Aim, parla Ubaldo Alifuoco: passato e presente si toccano
Martedi 7 Febbraio 2012 alle 11:26 | 1 commenti
 
				
		
Come promesso continuiamo a cercare, giornalisticamente e con la difficoltà ben nota nell'aprire anche oggi gli armadi, la verità sulle questioni Aim approdate con tanto rumore fino al rinvio a giudizio di Rossi, Valle e Giglioli e poi improvvisamente dimenticate proprio durante lo svogimento di un processo, che per importanza, soprattutto pubblica, non trova riscontro negli ultimi anni a Vicenza. La prescrizione in questo procedimento è temuta da chi vuole giustizia e da chi vuole conoscere cosa è realmente successo a San Biagio, ma è fortemente agognata da chi vorrebbe un colpo di spugna per responsabilità che, anche secondo chi vi stiamo proponendo di leggere, chiamano in causa "personaggi della fase passata ma anche di quella attuale."
Per noi è, quindi e a maggior ragione, necessario indagare, sapere, documentare, confrontare e riferire ai nostri unici padroni, i lettori, perchè non cadano nell'oblio, se non la verità , almeno le varie sue parti che proprio in giudizio si dovrebbero comporre in una sola, se lo si volesse.
Ubaldo Alifuoco, da capogruppo Ds e poi consigliere d'opposizione fino al 2008, si occupò con continuità di fatti e misfatti della municipalizzata, restando, forse anche per questo, escluso, ecco un'altra credibile ipotesi, dall'attuale entourage della maggioranza pur facendone politicamente parte. Come vorremmo fare anche con "i silenti" per propria scelta di Palazzo Trissino e di Contrà Pedemuro S. Biagio, passiamo la parola a lui, che in passato non è stato di certo trattato con i guanti bianchi dal nostro mezzo, per avere un suo primo parere da profondo conoscitore della "storia Aim". E lo facciamo usando l'invito finale rivolto (a chi, lo leggerete) da Alifuoco nel suo intervento: «Sarebbe utile che da costoro arrivassero contributi di chiarezza sulle questioni esposte nella memoria dell'ex assessore Giglioli»...
Egregio Direttore, ho letto il documento che mi ha inviato (l'esposto denuncia di Gianni Giglioli, ndr) e che riproduce una memoria del dott Gianni Giglioli su alcuni fatti riguardanti passate operazioni di AIM, oggi sub judice. Alla luce della mia passata esperienza in Consiglio comunale che mi ha portato spesso ad occuparmi di AIM, riassumo brevemente alcune impressioni e valutazioni, precisando bene che non intendo esprimermi sui comportamenti dell'autore ma sugli eventi amministrativi della principale società comunale.
Ho più volte ribadito quale fosse il  lavoro di opposizione condotto in Consiglio Comunale su molti temi e, in  particolare, su AIM. Dalla cronologia degli eventi di maggior rilievo che interessarono  AIM in quel periodo, analizzando i bilanci e ascoltando alcune fonti  interne ed esterne all'azienda comunale arrivai alla convinzione che si  stavano assumendo decisioni controproducenti per il Comune e che i dati  economici e finanziari deperissero rapidamente (calo del fatturato,  forte e progressivo indebitamento, crollo della redditività e del cash  flow,  ecc.). Tutto ciò come conseguenza di errori di gestione e di  investimenti che consideravo errati.
In particolare, sul punto  relativo all'acquisizione della piattaforma di Marghera (Servizi  Costieri), rilevai che tale investimento era sbagliato per una somma di  motivi. In primo luogo, lo Statuto di AIM prevedeva che la società  comunale operasse solo nel campo dei rifiuti solidi urbani e non in  quelli speciali (che richiedono ben altre competenze e che, tra l'altro,  comportavano grossi rischi). In secondo luogo, non vi era chiarezza  sugli aspetti ambientali tanto che si arrivò poi all'intervento dei  Carabinieri del NOE e dell'Autorità giudiziaria per il sequestro della  piattaforma. 
Questo fu solo uno dei fronti sui quali si sviluppò  l'azione di opposizione di alcuni consiglieri comunali che hanno firmato  con me documenti ed esposti inviati alla magistratura penale e  contabile.
