultato."
"Come Partito Democratico - evidenzia il consigliere regionale - ribadiamo che sarà utile convincere anche i colleghi emiliano-romagnoli e lombardi, sia consiglieri regionali che deputati e senatori, poiché i parlamentari veneti non sono neanche un decimo. C'è una sola istituzione che non è da convincere: la Corte Costituzionale che ha già detto ciò che pensa con la sentenza 118/2015. Per la Consulta non è ammissibile trattenere gli otto decimi del gettito fiscale, figuriamoci i nove. E quel no è invalicabile per Governo e Parlamento."
"Quella che uscirà dal negoziato - puntualizza il consigliere dei Democratici - sarà una Legge diversa da quella che esce da quest'aula, noi abbiamo lavorato senza pregiudizi e ostruzionismo, materia per materia, audizione per audizione, raccogliendo le impressioni della società veneta."
"E ci siamo espressi a favore per oltre l'80% degli articoli - conclude Stefano Fracasso - dando parere contrario su nove di essi, per un totale di oltre 60. Questi sono i fatti, perciò non c'è altro da aggiungere. Con quei voti abbiamo espresso quello che dovevamo esprimere, senza bisogno di dover partecipare al voto finale."
Marino Zorzato (Area Popolare): "Ringrazio innanzitutto quelli che sono stati i promotori di questa Legge, che hanno consentito lo svolgersi del referendum del 22 ottobre. E' necessario ora fare gioco di squadra e remare dalla stessa parte per portare a casa il massimo risultato possibile, ovvero maggiori competenze da esercitare in modo corretto nell'interesse dei cittadini, con la presunzione che la nostra Regione è efficiente nell'amministrare le risorse pubbliche, quindi merita di ricevere forme di autonomia rafforzata. Possiamo e dobbiamo essere una Regione di riferimento per tutte le altre."
Stefano Casali (Centro Destra Veneto): "Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato per questo importante risultato. La procedura migliore dal punto di vista giuridico l'ha seguita il Veneto. E' stata coinvolta infatti tutta la Politica regionale, si è seguito un percorso che non ha tralasciato nulla. Ringrazio anche i miei colleghi di Gruppo. Auspico che questo Progetto di Legge, frutto di un iter pienamente democratico e istituzionale, non venga svilito da sterili ostruzionismi. E' necessario, inoltre, tenere sotto controllo la spesa pubblica. L'autonomia sarà utile anche in questo senso e infonderà maggiore fiducia nei cittadini veneti."
Pietro Dalla Libera (Veneto Civico): "Oggi c'è la necessità di essere tutti uniti, perché maggiore unità è garanzia di maggiore forza e di migliore risultato nella trattativa col Governo relativa al PDLS n. 43. Sono quindi favorevole al Progetto di Legge Statale n. 43 perché è in perfetta sintonia con la Costituzione."
"Il PDLS n. 43 - continua il presidente di Veneto Civico -, riguardante l'autonomia del Veneto, in particolare è rispettoso dell'art. 5 della Costituzione, con il quale i Padri costituenti hanno dimostrato massima propensione verso le autonomie, ponendo l'unico limite nell'indivisibilità e nell'indissolubilità dello Stato nazionale. Anche l'art. 116, terzo comma, della Costituzione che prevede l'autonomia differenziata, rimandando alle 23 materie previste nell'articolo 117, non ha posto alcun divieto al richiederle tutte, mentre l'art. 119 della Costituzione prevede che alle competenze assegnate si accompagnino le relative proprie risorse per farvi fronte."
"Realizzare questo grande obiettivo di avere un'autonomia differenziata - prosegue il consigliere regionale - possibilmente in tutte le materie che la Costituzione consente, dà la possibilità al Veneto di trattenere più risorse, di offrire più servizi, di eliminare molta burocrazia e di far lievitare il Prodotto Interno Lordo del Veneto così da recare beneficio anche a tutto il resto del Paese, che ritengo non si opporrà al fatto che il Veneto possa avere maggiori competenze e maggiori risorse, perché la nostra Regione si è dimostrata locomotiva della nostra Italia negli anni del massimo sviluppo e lo potrà essere ancora."
