Amministrative al San Bortolo, USB: la spina è stata staccata, eutanasia professionale
Mercoledi 5 Novembre 2014 alle 18:37 | 0 commenti
Sulla vicenda delle 13 amministrative interinali che prestavano l’attività presso le segreterie di reparto e le Cartelle Cliniche all’ospedale San Bortolo di Vicenza e per le quali venerdì 31 ottobre è stato l’ultimo giorno di lavoro, interviene il sindacato USB che definisce “eutanasia professionale†il caso. Ecco il comunicato diffuso in merito (nella foto la protesta delle lavoratrici).
Con il 1° di novembre, si è chiusa nella nostra azienda la vicenda delle 13 amministrative interinali per le quali, l’unica porta che si è spalancata, è quella della disoccupazione.
Nonostante abbiano maturato anni di esperienza, sforando abbondantemente i limiti consentiti dalla legge e abbiano operato con soddisfazione e profitto innegabili, non si è dato uno sbocco soddisfacente a queste colleghe e si è gettato alle ortiche una ricchezza professionale difficilmente recuperabile in tempi brevi, con immaginabili ricadute negative nei reparti coinvolti.
La direzione aziendale ha dimostrato nei loro confronti comprensione, disponibilità e sostegno ma … poco di più; la regione, da parte sua, ha fatto orecchie da mercante.
UNA VICENDA GESTITA IN MODO DILETTANTISTICO
Contemporaneamente ai licenziamenti, si è aperto il caos in quelle segreterie sguarnite e orfane del supporto di conoscenze indispensabili a far girare l’attività .
Chi crede erroneamente, che in una struttura sanitaria, il lavoro amministrativo delle segreterie sia secondario e da prendere sottogamba dovrà ricredersi e la vicenda servirà a far capire anche agli scettici che qualsiasi lavoro è indispensabile, concorre al buon funzionamento di tutto l’insieme e merita la dovuta attenzione.
Riteniamo si sia affrontata la questione con molta superficialità e leggerezza, lasciando nel casino chi è rimasto a presidiare da solo il posto di lavoro, senza sostegno e senza un’adeguata preparazione. CERSACI SOLUZIONE DISPERATAMENTEÂSi è proceduto tardivamente, senza l’affiancamento necessario e sufficiente a rendere autonoma l’attività , con trasferimenti d’ufficio, più o meno forzati, privi di un minimo di coinvolgimento e consenso. Da ultimo sono stati assegnati gli amministrativi appena arrivati, appartenenti alle categorie protette, a completo digiuno di ciò che può essere il lavoro che spetta loro, andando così ad aggiungere alle difficoltà già presenti, le problematiche legate all’inserimento.
Conseguenze: proteste, malumori, panico, richiesta di trasferimento, stress lavorativo….
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