Personalmente, in quella fase di opposizione consiliare,  non ho mai tirato in ballo le singole persone e tantomeno i consulenti  esterni come Giglioli. Essendo un osservatore esterno (molto attento ma  sempre esterno) non potevo avere accesso alla mole di documentazione che  sul punto sarebbe poi emersa e che lo stesso Giglioli cita nella sua  memoria. Di conseguenza non mi cimentai nella distribuzione delle  responsabilità personali (compito che esula dal mandato e dalla  competenza di un consigliere comunale). Documentai invece un giudizio  politico fortemente critico rilevando l'inopportunità di una operazione e  prendendo atto di ciò che emergeva circa il ruolo degli amministratori,  dei dirigenti e dei consulenti coinvolti. Personaggi che allora,  dall'esterno, sembravano uniti e concordi sulla linea da seguire nelle  decisioni aziendali, visto che le riserve eventuali poste da alcuni non  trasparivano.
Per noi consiglieri comunali, la responsabilità  politica di ciò che emergeva in AIM non poteva che essere di chi aveva  pro tempore il mandato di governo da parte dell'Amministrazione  comunale. 
Successivamente, sulla stampa è stato più volte  evidenziato il ruolo del consulente Giglioli, delle sue perizie, ecc.  Altri amministratori hanno poi chiarito che si sono mossi sulla base di  valutazioni dei consulenti e dei dirigenti. Su questo si sta sviluppando  la polemica attuale. A me basta, per ora, constatare che i rilievi a  suo tempo da me avanzati, e condivisi da altri consiglieri comunali,  sono oggi dimostrati in tutta la loro evidenza.
La memoria di  Giglioli ne sembrerebbe una conferma, anche se l'autore cerca di mettere  in evidenza che nella massa di errori e di decisioni sbagliate di AIM  lui ha avuto un ruolo diverso da quello che gli viene attribuito sia da  membri del cda, sia da inquirenti vari. In sostanza, egli rivendica di  aver sconsigliato certe operazioni e di aver agito nell'interesse  dell'Azienda e quindi del Comune. Di conseguenza, indipendentemente  dalle responsabilità individuali, Giglioli conferma però che ci fu una  conduzione dell'Azienda che provocò dei danni al Comune e quindi alla  Comunità vicentina. Ed è ciò che mi sono sforzato di denunciare in anni  di opposizione.
Tuttavia, non sono in grado di sostenere o di  contrastare questa sua posizione, per il semplice motivo che i singoli  passaggi documentati nella memoria di Giglioli non erano verificabili da  noi osservatori esterni.
Sul piano giornalistico, mi pare rilevante  mettere a confronto le tesi di Giglioli con quelle degli altri  protagonisti (mi risulta che i membri del cda di allora stiano  presentando o abbiano presentato a loro volta una memoria sui fatti*). 
Al  di là di molti passaggi tecnici, tradotto in chiaro, il documento è però un pezzo di grande importanza perché chiama in causa personaggi della fase passata ma anche di quella attuale. Il direttore generale Vianello, tanto per citarne uno, e lo stesso sindaco. Sarebbe utile che da costoro arrivassero contributi di chiarezza sulle questioni esposte nella memoria dell'ex assessore Giglioli.
Ubaldo Alifuoco
*E' stata presentata, è in nostro possesso e sarà da noi pubblicata a breve su questa testata web con un'intervista prevista anche su VicenzaPiù n. 228 in edicola sabato 11 febbraio, s.e. & o., cioè salvo errori e ... omertà . Altrui
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presentata dal dott Giglioli nelle sue varie memorie, sarà possibile avere un punto di vista più preciso su tante questioni. Io l'ho conosciuto durante il mio passaggio come consigliere nell'amministrazione Quaresimin ( lui era assessore). Mi dispiacque quando emerse tutto il problema della sua consulenza Aim anche se, qualche sua frequentazione, poteva non avergli giovato. Ogni tanto lo incontro e mi colpisce la sua legittima e determinata battaglia nel voler dimostrare la sua estraneità alle accuse che gli sono state rivolte. Ovviamente, mi astengo da ogni giudizio e aspetto di vedere quali saranno
gli effetti delle sue segnalazioni sui comportamenti di dirigenti e sindaci. Naturalmente gli auguro
di poterne uscire bene. adriano verlato