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Al centro delle polemiche

Di Giulio Todescan Domenica 3 Aprile 2011 alle 11:20 | 0 commenti

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Da VicenzaPiù n.210

Nella nuova struttura di via Rossi abbiamo assaggiato un antipasto di ciò che potrebbe succedere all'apertura di contra' Burci. Se le parrocchie sono in mano ai cattolici e i bocciodromi alla sinistra, c'è spazio per una realtà onnicomprensiva?

I lavori per il centro giovanile comunale nell'ex asilo di contra' Burci dovrebbero partire a breve: sono 200 mila gli euro scritti in bilancio a questa voce, mentre il progetto complessivo prevede una spesa di 544 mila euro. I soldi mancanti, se arriveranno, dovranno pervenire dai privati, quasi sicuramente la Fondazione Cariverona a cui il Comune ha chiesto un contributo. La ricerca dei fondi però non è l'unico cruccio nel percorso che dovrebbe portare alla realizzazione del centro. Il nodo è la gestione del futuro spazio: sul modello che verrà scelto è ancora nebbia, perché da una parte il centro dovrebbe fornire servizi ed essere aperto ai progetti provenienti da tutti i giovani della città, dall'altro c'è il ruolo istituzionale dell'assessorato che dovrà per forza di cose indirizzare la gestione, nel mezzo c'è ViLab, il tavolo di confronto fra le realtà giovanili promosso dall'assessore Alessandra Moretti e da diversi mesi monco del suo "braccio destro", ovvero i rappresentanti di Lega e Pdl che hanno deciso di boicottarlo. La polemica però, dopo l'apertura dell'ex bocciodromo ai Ferrovieri e lo scorno dei gruppi giovanili di destra, è tornata a rinfocolarsi. Rendendo esplicita la confusione di piani che domina la discussione: se da un lato tutti hanno la pretesa di parlare di "giovani" come categoria quasi omogenea, e slegata da qualsiasi contesto politico che pure esiste - e quindi tutti parlano di "uno spazio per tutti i giovani" - dall'altro la discussione risulta un po' falsata dal fatto che, a parlarne, sono quasi solo esponenti giovani di partiti politici. Insomma, ben venga ViLab se deve mettere in comunicazione fra loro dei ragazzi e portarli a concretizzare alcuni progetti, mentre la sua utilità diventa dubbia se, al suo interno, non fanno che riprodursi le tattiche politiche e partitiche che a parole tutti deplorano. Matteo Celebron, dei giovani della Lega Nord, da tempo non partecipa più alle riunioni di ViLab e ha polemizzato anche con l'apertura del Bocciodromo. Sul nuovo centro giovanile di contra' Burci la sua posizione è contraria: «Intanto non è chiaro se e da dove arriveranno i soldi per realizzarlo veramente, il Comune deve fare chiarezza - esordisce Celebron - Abbiamo un Informagiovani che ha strutture importanti e funziona bene, cerchiamo di potenziare quelle. Ci sono spazi in periferia come i centri parrocchiali, dove i giovani partecipano già molto alla vita sociale. A Maddalene ad esempio, dove vivo io, c'è un centro parrocchiale dove d'estate i giovani fanno moltissime attività. Lì vengono coinvolti giovani di qualsiasi colore siano, non c'è una divisione fra sinistra e destra, non è vietato a nessuno l'accesso». A nessuno, certo, anche se una certa preferenza per i cattolici nelle parrocchie è difficile da negare, esattamente quanto una tendenza culturale e (perché no?) politica di sinistra è evidente nel progetto del Bocciodromo. L'ideale di Celebron, per un centro giovanile comunale, è l'Informagiovani, spazio neutro per eccellenza. Che può dare servizi, fungere da sportello di informazioni, ma certamente non brilla quanto a promozione della socialità, trattandosi più che altro di una serie di uffici e salette per conferenze. Il giovane leghista è fermamente contrario a seguire la strada che potrebbe sembrare la più logica: la presenza di più centri in città, gestiti da diverse associazioni, che garantiscano un pluralismo culturale. Di modo che, rispondendo a un eventuale nuovo bando comunale, anche dei giovani "di destra" possano creare uno spazio associativo. «No: così si creano dei ghetti - ribatte Celebron - Se si parla di un centro giovanile dove possano andare tutti i giovani della città, questa è una politica giusta e inclusiva. Creare dei centri di destra e dei centri di sinistra sarebbe invece esclusiva e lascerebbe da parte tanti ragazzi». Sul Bocciodromo Celebron dice che «fare cultura è un artifizio che hanno utilizzato per accedere al bando. Io non voglio fare così: non è mia intenzione mettere una maschera, io mi presento davanti alla gente con la mia faccia». La cosa è piuttosto strana: dei giovani politicizzati, iscritti e militanti di un partito, che rifiutano la creazione di centri "di parte", con un'identità esplicita, un'inclinazione culturale di qualche tipo. Il centro "ideale" deve essere onnicomprensivo, andar bene a tutti, e forse per questo nessuno veramente ci tiene. Sembra ci sia la paura di un possibile confronto in città, dove luoghi diversi esprimono culture giovanili differenti, come d'altra parte a Vicenza è sempre stato.
Giovanni Diamanti, consigliere comunale nella lista Variati e membro di ViLab, la pensa così: «Per come la penso io, quando ci saranno altri edifici comunali per i quali si cercherà un gestore, ci sarà un bando e se dei giovani di destra parteciperanno sarà valutato. Se vogliono possono presentarsi, se sarà la proposta migliore vinceranno la gestione. Il bando presentato al Bocciodromo è stato un ottimo progetto, per questo è stata data la gestione del posto. Se queste organizzazioni, anche se sono di sinistra, perseguiranno gli obiettivi di riunire i giovani della zona e di socializzare in quell'area, il progetto sarà andato positivamente». Intanto ViLab prosegue la sua attività, nel mese di settembre sono stati somministrati questionari in tutte le scuole superiori di Vicenza sulle esigenze dei ragazzi per il nuovo centro giovanile, i risultati sono in mano all'assessorato alle politiche giovanili che li userà per la progettazione di contra' Burci. I ruoli di ViLab e dell'assessorato nel futuro centro sono ancora incerti, e si può pensare che i giovani di destra avranno gioco facile nell'accusare anche il nuovo centro di escluderli dalle decisioni. O forse no. «Leghisti e Pdl sono andati via perché non sono abituati al dialogo, hanno scelto una strada diversa e gli auguriamo buon viaggio - dice Diamanti - Per la gestione del centro penso debbano essere sperimentate forme ibride, con un dialogo costante fra il comune e le associazioni. Di sicuro i progetti devono venire dai ragazzi, non dall'amministrazione». Intanto i lavori stanno per partire: nel vecchio asilo dovrebbero trovare posto sale studio e internet, due sale prove musicali e per proiezioni, un terrazzo di 200 metri quadri, una sala espositiva e un giardino esterno attrezzato per i concerti estivi.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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