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Acqua, manifestazione a difesa del torrente Malunga e del bacino del Leogra

Di Citizen Writers Sabato 27 Settembre 2014 alle 01:22 | 0 commenti

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Riceviamo da Luc Thibault il volantino firmato da una serie di associazioni* e pubblichiamo

Valli del Pasubio è un piccolo comune in provincia di Vicenza e come dice il suo nome, alle pendici del Monte Pasubio. Qui non c’è sviluppo industriale, agricolo o turistico tale da farne l’attività principale, vi è però un ambiente di sicuro rilievo, tanto che parte del territorio, principalmente montano, che comprende Sengio Alto, Pasubio e Novegno (Piccole Dolomiti) rientra in siti di tutela come Natura 2000 e zona SIC.

Una cosa qui si trova in quantità: l’acqua.

Da sempre è stata sfruttata per produrre energia, vi sono testimonianze e resti di antichi magli, mulini risalenti al ‘500 e ‘600, alcuni ancora in funzione compresa una bellissima segheria alla veneziana ancora attiva inserita nella rete museale.

Poi, con lo  sviluppo industriale delle vicine Schio e Torrebelvicino (Rossi ne è l’esempio) è iniziato uno sfruttamento più strutturato con la costruzione di centrali idroelettriche; dopo il boom industriale, dalla fine degli anni ’80, è partito un nuovo sfruttamento “ecologico” dell’acqua con la costruzione di varie centrali idroelettriche, con varie potenze, su percorsi di acquedotti o con condotte forzate. Contemporaneamente però si stava sviluppando l’utilizzo dell’acqua con stabilimenti di imbottigliamento e vendita (3 per il territorio di Valli), e in fine non si può dimenticare come l’acqua arrivò nelle case, e questo portò alle creazione di una miriade di acquedotti ad uso civile che forniscono non solo questo comune ma anche la ben più popolosa Schio.

Ora cosa è rimasto?

Ben poco se guardiamo lo sviluppo della decina di impianti idroelettrici nel territorio comunale, molto meno se aggiungiamo le 6 istruttorie per richieste di nuovi cantieri. Uno di questi, sul Val Malunga, può essere preso ad esempio; i primi progetti degli anni ’80 e poi via via un susseguirsi di passaggi di proprietà, di decadenze di progetti e riattivazioni di concessioni, forse non sempre limpidi e comprensibili, che comunque hanno fatto sì che ancora oggi ne dobbiamo parlare. La Val Malunga conserva ancora le caratteristiche di acqua pulita e consente la vita a trote autoctone, ai gamberi di fiume e altra fauna acquatica che di per sé sarebbe già tutelata con normativa europea.                                                                                         La maggior parte della popolazione ha sempre contrastato questo progetto che di fatto andrebbe a stravolgere completamente la vallata perché dopo un’opera di presa a circa 700 metri di altitudine, con una condotta forzata, in maggio parte entro l’alveo del torrente, andrebbe a scaricare a quota 400 circa, dopo il passaggio nelle turbine.

Ma in realtà questo torrente,  fin dalle sue sorgenti, è già ampiamente utilizzato con ben 3 acquedotti industriali, una decina di acquedotti civili, 2 centraline. Pure al di sotto dell’eventuale presa vi sono più attività legate all’acqua  un altro acquedotto civile.

Non è abbastanza? Forse non ancora, visto che giusto ieri è arrivata in Municipio la richiesta per l’ennesimo impianto su di un piccolissimo immissario del Malunga, con una portata di fatto insignificante.

Da questi continui insulti al territorio e all’ambiente, sempre per interessi economici privati, arriva la forza per la manifestazione di domenica 28 settembre, in località Gisbenti, a Valli del Pasubio, perché vogliamo che questo sfruttameto del territorio sia attentamente valutato, che finalmente siano considerati tutte le condizioni a favore, ma anche quelle contrarie, che sia data voce ai residenti, che in nome dell’”ecologia” non venga distrutto l’ambiente; perché il maggior numero di persone, associazioni, istituzioni, prendano coscienza che il territorio non va solo depauperato; che in luoghi come Valli del Pasubio, per le nuove generazioni, forse lo sviluppo turistico legato ad un ambiente ancora integro possa essere di stimolo per non andarsene.

28 SETTEMBRE 2014, ORE 10.00

In località GISBENTI di VALLI DEL PASUBIO

( lungo la provinciale 46)

 

·       Contro le aggressioni all’ ambiente, fauna e flora

·       Per promuovere lo sviluppo turistico di questi luoghi

·       Per preservare quanto ancora è rimasto

·       Per salvaguardare gli acquedotti civili ed industriali esistenti

·       Per capire se un’altra centrale idroelettrica è sostenibile per questo torrente

 

*COMITATO SOLIDARIETA’ CON LA NATURA                           

Coordinamento acqua bene comune di Vicenza

Associazione Pescatori Valli del Pasubio                                

CAI Schio               

LEGA AMBIENTE                                                                                                                         Alpini Valli del Pasubio

FIPSAS Vicenza                                                                                                                                                    APS Schio                          

Federcaccia Valli del Pasubio                          

ALPSA Schio

Associazione emigranti Valli del Pasubio                                                                    

Unione Mosca Club Vicenza NORDA             

Pesca Sportiva “Laghetto Malunga”

BACINO ASTICO-LEOGRA


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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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