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I dipendenti dell'anagrafe del comune di Vicenza scioperano contro le aperture estive e contro la «riorganizzazine senza criterio» voluta dalla giunta . E le sigle sindacali ci sono tutte dalla triplice sino alla Cub. È quanto accaduto stamani nella sede di piazza Biade per una protesta cui ha partecito il «100% degli addetti» ovvero una ventina.

«Arrivare allo sciopero non è mai piacevole perché l'utenza inevitabilmente soffre. Ma siamo stati obbligati - spiegano Cgil, Cisl e Uil del settore funzione pubblica - perché la giunta non ci ascolta. La riorganizzazione dell'anagrafe, che è a corto di uomini, deve passare attraverso una riorganizzazione dell'intera macchina comunale. Ci vuole personale aggiuntivo che va recuperato nei settori con carichi minori. e poi va razionalizzata la partita dei dirigenti. Ce ne sono alcuni che debbono gestire una marea di dipendenti e di incombenze. Altri che hanno compiti di controllo su strutture minime. Occorre - spiegano i tre sindacati - aprire un tavolo con l'amministrazione e ragionare tutti insieme».

Le argomentazioni di Cub non sono molto dissimili anche se il sindacato di base sulla vicenda ha avuto nei confronti della giunta di centrosinistra toni meno concilianti. Paolo Pecori, assessore al decentramento in quota Udc «dopo le nostre segnalazioni si è accorto dello stato di criticità in cui versa l'anagrafe decentrata, specie a San Pio X» spiegano Maria Teresa Turetta e Patrizia Cammarata della segreteria provinciale di Cub Vicenza. Sindacato che oggi davanti alla alla sede dell'anagrafe centrale in piazza Biade ha esposto un cartello caustico nei confronti del sindaco democratico Achille Variati e del suo staff: «Dieci addetti per un solo Achille, venti addetti per 100.000 cittadini». Si tratta in realtà di una polemica non nuova tra il primo cittadino e la Cub con quest'ultima che da settimane definisce pletorico il numero di addetti che gravita attorno al capo dell'esecutivo.