ABC Vicenza contro Acque Vicentine: "stop sigillature dei contatori dell'acqua potabile"
Giovedi 11 Dicembre 2014 alle 16:09 | 0 commenti
"L’acqua non è una merce ma un diritto umano fondamentale che non può essere negato a nessuno". Il Coordinamento di associazioni Acqua Bene Comune Vicenza del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua va all'attacco di Acque Vicentine Spa, in merito alle "numerosissime sigillature dei contatori dell’acqua potabile effettuati e che si appresta ad effettuare Acque Vicentine S.p.A" scrivono nella loro dettagliata accusa che pubblichiamo integralmente.
Il Coordinamento di associazioni Acqua Bene Comune Vicenza che da anni sta promuovendo nei nostri territori un valore per molti scontato come il diritto umano all’acqua, appreso dagli organi di stampa delle numerosissime sigillature dei contatori dell’acqua potabile effettuati e che si appresta ad effettuare Acque Vicentine S.p.A., vuole esprimere tutta la sua contrarietà a tale pratica.
L’acqua non è un bene qualsiasi, non è una merce che può avere solo chi se lo può permettere ma un alimento primario, un bene indispensabile fonte di dignità . La collettività deve garantire l’accesso a tale bene anche a chi, oggi in difficoltà economica, non può far fronte al pagamento di tariffe sempre più care.
Non sono concetti astratti ma principi fondamentali scritti nero su bianco nei documenti che regolano il nostro vivere insieme:
Dichiarazione ONU 64/292 (28 luglio 2010)
Il diritto ad un’acqua potabile e sicura ed ai servizi igienici è un diritto umano essenziale al pieno godimento della vita e di tutti i diritti umani
Statuto Comunale di Vicenza (9 gennaio 2013)
ART. 4 (Diritto all’acqua)
1. Il Comune di Vicenza riconosce il diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua potabile come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico….
Non solo il capoluogo berico, socio di maggioranza di Acque Vicentine S.p.A., ha stabilito che ai propri concittadini non deve mai essere negato tale basilare diritto, ma anche i comuni più grandi della provincia come Bassano, Schio e Valdagno e altri, sempre su nostro invito, hanno proceduto analogamente.
Perché questi principi non vengono applicati nella quotidianità dalle società di proprietà degli stessi Enti Locali?
Perché queste società si arrogano il potere di negare tale diritto?
Perché Il 13 novembre scorso la Camera ha approvato il Collegato Ambientale alla legge di stabilità 2014, cancellando un articolo precedentemente condiviso che impediva i distacchi del servizio idrico e garantiva il diritto all'acqua tramite l’erogazione di un minimo vitale?
Perché negli ultimi due anni molte prerogative decisionali sul servizio idrico (determinazione della tariffa, decisione dei piani d’intervento, etc.) una volta in capo ai Comuni sono state “regalate†ad un’unica autorità l’AEEGSI (di non eletti) che detiene il potere di decidere su energia elettrica, gas e servizio idrico integrato?
Il tentativo di equiparare ancor di più il servizio idrico agli altri servizi pubblici, dimostrando che anche questo servizio può essere volutamente interrotto, è palesemente un tentativo anti democratico poiché contrario all’ultima grande espressione di massa celebrata il 12 e 13 giugno 2011 con i referendum sui servizi pubblici locali, e sull’idrico in particolare, i quali hanno stabilito che l’acqua non è una merce, non è l’oro blu,  ma un Bene Comune di tutti e per tutti.
Difficile pensare che tutte le 1400 utenze sigillate da Acque Vicentine S.p.A. siano intestate a famiglie e aziende disoneste che vogliono approfittare della cosa pubblica. Non è semplice neanche dimostrare quante fra queste hanno la coscienza sporca; non distinguere tra le une e le altre non è eticamente accettabile.
Questo è un punto da dove partire se si vogliamo concretizzare principi di diritti umani che nel 2015 non possono restare solo scritti sulla carta.
Il Coordinamento Acqua Bene Comune Vicenza, assieme all’ intero Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, continuerà a mobilitarsi per garantire a tutti il diritto all’accesso ad un’acqua veramente potabile attraverso una gestione veramente pubblica, partecipata dai cittadini, senza profitti, e senza distacchi!
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