"Secondo me - sottolinea Dalla Libera - questo Progetto di Legge trova forza, poi, nell'esito del referendum: i cittadini veneti hanno deciso e ci hanno conferito un indirizzo; come consigliere regionale, eletto dai veneti, riconosco che il potere legislativo che abbiamo trova fondamento nella sovranità del nostro popolo, il quale con il referendum consultivo ci ha dato un'indicazione ben precisa."
"Infine - conclude Pietro Dalla Libera - tra qualche mese si terranno le elezioni politiche e sicuramente i veneti leggeranno bene i prossimi programmi elettorali di tutti i partiti, per capire il loro orientamento sull'autonomia del Veneto, decidendo poi di conseguenza chi votare e chi no."
Maurizio Conte (Veneto per l'Autonomia): "Siamo favorevoli a questo percorso sull'autonomia che porterà risultati concreti nell'interesse dei veneti, i quali, con il referendum, hanno dimostrato maturità politica e dato un mandato chiaro chiedendo maggiori forme di autonomia. Il Veneto deve dimostrare di essere in grado di offrire una gestione migliore a quelle competenze che fino a ora sono state di esclusiva competenza dello Stato, per rilanciare i territori, anche in ottica del risparmio di risorse pubbliche."
Giovanna Negro (Veneto del fare): "La Politica ha bisogno di credibilità , ora più che mai; dobbiamo confrontarci seriamente aprendo un dialogo costruttivo tra tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio regionale, per portare a casa un risultato concerto nell'interesse di tutti i veneti."Â
Franco Ferrari (AMP): "Chiedo al Presidente Zaia di voler rappresentare tutti i cittadini veneti nella trattativa con il Governo, in modo serio e responsabile. Sono convinto che porteremo a casa un risultato concreto, non voglio porre limiti in merito, ma i veneti hanno bisogno di nuovi impulsi per rilanciare il territorio. Voterò quindi a favore."
Cristina Guarda (AMP): "Dissento dalla posizione assunta dal mio capogruppo e voterò quindi in modo differente. Chiedo maggiore razionalità nell'affrontare il problema dell'autonomia, non voglio mortificare le speranze dei veneti, contesto solo il metodo seguito. Manca infatti il confronto e la chiara indicazione degli obiettivi concerti che il Veneto vuole raggiungere nei prossimi anni, soprattutto in materia di agricoltura e commercio estero. Voglio un Veneto autonomo ma rispettoso delle esigenze nazionali e pienamente rispettoso della Costituzione. Io non voterò quindi il PdLS."
Simone Scarabel (M5S): "Il referendum è la massima espressione della democrazia diretta, frutto della partecipazione di tutti i cittadini. Il presidente Zaia ha ricevuto quindi un mandato che va al di là dei confini rappresentati dalla stretta maggioranza, e quindi ha assunto una grande responsabilità nei confronti di tutti i veneti per trattare con Roma. L'obiettivo di questo Progetto di Legge è ambizioso, i nostri cittadini non accetteranno che la trattativa non produca un risultato concreto, altrimenti si sentirebbero traditi nel preciso mandato che hanno voluto affidare alla Politica con il referendum del 22 ottobre us. Il Movimento 5 Stelle vigilerà a riguardo e faremo la nostra parte sull'autonomia. Oggi voteremo quindi a favore."
Jacopo Berti (Movimento Cinque Stelle)"Abbiamo rispettato il mandato dei cittadini, ora la palla passa a Roma e alla delegazione veneta. Votiamo sì perché il Movimento 5 Stelle è stato favorevole fin dall'inizio a questo fondamentale percorso - spiega il capogruppo M5S in consiglio regionale - i veneti si sono espressi in modo chiaro e definitivo, mettendo nelle mani della politica veneta un mandato molto importante."
"La volontà dei cittadini, espressa con lo strumento del referendum domenica 22 ottobre, è sacra perché rappresenta la democrazia diretta - continua Berti - e il nostro voto in aula conferma l'impegno che ci siamo presi.Noi abbiamo fatto la nostra parte con senso del dovere e in modo chiaro. Ora la palla passa a Roma e alla delegazione veneta che andrà a trattare con lo Stato. Fra pochi mesi ci sarà un nuovo Governo e il Movimento 5 Stelle ha già dichiarato, prima di tutti e in maniera molto chiara, di essere pronto una volta alla guida del Paese ad aprire i tavoli delle trattative per l'autonomia."
