Jacopo Berti è il grillino che sfiderà Zaia e Moretti
Sabato 6 Dicembre 2014 alle 14:39 | 0 commenti
di Marco Bonet
Il Movimento Cinque stelle ha scelto il suo campione, il «cittadino portavoce» che alle elezioni Regionali della primavera prossima scenderà nell'agone contro il leghista Luca Zaia e la democrat Alessandra Moretti. Si tratta di Jacopo Berti, 31 anni, padovano (tifosissimo biancoscudato, casa in Prato della Valle), fondatore di una start-up per la gestione dei diritti media sportivi e di una società che si occupa di business intelligence e commercio on-line.
Un volto parecchio noto nella galassia a Cinque stelle della città del Santo, nonostante sia iscritto al Movimento solo da 2 anni, essendo stato a lungo tra i papabili per la candidatura a sindaco contro Massimo Bitonci e Ivo Rossi (alla fine la spuntò Giuliano Altavilla, che poi non ebbe troppa fortuna, ma i due fecero praticamente tutta la campagna elettorale in ticket). Berti, il favorito della vigilia, si è imposto ieri (5 dicembre, ndr) nella seconda votazione online allestita dal M5S sul blog di Beppe Grillo, dopo quella del 29 ottobre per la scelta dei candidati da inserire in lista come consiglieri. Correvano in dieci: a Berti sono andate 466 preferenze e dietro di lui, sul podio, si sono piazzati la veneziana Erika Baldin con 345 voti e il vicentino Rinaldo Verardo con 296 voti. Le operazioni si sono svolte come sempre in un «turno unico», dalle 10 alle 19, ma la sfida ha entusiasmato gli attivisti pentastellati meno della precedente. Per le «Regionalie», infatti, si collegarono al blog in 2.649, stavolta sono stati 2.398, il 6% di quanti hanno partecipato alle contestatissime primarie del centrosinistra domenica scorsa (con i suoi 39 mila ai gazebo il Pd può risollevarsi un pochino il morale). Nel personalissimo duello tra Berti e Baldin, il primo è stato bravo ad aggiungere al suo bottino 265 voti mentre la seconda, che fu la più votata in assoluto alle «Regionalie», non è andata oltre i 38 voti in più, finendo per farsi superare. Sebbene nel Movimento sia vietatissimo parlare di alleanze e cordate, è evidente che il padovano ha ottenuto l'appoggio anche di sostenitori lontani dal suo feudo mentre la chioggiotta ha sostanzialmente confermato l'iniziale raccolto lagunare. «Dalla mia parte ho la passione, la determinazione e una certa preparazione giuridica, essendo laureato in giurisprudenza - spiega Berti - mi sono candidato per cambiare questa regione, ormai bollata come il "sistema Veneto", un sistema fatto di corrotti e corruttori. E' ora di finirla con i Galan, i Chisso, i Baita, dobbiamo riportare i cittadini nelle istituzioni e l'onestà al centro della politica». Il programma, insomma, è un concentrato di principi pentastellati, della serie «apriremo Palazzo Balbi come una scatoletta di tonno», e va segnalato l'encomiabile spirito di servizio di Berti che si candida a governatore con un M5S dato dai sondaggisti terzo classificato (tra il 18 e il 20% anche se i risultati in Emilia Romagna e in Calabria fanno temere il peggio), ben sapendo (o forse no?) che la legge elettorale regionale spalanca le porte di Palazzo Ferro Fini solo al candidato presidente che si piazza secondo (nel 201o la sorte di restare escluso toccò ad Antonio De Poli che non fece tragedie dal momento che era già deputato). A complicare le cose, poi, ci si mettono pure i venti freddi che sferzano il Movimento, tra voci di epurazioni (anche tra i parlamentari veneti), supposte scissioni e manifestazioni ribelli come quella di domani a Parma, organizzata dal sindaco Federico Pizzarotti. «Siamo molto contenti per come si sono svolte le votazioni - commenta il deputato Federico D'Incà , regista delle operazioni - mi complimento con tutti i candidati che si sono dati da fare alle "graticole", il metodo cinque stelle si è rivelato vincente. Ora inizia la battaglia». Aggiunge il deputato Mattia Fantinati: «Berti rappresenta la vera svolta. Rilancio delle piccole e medie imprese, maggiori risorse per il rischio idrogeologico e lotta alla corruzione saranno le nostre priorità ».
*Da Il Corriere del Veneto
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