Agricoltura, Manzato: manovra salva Italia è da sceriffo di Notthingam
Martedi 13 Dicembre 2011 alle 12:59 | 0 commenti
Franco Manzato, Regione Veneto - "Le misure della manovra salva Italia riguardanti l'agricoltura hanno il sapore della beffa per un settore produttivo strategico ma oberato non da oggi dal peso della crisi. A me pare che la predicata ‘equità ' della manovra del governo Monti abbia caratteristiche molto simili al sistema di prelievo fiscale dello Sceriffo di Nottingham".
Franco Manzato, assessore all'agricoltura del Veneto, non ci sta a considerare terreno, abitazioni e fabbricati rurali un bene da tassare e non lo strumento "di un lavoro che serve a tutti e che già soffre della competitività di un mercato mondiale spietato. L'esistenza di un'azienda agricola è in ogni caso motivo di sviluppo per il territorio, anche quando non produce reddito per l'imprenditore come è successo spesso in tutti questi anni di crisi, senza che le imprese agricole potessero usufruire di alcun ammortizzatore sociale, mentre si sono viste decurtare i prezzi pagati e aumentare i costi".
La manovra, prevede tra l'altro, in fatto di imposta municipale unica (tradizionalmente chiamata ICI) l'applicazione di un'aliquota dello 0,2 per cento di base dell'imposta per i fabbricati rurali ad uso strumentale e dello 0,4 per cento per le prime abitazioni rurali dei coltivatori diretti. Per i terreni agricoli il valore è ottenuto applicando un moltiplicatore pari a 120 di quello preesistente. Viene peraltro prorogato al 31 marzo 2012 la scadenza dell'obbligo di accatastamento per i fabbricati rurali. Dal gennaio prossimo sono state rideterminate al rialzo le aliquote contributive pensionistiche di finanziamento e di computo: da un minimo di +1,70% (maggiori di 21 anni nelle zone normali) ad un massimo di +7,20% (minori di 21 anni delle zone svantaggiate).
"A fronte di questo aumento di uscite aggiuntivo, come se non bastassero gli aumentati costi di produzione e le relative imposte indirette - ha rimarcato Manzato - è stato previsto l'ulteriore stanziamento di 40 milioni di euro a favore dell'Agea, organismo che andrebbe soppresso in quanto è stata prevista l'istituzione di organismi pagatori regionali, che noi abbiamo attivato e che paghiamo, ma alle quali in molte regioni, soprattutto quelle del Sud, nessuno pensa di dare vita, nonostante ciò che dice la relazione speciale della Corte dei Conti".
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