Aim, crime scene: veleni da bonificare, vecchi e nuovi. Ne parliamo con Gianni Giglioli
Giovedi 28 Aprile 2011 alle 02:53 | 0 commenti
Non è molto fortunata l'Aim con cause passate e pendenti e mentre nelle stanze della Procura crescono i rumors di una possibile e riservatissima "indagine bomba" su alcune consulenze da centinaia di migliaia di euro che sarebbero state affidate (incautamente?) durante l'attuale gestione a persone fisiche e giuridiche non lontane dal vertice aziendale, scelto dal sindaco Variati che vi apponeva il suo bollino di qualità dopo l'era di Beppe Rossi.
In attesa del suo sdoppiamento per il settore Servizi a rete, che si doveva trasferire in agosto dopo una avviso di gara lampo e con termini "lampo", da poco allungati (dopo il nostro "indovina che la vince un solito noto?"), la sede Aim di San Biagio sembra sempre più una Crime scene, più che la location della testa pensante di una In house, anche questa discussa dalle autorithy competenti. E in un contesto da ponderoso e intricato libro giallo si è appena aggiunto un altro capitolo, che si annuncia avvincente: l'alienazione del suo ramo più ... velenoso, quello che ha sede a Marghera.
Ne parliamo dei perché e non solo con Gianni Giglioli, il commercialista già consulente dell'azienda proprio per l'affaire Marghera e poi assessore alla aziende partecipate, dimessosi per tutelare la credibilità del "povero garante" Variati e, soprattutto, per difendersi più liberamente nella vicende legali in cui era ed è coinvolto con Giuseppe Rossi, Carlo Valle e la moglie Giannina Novello, nomi ricordati martedì dal GdV, cosa non fatta per gli altri due imputati eccellenti.
Dr. Giglioli è in vendita, secondo lei, Aim Bonifiche come scritto nel comunicato aziendale o la sola piattaforma di Marghera, come sembrerebbe logico vista la querelle giudiziaria in corso col gruppo Maltauro?
In effetti il comunicato stampa di AIM rispecchia la confusione che ha contribuito alla mia imputazione. Riesce difficile intendere, per chi non ha orecchie aduse, la differenza tra cessione di società e cessione di terreno con sovrastante fabbricato. Sono certo che il bando scioglierà questo dubbio amletico.
Le dispute legali in corso hanno come attore Aim o Aim Bonifiche oltre al Comune?
La risposta deve essere articolata differenziando varie situazioni. Quella degli ex consiglieri e sindaci di AIM che hanno come controparte AIM ed il Comune. Mentre per la triade maligna di cui faccio parte l'avversario è la Procura di Vicenza. La presenza del Comune nel processo quale parte lesa è un atto dovuto per cui non migliora né peggiora la posizione giuridica dei predetti. È un atto encomiabile che dovrebbe essere applicato in tutte le situazioni in cui la comunità rischia di subire un danno ingiusto. E poi c'è la questione di responsabilità e di danni che riguarda Aim e il Comune contro il Gruppo Maltauro per via della sua controllata Ecoveneta. Un ben ginepraio che certo andrà sciolto in fase contrattuale con i possibili compratori
Una eventuale vendita, vedremo se di Aim Bonifiche o della sua piattaforma, potrebbe influenzare e, se sì, come la ricerca di un accordo parallelo sui danni?
A questa domanda rispondo con difficoltà in quanto non ho dati sufficienti. Supponiamo che dalla vendita (della società o più probabilmente della piattaforma) derivi una plusvalenza come accadde con l'accordo con Stabila da me curato. In tal caso in mancanza di danno non vi può essere richiesta di risarcimento. Vedremo.
La vendita sarebbe un vantaggio e per chi?
Consideri che dal 2005 non vi è stata gestione pur in presenza di considerevoli costi di mantenimento. Omesso il rispetto dell'accordo Stabila, trascurati i progetti del consigliere Carta, dimostrata l'incapacità tecnica di gestire l'azienda, ben venga la vendita, purchè a esclusivo vantaggio della comunità .
Il presidente Fazioli ha detto di voler vendere per togliere "veleno" intorno ad Aim. Ma queste scelte si fanno emozionalmente o per precise valutazioni economiche ed aziendali?
Non conosco abbastanza il presidente di AIM per intendere il suo pensiero sull'auspicabile eliminazione dei veleni. Per il ruolo che ha (homo economicus) ritengo probabile che si riferisca ai ... rifiuti tossici e nocivi.
Secondo lei l'attuale presidente, Roberto Fazioli, in scadenza di mandato insieme al Cda, rimarrà in Aim o ne uscirà alla Geronzi, lasciando a S. Biagio i segreti del passato e portandone via magari una qualche forma di buonuscita anche grazie all'ideazione e attuazione della vendita "disintossicante" del parco veleni, in tutti i sensi, di Marghera?
A queste domande non so rispondere essendo materia politica in cui non mi addentro. E quindi mi limito ad osservare che qualunque sia il Presidente non ne potrà sapere mai più del Dott. Vianello che definirei l' "armario storico di AIM".
E se dietro la vendita di "quel ramo" del gruppo ci fosse anche la relativa imposizione dell'authority perché Aim possa continuare a definirsi In House, cioè operante, nei confini territoriali, un'altra domanda andrebbe fatta, ma non al dr. Giglioli: "Perché non dirlo apertamente?".
Un altro veleno affidato ai salassi del professor Fazioli?
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