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Alluvione, Asproso: per Sel bacino non basta, Piano interventi incompatibile col PAI

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 23 Maggio 2013 alle 07:52 | 0 commenti

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Ciro Asproso, Gruppo Urbanistica SEL e candidato Sinistra Ecologia Libertà  -  Sel fa una severa critica al Piano degli Interventi, sulla base dell'incompatibilità con il (PAI) Piano di Assetto Idrogeologico
L'incubo alluvione è passato da pochi giorni, la città ha rischiato di sprofondare come nel 2010 sotto uno strato di acqua e fango, ma per la politica non cambia mai niente. Col cessato allarme ci si dimentica in fretta dei danni e purtroppo, anche dei lutti. Giusto qualche polemica di rito, il classico rimpallo delle responsabilità, mai poi si continua con la più collaudata delle occupazioni: asfalto e mattoni, rendita e speculazioni.

Traggo questa desolante considerazione dopo la lettura di un comunicato stampa apparso il 20 maggio sul sito dell'Ufficio Urbanistica. Cà Tosate era allagata per la fuori uscita del Bacchiglione, i campi lungo la Riviera Berica si erano trasformati in risaie, e in Comune hanno pensato solo a parare il colpo. Così recita la nota di Palazzo Trissino: "La nuova lottizzazione non è a Ca' Tosate e non è stata introdotta dal Piano degli Interventi. Si tratta invece di un'area residenziale...in località Campedello...secondo una previsione di prg che risale addirittura al piano frazioni del 1998".

Ora, tralasciamo il fatto che la Scheda descrittiva del PAC 1 è denominata proprio: Campedello - chiesa sud (via Cà Tosate) ed ha una superficie utile di 6.400 mq. Il dato incontrovertibile è che rientra nell'art 13 del PAI, area fluviale, sottoposta cioè al massimo grado di tutela e dove non sono ammesse nuove edificazioni.

Alla luce di evidenti cambiamenti climatici e del rischio sempre più frequente di esondazioni, ci saremmo aspettati che il PAT prima e, il PI poi, imprimessero un radicale cambio di rotta, a maggior tutela del territorio agricolo e delle aree golenali. Se necessario, anche correggendo gli errori di pianificazione degli anni passati. Questo, purtroppo, è mancato non solo nel caso in esame, ma in molte altre zone della città.

Dalla verifica che abbiamo effettuato risultano dei dati davvero allarmanti. Abbiamo riscontrato che in Classe P4 e P3 (i massimi gradi di pericolosità idrogeologica) vi sono circa 4 milioni di metri quadri di territorio comunale interessati da interventi di urbanizzazione. In Classe P2 e P1 (rispettivamente pericolosità media e moderata) sono coinvolti oltre 15 milioni di metri quadri. Nelle zone di attenzione (le famose aree di colore ocra) i metri quadri interessati sono oltre 17 milioni, e si noti che non abbiamo mai considerato le zone F (attrezzature e impianti di interesse generale). Una chicca riguarda i BID: dei 472 approvati, 9 sono in P2; 48 in P1 e 122 in zone di attenzione. Francamente troppo per chi predica lo Stop al consumo di suolo.

Quanto su esposto, non fa che confermare le nostre critiche ad un Piano degli Interventi sostanzialmente confermativo del vecchio PRG e, in alcuni casi, anche più permissivo.
La polemica politica potrebbe dunque fermarsi a questo, se non fosse che nel tempo intercorso tra l'Adozione e l'Approvazione del PI, da parte del Consiglio comunale, è entrato in vigore il PAI (Piano di Assetto Idrogeologico). Spero sia chiaro che si tratta di una questione scottante che travalica l'opposizione degli ambientalisti: in mancanza di ampie deroghe da parte dell'Autorità di Bacino il Piano risulta illegittimo.

Una cosa è certa, chiunque vincerà le elezioni dovrà subito affrontare una seria revisione del Piano Interventi per cancellare tutte le incompatibilità, dovute sia al rischio idraulico, sia alle concessioni nelle zone agricole rilasciate in difformità dal PAT.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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