"Ma i nostri parlamentari - conclude Berti - hanno confermato di essere disponibili fin da subito a fare la propria parte nelle aule del Parlamento perché la volontà dei cittadini si trasformi subito in una realtà . Lo dobbiamo ai veneti."
Patrizia Bartelle (M5S): "Per il rispetto che devo ai cittadini veneti e italiani, mi differenzio dalla posizione del mio Gruppo e non parteciperò quindi al voto, in quanto questo Progetto di Legge non mi convince nella sua impostazione generale."
Così, il Presidente Luca Zaia: "Ora abbiamo il mandato. Al governo e al sottosegretario Bressa chiediamo di attivare subito il tavolo della trattativa. Questo dibattito e questa iniziativa legislativa non ci sarebbero stati se non ci fosse stato il referendum, il voto di due milioni e 300 mila veneti e in percorso che dura da 5 anni."
Intervenendo in Consiglio Regionale del Veneto nel momento del voto finale sulla proposta di legge statale per il riconoscimento di ulteriori forme di autonomia al Veneto, il Presidente della Regione Luca Zaia, unica voce della maggioranza ad esprimere la dichiarazione di voto, ha ringraziato il Consiglio per l'ampio mandato ricevuto e ha ribadito di voler intavolare da subito la trattativa istituzionale con il governo in carica.
"I consiglieri mi hanno dato ampia libertà di mandato, approvando uno specifico ordine del giorno. Tra le votazioni odierne, forse questa è la più importante di tutte. Certo, non basterà un governo per portare a casa il risultato. Ma il Veneto di oggi non è più quello di ieri. E' merito del referendum del 22 ottobre scorso, nel quale i veneti hanno espresso un grande senso di partecipazione: non si raggiunge il 60 per cento di partecipazione alle urne sotto un diluvio universale, se non c'è una vera convinzione."
"Forse la vera modifica della Costituzione da fare in Italia - ha osservato Zaia - è rendere obbligatoria la consultazione referendaria, perché anche il popolo si assuma le proprie responsabilità . Il referendum toglie ogni imbarazzo a chi dovrà trattare con il governo."
In merito alla richiesta di trattenere in Veneto i nove decimi del gettito fiscale del Veneto, il governatore del Veneto ha detto di rifiutarsi di pensare che anche un solo cittadino veneto consideri eccessiva questa richiesta. "Nessun veneto si scandalizza per questa richiesta, caso mai i veneti si scandalizzano per i 33 mld di sprechi nel bilancio dello Stato. Lo stesso presidente del Consiglio Gentiloni ci ha detto che chiedere l'autonomia non è una eresia, ma una richiesta di efficienza. Noi conosciamo bene i nostri conti, nella legge e nei nostri studi abbiamo esploso e contabilizzato ogni competenza. Quelli che non conosciamo in realtà sono i veri conti dello Stato, e in questo mi confortano anche i pareri autorevolissimi dei membri della nostra delegazione trattante che del bilancio italiano e della fiscalità conoscono ogni meandro."
"Per questo dal Governo mi aspetto una controproposta seria" - ha scandito Zaia, annunciando l'intenzione di pubblicare tutti i documenti della trattativa in un apposito spazio nel sito web della Regione. "La trattativa sarà un processo in progress - ha aggiunto - e dovremo capire se il popolo veneto sarà rappresentato anche da un ‘popolo' di parlamentari. Tutti gli eletti in Veneto saranno misurati, indipendentemente dal loro colore politico."
