Quotidiano |

Assoluzione degli attivisti Tricom: le foto testimonianza

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 4 Luglio 2012 alle 07:36 | 0 commenti

ArticleImage

Pubblichiamo le foto inviateci da Luc Thibault, loro autore e testimone diretto dell'assoluzione il 27 giugno a Trento degli attivisti rinviati a giudizio per aver lanciato uova contro il Tribunale di Bassano in cui il 24 maggio 2011 era stata pronunciata una sentenza di assoluzione dei vertici della Tricom Pm Galvanica di Tezze sul Brenta dall'accusa di omicidio colposo: i suoi lavoratori erano di sicuro morti, ma i giudici non seppero decidere se la causa era il cromo esavalente o il ... fumo.

Pochi attimi dopo l'assoluzione esplose l'ira dei familiari delle vittime e dei comitati che li sostenevano, ricorda Luc Thibault, sindacalista Usb a Schio: «partirono per una improvvisa marcia di protesta per il centro cittadino. Una dozzina di uova fu lanciata verso il palazzo di giustizia. Per questo furono indagati e rinviati a giudizio a Trento per competenza. Il 27 giugno in primo grado il giudice trentino li ha tutti assolti perché il fatto non sussiste». Per gli attivisti l'assoluzione era la seconda "vittoria" perché «l'8 giugno c'era stato un altro pronunciamento importante della magistratura. Il tribunale di Venezia infatti, in sede d'appello, aveva ribaltato la sentenza proprio dei giudici della città del ponte che in primo grado avevano assolto i vertici della Pm Galvanica ex Tricom*. Un ribaltamento costato ad Adriano Sgarbossa, Paolo Zampierin e Rocco Battistella 16 mesi di carcere ciascuno per omicidio colposo. Battistella tra l'altro è un volto notissimo nel Vicentino giacché è stato assessore provinciale Udc alla caccia durante l'era della presidente leghista Manuela Dal Lago».

Mentre sullo stesso blog del comitato tezzano si legge anche che «il tribunale di Bassano del Grappa ha ricevuto due smacchi clamorosi, a dimostrazione del fatto che la nomea di "porto delle nebbie" se l'è conquistata a giusta ragione», Luc non riesce a non chiudere con questa frase ancora più amara dopo una vittoria processuale: «Continuiamo nella lotta, senza delegare a nessuno la difesa dei nostri interessi».


*Basta morti sul lavoro, smascheriamo l'ingiustizia di questo sistema! 2 vittorie
Il 7 giugno, finalmente, la lotta ha dato i suoi frutti: Battistella, Zampierin e Sgarbossa, dirigenti della Tricom di Tezze sul Brenta, sono stati condannati dalla Corte d'Appello di Venezia a 1 anno e 4 mesi per omicidio colposo per la morte degli operai che lavoravano nella loro azienda.
Noi siamo convinti che anni e anni di lotte, le mobilitazioni, i presidi da parte del nostro comitato e la partecipazione di alcuni famigliari delle vittime a tutte le udienze, insieme alla solidarietà espressa da cittadini ed altri comitati su questa vicenda abbiano fatto la differenza, costringendo il tribunale di Venezia ad emettere una condanna, nonostante le complicità, le omissioni e i silenzi di istituzioni, sindacati e partiti, i rinvii, le richieste di archiviazione e l'assoluzione in primo grado. Uno smacco per il tribunale di Bassano, che li aveva assolti con formula piena, attribuendo le morti al fumo di sigaretta.
Rendere pubblico l'inferno in cui lavoravano quegli operai e le responsabilità dei dirigenti della Tricom, che nella ricerca del massimo profitto non hanno esitato a mandare a morte decine di lavoratori calpestando la salute e la vita degli operai e della popolazione è stato, fin dall'inizio, il nostro principale obiettivo.
Certo, per questi assassini la condanna è irrisoria e dimostra che, in questa società, i padroni non pagano quasi mai e gli operai sono carne da macello da sacrificare ai loro profitti. Le morti degli operai nell'Emilia colpita dal terremoto ne sono un'ulteriore conferma.
Ora si tratta di rilanciare la lotta per
-riaprire ed approfondire le indagini, visto che, dalla chiusura dell'inchiesta ad oggi, altri operai della Tricom risultano deceduti per patologie connesse al processo produttivo;
-istituire la sorveglianza sanitaria per tutti i lavoratori della Tricom;
-garantire maggiore sicurezza per la popolazione e l'ambiente, pesantemente avvelenati dalle sostanze inquinanti utilizzate nel processo di produzione della Tricom;
-lavorare in sicurezza, a rischio zero.


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network