Alternativa Spv, il Covepa "sfida" Assindustria sul progetto
Venerdi 29 Giugno 2012 alle 17:18 | 0 commenti
Prima il presidio simbolico in piazza Castello, poi la consegna di un primo dossier sulle proposte alternative all'attuale tracciato della Spv. È questa l'iniziativa messa in campo stamani dal Covepa, il coordinamento dei comitati che si battono per un differente progetto per la Pedemontana Veneta.
Erano le 11.30 quando stamattina una mezza dozzina di attivisti (tra cui i portavoce Elvio Gatto, Massimo Follesa e Francesco Celotto) si è presentato sotto la sede della Confindustria di Vicenza. Il motivo? Stigmatizzare i toni della recente presa di posizione del presidente Beppe Zigliotto nei confronti di coloro che da anni criticano l'infrastruttura. Quest'ultimo infatti aveva definito inesistenti o inconsistenti le proposte alternative.
Gli attivisti (nella foto), che hanno chiesto un incontro con i vertici confindustriali, sono stati ricevuti dal vicepresidente con delega al traffico Rodolfo Mariotto il quale ha assicurato, sostengono i portavoce del Covepa, che le carte «saranno analizzate con cura».
L'iniziativa di oggi arriva comunque arriva ad appena ventiquattr'ore da quella organizzata ieri dal M5S di Bassano il quale si era recato a Mestre per denunciare il commissario alla Spv Silvano Vernizzi. Il motivo? Lo stesso Vernizzi avrebbe negato ai comitati che ne avevano fatto richiesta una serie di carte considerate «importantissime» per valutare la congruità del progetto. E sempre ieri su Canale68 era arrivata la replica di Vernizzi il quale ha spiegato di considerare quei documenti riservati perché relativi ad una «privativa industriale».
Una risposta giudicata puerile e risibile da Celotto il quale spiega che gli atti sono di natura pubblica e quindi disponibili ai soggetti titolati a domandarli. Durissimo è stato invece l'architetto Follesa il quale nella sua veste di consulente tecnico di alcuni degli espropriati che hanno fatto ricorso al Tar contro la Spv, ha testualmente definito l'uscita di Vernizzi «una fesseria sesquipedale» che provocherebbe «la bocciatura in qualsiasi esame di diritto amministrativo». Per contro il consulente ha annunciato un secondo esposto penale alla magistratura veneziana per motivi simili a quelli enunciati ieri dal M5S. «Va considerato però - spiega Follesa il quale è anche una delle punte di diamante del Pd nella Valle dell'Agno - che le tutele giuridiche che ci riguardano sono ancora maggiori poiché noi siamo coinvolti in un procedimento giudiziario avanti la magistratura amministrativa. Le carte le chiediamo quindi per ragioni di giustizia. In questo caso il codice penale impone un limite massimo di cinque giorni. Poiché nel nostro caso il ritardo è ormai di mesi segnaleremo la cosa alle autorità preposte, giacché un comportamento del genere è vergognoso oltre che lesivo dello stato di diritto».
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