Quanto ai possibili ‘partner' della trattativa (Lombardia ed Emilia Romagna) il presidente Zaia ha ribadito l'intenzione di voler un percorso ‘su misura'. "A differenza delle altre due regioni - ha ricordato - abbiamo già ‘sgrezzato' la materia e definito materie e funzioni. Nella trattativa sono disposto a sedermi con tutti, ma il Veneto ha le sue specificità : per esempio abbiamo 90 mila bambini che frequentano la scuola d'infanzia paritaria e 20 mila allievi delle scuole di formazione professionali. Sarà un lavoro da Catone il censore: dovremo fare in modo di portare a casa competenze e risorse vere, perché l'autonomia senza soldi non serve a niente. Non andiamo a Roma col coltello fra i denti o soltanto, come dice qualcuno, per farci dire no. Ma se la controproposta del governo (qualunque esso sia) non sarà dignitosa e rispettosa dei veneti, siamo pronti anche a dire di no. Credo che il presidente Gentiloni e il sottosegretario Bressa abbiano una grande opportunità di passare alla storia rendendo possibile una intesa. Ma una intesa fatta su misura del Veneto, costruita su misura come un abito sartoriale."
"Siamo coscienti che non sarà facile, ma ci crediamo e porteremo dei risultati qualcosa", ha continuato Zaia, assicurando di voler essere artefice di quella che si preannuncia come un lunga e laboriosa maratona.
"Siamo l'unica regione incastrata tra due regioni a statuto speciale, siamo stanchi di essere accomunati in un indefinito Nordest. Siamo un popolo di imprenditori eroici che lavorano in condizioni non facili e di comunità di confine che si ritrovano a guardare a Trento e Bolzano e al Friuli come alla valle dell'Eden. Pensare di risolvere il problema di Sappada e degli altri comuni di confine dando il via libera al cambio di regione significa non conoscere i problemi del Veneto. Dopo Sappada ci sarà un'altra Sappada. La soluzione è una sola: l'autonomia. La Costituzione ci dà questa opportunità e finché c'è questa Costituzione noi siamo nell'alveo della legalità . La legge referendaria del Veneto aprirà un nuovo corso anche per altri. Una cosa è certa, non si torna più indietro. Il Veneto ha aperto la strada, spianandola per altri."
Infine, il Presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti ha affermato al termine della seduta consigliare: "E' stata una giornata importante: oggi il Veneto trova una straordinaria unità , non hanno vinto alcune forze politiche su altre, ha vinto il Veneto."
"Cogliendo il mandato che i cittadini del Veneto hanno dato il 22 ottobre scorso, il Consiglio regionale del Veneto ha approvato accelerando al massimo i tempi, con un intenso dibattito nelle Commissioni e quindi con il confronto in aula - ha detto Ciambetti - il progetto di legge che indica materie, competenze e risorse da trattare con il governo a Roma dando, inoltre, ampio mandato al presidente Zaia per la trattativa."Â
Soddisfatto il presidente del Consiglio regionale del Veneto, ha voluto ringraziare "tutti i consiglieri regionali e quanti hanno contribuito, ad iniziare dai tecnici e dirigenti sia della Giunta come del Consiglio, a realizzare questo testo di legge. Il dibattito in aula è stato composto e proficuo, anche quando sono emerse critiche talvolta non poco aspre ma fatte con spirito altamente costruttivo, e mi auguro che il governo e il Parlamento Italiano sappiano cogliere lo spirito con cui questo mandato è stato dato dapprima dai cittadini attraverso un Referendum regolare poi dall'aula consigliare dove, è giusto sottolineare, il testo di legge è stato approvato almeno per l'80 per cento dei suoi articoli da tutte le forze politiche presenti in aula - ha detto Ciambetti -. La legge che è uscita dal dibattuto consiliare rafforza la proposta che aveva presentato la Giunta regionale e il segnale che viene dato è chiaro. Ora si apre la stagione del confronto e della trattativa che sappiamo non sarà di certo facile e anch'io, come più di un consigliere dai banchi della maggioranza come delle opposizioni ha sottolineato, dico che occorre saper fare squadra e lavorare assieme, senza distinzioni di parte, per il bene della nostra cittadinanza e del nostro territorio. Questa legge è un ottimo strumento che affidiamo al presidente Zaia con fiducia".infine "ringraziato tutti quelli che hanno reso possibile, in tempi rapidi, questo importante risultato che vuole offrire ai veneti maggiori forme di autonomia."
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