Alla "Leopolda" di Padova parte la campagna di Alessandra Moretti
Sabato 14 Marzo 2015 alle 22:26 | 1 commenti
Alessandra Moretti dà il via alla campagna elettorale regionali 2015. Iil Centro Congressi ‘A. Luciani' di Padova divenuto oggi pomeriggio una sorta di Leopolda "morettiana"
Padova. Una grintosa Alessandra Moretti (forte della discesa in campo di Tosi annunciata stamattina dal sindaco di Verona, che di fatto spacca il voto leghista) ha lanciato la propria campagna elettorale facendo introdurre il suo intervento, non a caso, dalla proiezione di un collage di video del "peggio" (o presunto tale) della Lega Nord.
In "onda" improperi, frasi razziste, ma anche proclami disattesi e palesi contraddizioni (quel famoso «mai con i fascisti» di Bossi, e la manifestazione romana di Salvini al fianco di CasaPound). Sul palco, a seguire, tre testimonianze di semplici cittadini: una trentenne laureata e disoccupata, un giovane imprenditore, una signora alle prese con le cure dell'anziana madre.
"Il coraggio di cambiare" è lo slogan che appare sul leggio in cui la Moretti si posiziona per il suo intervento, proiettato a tutto schermo alle sue spalle, sventolato in platea dai suoi sostenitori. Incipit e fil rouge sono i filmati realizzati durante il suo viaggio di 100 giorni fra i 579 Comuni del Veneto, giunto a quota 286. È da questa esperienza in corso (e di corsa: sono più di 5 Comuni al giorno) che la Moretti inizia dicendo che un buon governatore «deve stare trai cittadini» e, a chi la rimprovera di non farsi più vedere in tv, risponde «non avrei conosciuto Gianni, Valentina e Roberta», ovvero i tre cittadini che l'anno preceduta sul palco. L'attacco a Zaia non si fa certo attendere: è proprio alle persone che incontra quotidianamente che chiede «se Luca Zaia viene percepito come un buon governatore, ditemi una sola cosa che ha fatto di buono per il Veneto in questi anni», sentendosi sempre - a suo dire - rispondere con il silenzio.
Passa quindi ad enunciare le priorità del suo programma.
In primis la Sanità : «Da una parte ci sono le favole di Zaia, dall'altra un Veneto che retrocede dal 2° al 5° posto nella classifica delle regioni virtuose». E accusa l'attuale governatore di aver fatto solo propaganda, sostenendo che sono 270 le voci di valutazione della Sanità delle varie regioni, ma sono solo 44 i dati divulgati da Zaia; «quelli che gli facevano comodo», dice. Parla di necessità di un ‘Patto sociale veneto', ovvero di una stretta e organizzata collaborazione fra professionisti, personale, volontari ed associazioni. Fa quindi tre sostanziali proposte: diminuire il numero delle Usl da 21 a 8; creare, di contro, 330 presidi di medicina integrata (1 ogni 15.000 abitanti); togliere la gestione della Sanità ai «burocrati fedeli al politico di turno» perché sia gestita da professionisti del settore, «valorizzando il merito».
Quindi affronta il secondo punto: le imprese.«L'imprenditoria veneta è di fronte ad un bivio, nel quale può decidere per innovazione e cambiamento; ma ci vuole il coraggio per tornare protagonisti. E per farlo occorre che l'Europa torni ad essere vista come un'alleata, non come una nemica». Passa quindi alle proposte del suo programma: aiuti finanziari concreti (fino al 33% dell'investimento) a fondo perduto per agevolare l'imprenditoria giovanile; facilitazioni per la internazionalizzazione del ‘made in Veneto', abbandonando la delocalizzazione per attirare, al contrario, nuovi investimenti dall'estero; formazione costante e continua dei lavoratori; stop al «carrozzone burocratico» con la creazione di uno sportello unico per l'imprenditore.
Infine affronta il delicato argomento dell'occupazione: «Nessun governatore può sentirsi esente dalla responsabilità di questo stato di cose» e cita il ‘jobs act' renziano annunciando che «nei primi 100 giorni sarà realizzato un jobs act veneto». La Moretti elenca le proposte per incentivare l'occupazione: saranno stanziati 6000 € annui per assunto a favore di ognuna delle imprese che assumeranno giovani under 29; verrà posta fine al praticantato gratuito, contribuendo per 2 anni al 50% del salario per neo laureati; infine, saranno organizzate nuove forme di apprendistato per gli over 50 che abbiano perso il lavoro e necessitino di ricollocarsi.
Il finale è molto "american-style", con la proiezione del filmato ‘Impossible is nothing' in cui, attraverso un video-montaggio, la figlia di Muhammad Ali sfida il padre sul ring e una voce fuori campo dà la carica: «Dateci dentro, ragazze, dateci dentro!».
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.