Quotidiano | Categorie: Politica

Alle Fornaci Rosse non manca il dibattito sul discusso referendum costituzionale

Di Sara Todisco Venerdi 26 Agosto 2016 alle 22:39 | 1 commenti

ArticleImage

Tra i dibattiti delle Fornaci Rosse non poteva mancare il discusso referendum costituzionale, "sì o no"? La moderatrice Francesca Nisticò illustra che il disegno di legge di Renzi e Boschi è una riforma che cambierebbe più di un terzo del totale degli articoli costituzionali. "È giusto modificare così a cuor leggero la costituzione?" si chiede "perdere il diritto di votare i senatori?" Per rispondere ai dubbi presenziano due giurati e  professori universitari di Padova.

Filippo Viglione, il primo a prendere la parola, si chiede innanzitutto "Perché riformulare la Carta? Non si tocca la prima parte della costituzione, ma riscontriamo evidentemente degli errori nella seconda parte. Si vogliono cambiare le modalità di 1. funzionamento rapporti stato regione 2. bicameralismo perfetto 3. democrazia diretta (su 8 referendum abrogativi 7 non hanno raggiunto il quorum quindi questo metodo non funzionava, si intuisce). Sull'esigenza di modificare tutti possono essere concordi. Ciò che va discusso sono i modi in cui il legislatore ha deciso di operare. E mi sembra che ciò che è stato proposto dalla riforma potrebbe essere una buona soluzione"

Il collega Marco Giampieretti è d'accordo "il proposito non è in discussione" è di tutt'altro avviso però sulle soluzioni. "Ad esempio la legislazione tornerebbe statale perché le clausole dell'intervento statale sono così vaste da concedere allo stato stesso la possibilità di decidere in ogni caso. Ma ciò che turba è l'incoerenza di questa centralità con l'abolizione del bicameralismo perfetto che vuole andare incontro alle regioni. La camera sarà monolite con il 54% di un solo partito e questo farà del governo l'unico organo decisivo. Il senato dovrebbe quindi per riforma diventare rappresentante delle regioni e invece a mio parere sarà semplicemente una camera marginalizzata. Tutto porta ad un centralismo governativo. La qualità dei dirigenti non si migliora con delle riforme, queste possono migliorare o peggiorare i dirigenti ma pare stiamo andando verso la seconda opzione". 
Viglione sostiene invece che nessun articolo conferisce al governo poteri ulteriori nè esso aumenta per la diminuzione di potere di altri organi. Non vengono infatti intaccati i "contrappesi" del potere esecutivo ovvero presidente della repubblica, magistratura, corte di giustizia. Il senato non è certo il contrappeso del governo che ha approvato le peggiori leggi ultimamente". 
Giampieretti sostiene che rendere il senato non controllato dal popolo non avvicina i già lontani cittadini dalle istituzioni. Quando, inoltre, sindaci e consiglieri faranno parte del senato non avranno una preparazione tale per essere anche legislatori. Il legislatore è un ruolo che richiedere molto tempo e studio. Esercitare questi due ruoli esclude l'uno o l'altro se se ne vuole fare almeno uno bene. Il senato è debole? A maggior ragione andava fatto un lavoro di rafforzamento per renderlo più autorevole". 
Viglione sostiene invece che il senatore sarà un lavoro continuativo dell'impiego regionale e sarà occasione per tutelare l'autonomia regionale. "Non ha senso poi avvicinare il senato ai cittadini che tra l'altro non è eletto direttamente nemmeno ora. Non trovo nulla in contrasto ma piuttosto in equilibrio in questa riforma". 
Al di là delle posizioni prese i relatori e della mediatrice hanno un unico scopo: fare chiarezza sui vari aspetti della discussa riforma costituzionale con un pacifico e costruttivo dibattito che è la colonna sonora dell'intera festa delle Fornaci Rosse. 


Commenti

Inviato Sabato 27 Agosto 2016 alle 07:21

Poi i Kompagni disciplinatamente e voteranno secondo le indicazioni del Partito, come sempre.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network