L'Italicum è legge, anche con il voto dei vicentini Crimì, Ginato e Filippin
Lunedi 4 Maggio 2015 alle 20:41 | 1 commenti
La nuova legge elettorale nazionale denominata Italicum è stata approvata in via definitiva alla Camera con 334 sì. Di seguito le riflessioni dei deputati vicentini del Partito democratico Filippo Crimì "un altro punto a favore del Governo Renzi" e Federico Ginato "una buona mediazione, possibili correttivi con primarie e riforma costituzionaleâ€, e della senatrice del Pd Rosanna Filippin "ci eravamo presi un impegno e l'abbiamo mantenuto", che hanno anch'essi votato a favore della legge.
Crimì
L'approvazione definitiva della nuova legge elettorale votata alla Camera segna un altro punto a favore del Governo Renzi e di chi con lui sta condividendo la battaglia politica per fare quelle riforme di cui l'Italia ha bisogno da anni.
Le polemiche che in queste ultime settimane hanno tentato di travolgere questo provvedimento si sono sciolte come neve al sole in quanto il Parlamento ha riconosciuto la necessità di andare avanti, seguendo il percorso che era stato, mi preme sottolinearlo, esaminato e condiviso ampiamente in tutte le sedi.
Matteo Renzi, quando è stato chiamato poco più di un anno fa a reggere le sorti del nostro Paese, ha accettato ponendosi l'obiettivo di fare uscire l'Italia e le nostre istituzioni dalle paludi dei veti incrociati e dei continui rinvii, e tutti all'interno della coalizione governativa si sono resi conto che c'è bisogno di una figura politica con le sue caratteristiche per provocare una profonda e moderna trasformazione dello Stato.
Ritengo, quindi, paradossale che gli stessi attori che all'inizio del 2014 chiesero al Sindaco di Firenze e ai suoi Ministri di assumersi la responsabilità di governare per portare avanti con forza le riforme, siano ora protagonisti di attacchi al pari degli avversari politici.
Noi Parlamentari, anche nella diversità di convinzioni e di pensiero, ci siamo però resi conto che il Paese che rappresentiamo si sente lontano anni luce questo genere di polemiche. Gli Italiani hanno bisogno e ci chiedono di essere capaci di prendere decisioni idonee e concrete per poter guardare con fiducia al futuro proprio e dei propri figli.
Ecco che il voto espresso dal Parlamento è andato proprio in questa direzione: ci siamo lasciati alle spalle gli ennesimi tentativi di rinviare ancora sine die il provvedimento ed abbiamo votato per fare un ulteriore passo in avanti verso il completamento delle riforme.
La nuova legge elettorale approvata rappresenta oggi la migliore riforma possibile fatta nell'interesse e per il bene della democrazia e delle sue istituzioni.
È un segnale forte che siamo riusciti a dare a tutti gli osservatori interni ed esterni al nostro Paese: questo Parlamento è in grado di fare scelte importanti e coraggiose prendendosi il tempo di discutere, ma anche quello per decidere e andare avanti per cambiare l'Italia.
Ginato
Non è il modello ideale ma, dopo un lungo percorso, l’Italicum è una buona mediazione che ha visto il tentativo di coinvolgere anche pezzi della minoranza come Forza Italia. Un partito che alla Camera è uscito dall'Aula ma che al Senato non aveva avuto problemi a votare proprio questo testo di legge. Non si tratta perciò di una legge costruita senza l'apporto della minoranze ma della volontà di non farsi ricattare per l'ennesima volta da una partito che è nato per cambiare l'Italia e ha rappresentato invece un’ulteriore causa del grave immobilismo che colpisce il nostro Paese. A tutti noi ora la responsabilità di introdurre eventuali correttivi nell’applicazione, ad esempio con le primarie per i capilista e con modifiche nella riforma costituzionale che rafforzino l’equilibrio dei diversi poteri. Ho sempre sostenuto l’idea di un sistema elettorale che preveda la scelta di tutti i rappresentanti tramite l’espressione della preferenza e purtroppo il numero dei capilista bloccati indicati da questa legge rimane ancora troppo alto. C’è chi però in Parlamento la pensa in maniera opposta e preferisce il sistema dei collegi uninominali. L’Italicum non è certamente perfetto, ma è una buona mediazione e soprattutto è una riforma necessaria e da troppo tempo attesa e rinviata. Ricordo anche i miglioramenti apportati al disegno di legge varato dal Governo durante il percorso parlamentare: modifiche significative e frutto della discussione interna e del lavoro di chi ha saputo dimostrare la possibilità e l’utilità di costruire un altro punto di equilibrio: l’abbassamento delle soglie di sbarramento che consente una rappresentanza parlamentare anche ai partiti più piccoli; l’innalzamento del quorum per l’attribuzione del premio di maggioranza al primo turno; la possibilità degli elettori di esprimere una doppia preferenza (un uomo e una donna).
Rosanna Filippin
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