Agenda Fipe per elezioni politiche: no a sperequazioni fiscali per gli esercenti
Giovedi 24 Gennaio 2013 alle 22:22 | 0 commenti
 
				
		Fipe - Fipe In vista delle prossime elezioni, Fipe, la Federazione dei pubblici esercizi aderente a Confcommercio Imprese per l'Italia, ha presentato un manifesto di nove punti alla classe politica italiana. «Premesso che la categoria è consapevole dei vincoli che pesano sul bilancio pubblico, nel rispetto dei ruoli e costruttivamente, sono state elaborate alcune proposte per la Politica», annuncia Lino Stoppani, presidente F.I.P.E.
«Le proposte sono maturate nello svolgimento dell'impegno sindacale, raccogliendo le  istanze degli operatori, filtrando le priorità, mettendoci serietà,  suggerendo azioni che ripristinerebbero condizioni migliori per le  Imprese, favorendo, per esempio, una spinta propulsiva al sistema  economico italiano, un riequilibrio fra settori economici in concorrenza  e, soprattutto, un rilancio dei consumi». 
Questo il commento di  Lino Stoppani, presidente F.I.P.E., nel presentare  l'agenda politica  della Federazione, che prevede, tra l'altro, l'abolizione dei privilegi  fiscali sulle attività di somministrazione in  circoli privati e  sportivi, sagre e feste di partito,  che si materializzano  in veri e  propri aiuti di Stato ed in una grave distorsione del principio di  libera concorrenza. Sulla base dello stesso principio, Fipe propone  l'applicazione dell'Iva agevolata a tutte le attività turistiche, oggi  differenziate per tipologia di attività,  e l'abolizione dell'imposta di  soggiorno e di quella sugli intrattenimenti, dove la fiscalità  indiretta sale addirittura al 37% del costo del biglietto.
Un altro  punto all'ordine del giorno è quello sul contrasto all'alcolismo, dove  la Fipe si allinea a quanto contenuto nel piano dell'Organizzazione  Mondiale della Sanità, che prevede il sistema di licenze per gli  esercizi che somministrano l'alcol, volto ad evitare gli abusi, che  possono portare a gravi conseguenze sulla salute, soprattutto tra i  giovani. Il piano prevede anche di "Rafforzare le leggi e i regolamenti  esistenti per ridurre la densità e gli orari di apertura e, dove esiste,  mantenere il monopolio di Stato per la vendita". E inoltre si fa  riferimento a "Programmi di formazione del personale che serve l'alcol  come prerequisito per ottenere e conservare una licenza". 
Nell'agenda  si suggerisce anche di intervenire sull'art. 62 del decreto sulle  Liberalizzazioni, che impone il pagamento a 30 giorni nella fornitura di  merci fresche e a 60 per quelle non deperibili, una misura che sta  mettendo in crisi  un settore in forte difficoltà e per la quale Fipe ha  già denunciato il Governo italiano e richiesto l'apertura di una  procedura di infrazione presso la Corte Europea.  
Le richieste di  Fipe riguardano naturalmente anche aspetti relativi al mercato del  lavoro, per i quali si richiede il ripristino di provvedimenti di  flessibilità del rapporto di lavoro, eliminando gli interventi che hanno  compromesso gli equilibri faticosamente raggiunti con la   contrattazione di settore. Andrebbe inoltre ridotto il cuneo fiscale e  contributivo sul costo del lavoro e resa strutturale e potenziata la  detassazione e decontribuzione previste per incentivare la produttività  del lavoro. 
Infine, Fipe si concentra sulla destagionalizzazione,  per la quale si rendono necessari  interventi normativi che stimolino il  prolungamento dell'attività stagionale, prevedendo benefici  (contributivi e/o fiscali) che rendano conveniente la gestione,   semplificando gli obblighi amministrativi in materia di rapporti di  lavoro,  rivedendo l'Aspi (assicurazione sociale per l'impiego) da  tramutare in un intervento anche di reinserimento nel mondo produttivo,  privilegiando le imprese che sono in grado di ricollocare i lavoratori  disoccupati.  
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