“Cambio Ario” del Giornale di Vicenza, via Gervasutti. Prima Comunicazione conferma. Un passo avanti o indietro per l'informazione locale dopo la "mala gestio" del caso BPVi?
Lunedi 5 Settembre 2016 alle 19:19 | 1 commenti
“Noi qui al giornale non abbiamo ricevuto notizie certe, non ci è stato comunicato nulla, però le voci tra i corridoi girano sì...â€. Così dallo stabile della redazione in viale Fermi commentano la conferma delle prime indiscrezioni circolate e poi confermate su Prima Comunicazione sul licenziamento di Ario Gervasutti da direttore responsabile de Il Giornale di Vicenza (foto Italiani di Frontiera). Un cambiamento non poi così clamoroso visto che su questo mezzo ne preannunciavamo la sorte già tempo fa (il contratto scadeva proprio a fine anno) legandola alla caduta di copie, diffusione e influenza sulla città e sull'area aggravata negli ultimi anni dalla politica editoriale miope e asservita alla proprietà , Confindustria Vicenza, nel raccontare o, meglio, non raccontare il dramma della Banca Popolare di Vicenza che ha colpito decine di migliaia di soci vicentini della BPVi avvantaggiandone solo i soliti noti.
Non sembra, quindi, che il cambiamento sia dovuto a una scelta di Gervasutti anche se, magari, potrà concludersi col più classico degli accordi consensuali tra la proprietà e il "dipendente", alla Zamparini cioè, e visto che la scadenza naturale era tra pochi mesi.
Se anche nell'ultima sua uscita pubblica alle Fornaci Rosse durante l'intervista sul palco alla Segretaria nazionale Cgil Susanna Camusso Ario Gervasutti aveva lasciato i presenti esterrefatti per non aver posto nemmeno una domanda sulla vicenda della Banca Popolare di Vicenza, speriamo solo che il successore, dopo che le “voci che girano tra i corridoi†sul licenziamento troveranno riscontro in dichiarazioni ufficiali, sappia fare di quello che rimane il quotidiano più diffuso, su carta, della provincia un uso migliore a favore dell'informazione.
Che si cambi aria, oltre che Ario, nella redazione di Via Fermi è un nostro augurio, ma per far questo con vantaggi per l'informazione locale non basta solo un "Ario nuovo" simile al precedente...
Anche perchè "chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia ma non quel che trova".
Vero collega Marino Smiderle, ex dipendente della BPVi, dato ora come direttore ad interim ma da un paio di mesi candidato alla poltrona definitiva vista la contemporanea promozione a caporedatore?
In passato successe qualcosa di simile con tal Giulio Antonacci che da direttore provvisorio fu promosso come definitivo prima di lasciare, anche lui licenziato quando non faceva più piacere ai suoi referenti confindustriali, il ruolo di direttore proprio a Gervasutti...
La storia si ripete, ma speriamo che la qualità del foglio locale stavolta migliori come stimolo anche per tutti noi che proviamo ad arricchire e a pungolare i suoi contenuti.Â
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