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Anniversario della morte di Gandhi, sit-in a Campo Marzo. Isabella Sala: nonviolenza come stile di vita

Di Comunicati Stampa Venerdi 27 Gennaio 2017 alle 16:50 | 0 commenti

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«L’unico tiranno al mondo che posso accettare è la mia coscienza». Un comunicato del Comune di Vicenza riporta questa frase di Gandhi con cui la Casa per la Pace, istituzione che attua l'articolo 2 dello Statuto per la promozione di una cultura di pace e diritti umani, ricorda il 30 gennaio in occasione del 69esimo anniversario della morte di uno dei principali protagonisti dell'impegno nonviolento nella storia dell'umanità. Lunedì 30 gennaio – annuncia la nota - è previsto un sit-in presso il busto di Gandhi, in viale Roma, in diversi momenti della giornata a partire dalle 10.30, con distribuzione di un volantino che verrà anche consegnato agli studenti delle scuole superiori della città.

Alle 12 ci sarà anche, insieme agli Amici della Casa per la Pace e a quanti vorranno condividere pensieri e riflessioni, l'assessore alla comunità e alle famiglie, delegata ai temi della pace e dei diritti, Isabella Sala.
“La nonviolenza come stile di vita e metodo creativo di affrontare i conflitti è sempre più attuale e necessaria al nostro tempo – afferma l'assessore Isabella Sala –. Quest'anno si è aperto con una affermazione in un certo senso “rivoluzionaria” di Papa Francesco, ripresa dal Vescovo Beniamino Pizziol in occasione della giornata per la Pace di inizio anno; un invito ad approfondire lo stile nonviolento come politica per la pace attraverso la lettura attenta del discorso alto e concreto del Pontefice. E' quanto la Casa per la Pace sostiene da sempre, è quanto stiamo promuovendo come assessorato con corsi nelle scuole nella gestione nonviolenta dei conflitti. Siamo felici che questa tematica stia diventando sempre più studiata e praticata, perché siamo consapevoli che è una cultura diffusa che può fare la differenza e contribuire alla più alta concezione della politica intesa come costruzione della “polis”, della comunità. La nonviolenza non è “assenza” ma è azione concreta che ci invita, secondo le parole di Gandhi, ad essere il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo”.
“In mezzo a tante violenze che minano la stessa sopravvivenza futura dell’umanità, la salvezza è possibile seguendo la via indicata da Gandhi. È una lezione ancora da imparare: mettere in pratica, di fronte ai conflitti, un metodo che usa la verità come forza e nega la forza della violenza – sottolinea a nome degli Amici della Casa per la Pace Matteo Soccio –. Bisogna capire che le armi della violenza non meritano fiducia da parte di chi lotta per un mondo più giusto, e quindi senza violenza. È già stata sperimentata l’efficacia di un metodo spiritualmente, filosoficamente, eticamente, politicamente superiore, il Satyagraha di Gandhi. Nell'anniversario della morte di Gandhi vogliamo celebrare quest’uomo giusto e sottolineare l’attualità del suo messaggio. Gandhi aveva lottato sempre contro la violenza e non aveva mai avuto paura della morte. Una volta disse: «Se qualcuno mi uccidesse e io morissi con una preghiera per il mio assassino sulle labbra, allora soltanto si potrà dire che ho posseduto la nonviolenza del coraggio» “.

Gandhi aveva 79 anni quando Godse, un fanatico indù, il 30 gennaio 1948 lo uccise con tre colpi di rivoltella. Gandhi si era accasciato sul terreno bagnato dalla pioggia mormorando le semplici parole del perdono: «He Rama! (Oh, Dio !). Disposto a morire per l’unità e la pace del suo popolo, aveva intrapreso un ultimo digiuno per porre fine ai massacri tra indù e musulmani a New Delhi. C’era riuscito ma pagò subito il prezzo dell’intolleranza estremista.
Per tutta la vita, Gandhi aveva cercato il metodo giusto ed efficace per opporsi alle ingiustizie e alle violenze dei dominatori inglesi che sfruttavano il suo popolo. Era sicuro della vittoria della nonviolenza. Nella sua autobiografia definisce questa ricerca “i miei esperimenti con la verità”.
Di fronte all’alternativa tra la facile e passiva rassegnazione di tutto un popolo o la ribellione violenta, Gandhi ha dimostrato storicamente che una terza via è possibile per conseguire il proprio fine di liberazione dalle ingiustizie e dalle oppressioni.
Chiamò il suo metodo Satyagraha, che significa “forza della verità”, e in Occidente viene chiamato, in forma meno precisa, Nonviolenza. Ha mostrato come, per chi sente la responsabilità di lottare, contro ogni tentazione di fuga, rassegnazione, passività, e persino viltà, la nonviolenza è possibile ed è l’unica eticamente consentita.
Un riconoscimento importante del valore della “nonviolenza attiva” di Gandhi è venuto di recente anche dal Papa. Nel suo messaggio del 1° gennaio 2017 (50a Giornata Mondiale della Pace) Papa Francesco ha invitato a resistere alla tentazione della violenza, auspicando che la nonviolenza «possa diventare lo stile caratteristico delle nostre decisioni, delle nostre relazioni, delle nostre azioni, della politica in tutte le sue forme». Il riferimento a Gandhi è esplicito: «la nonviolenza praticata con decisione e coerenza ha prodotto risultati impressionanti».

A Vicenza la Casa per la Pace, istituita dal Consiglio comunale di Vicenza nel 1993 per promuovere una cultura di pace e di nonviolenza, è un centro aperto a tutti i cittadini che promuove iniziative ed è aperto a collaborazioni con tutti coloro che condividano i valori della pace, della nonviolenza, del rispetto dei diritti umani e dell'incontro fra persone e culture.

Contatti:
Casa per la Pace, via Porto Godi 2, Vicenza
Indirizzo mail: [email protected]. - Tel. 0444 327395

Leggi tutti gli articoli su: campo marzo, Comune di Vicenza, Gandhi

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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