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A31 sud, il cognato di Galan nell'inchiesta dell'Antimafia veneziana

Di Marco Milioni Giovedi 11 Luglio 2013 alle 17:27 | 0 commenti

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Quando la settimana passata sui media sono cominciati a circolare i nomi di una ventina di indagati per l'affaire Valdastico sud la politica regionale è entrata in fibrillazione. Non solo, tra i tanti, è finito nel vortice il vicentino Attilio Schneck, presidente di A4 e della provincia berica in quota Lega. Non solo tra gli indagati è finito il tycoon dell'acciaio vicentino Antonio Beltrame. Ma in loro compagnia c'è anche il cognato di Giancarlo Galan, ex governatore del Veneto, ex ministro della cultura ed ex ministro dei beni culturali, in quota Pdl.

Il parente di Galan altri non è che Luigi Persegato di Lozzo Atestino nel Padovano, con la sua Coseco movimento terra, è un piccolo imprenditore dell'aera Euganea. Ma soprattutto è fratello di Sandra, la moglie di Galan. Il rapporto di parentela lo conferma per di più l'ex vicesindaco di Lozzo Fiorenzo Zanchetta, anch'egli di centrodestra, che senza giri di parole spiega: «Della illustre parentela, o affinità che si voglia chiamarla, in paese sanno tutti o quasi tutti». Anche perché Persegato, figlio di Ugo, autotrasportatore, ha pure una storia politica. «Una volta - spiega l'ex vicesindaco, che ha ricoperto la carica dal 2002 al 2012 - si presentò in una lista opposta alla nostra. Non rimediò che 17 preferenze, tanto che non entrò nemmeno in consiglio».

E nel piccolo centro al confine con la provincia di Vicenza si mormora. E come. Anzitutto perché nella circoscrizione della vecchia parrocchia di Lozzo (in un fazzoletto di terra finito per quisquilie amministrative sotto il comune di Cinto Euganeo) si trova la maxi villa di Galan, un vero e proprio santuario del potere veneto. E ancora la sede della Coseco, l'impresa lozzese finita sotto indagine da parte dell'Antimafia veneziana nell'ambito dei subappalti per la Autostrada A31 Sud, meglio nota come Pirubi sud o Valdastico Sud, altro non è che un modesto edificio in via Sagrede 14. Quattro muri di colore giallo paglierino e un'aia piena di verde che la fanno sembrare un ibrido tra una villetta in stile geometrile ed un grosso ricovero per attrezzi da giardinaggio. Ma i brusii di paese riguardano anche il tenore di vita della famiglia Persegato che si discosterebbe di molto da quella riferibile alle due attività più note: la stessa Coseco e la pizzeria.

Epperò ancor più strano è l'assetto societario della Coseco. La srl, che ha come oggetto sociale il movimento terra, la valorizzazione fondiaria e il riutilizzo di inerti di cava o miniera infatti formalmente risulta in mano all'amministratore unico Luigi Persegato, il cognato di Galan. Se però si spulcia tra l'elenco dei soci fornito dalla Camera di Commercio si scopre che il reale proprietario della srl (il cui codice fiscale è 04328220282) è un fantomatico Milus Trust (codice fiscale 91025140285) che sia nel codice fiscale medesimo sia nella nazionalità apparirebbe estero. Giacché stranamente la Camera di Commercio di Padova non fornisce altri estremi che pur dovrebbero comparire nei documenti camerali, anche quando si tratta di società estere. Il nome farebbe pensare appunto ad un Trust, una sorta di fiduciaria anonima straniera. E quindi, chi c'è dietro Coseco e dietro Milus Trust? Pur interpellati sia Galan sia Persegato non commentano. Ma sul tavolo rimangono altre domande. È possibile pensare che tra le società della galassia Milus-Coseco ve ne sia qualcuna finita nelle indagini della procura veneziana relativa all'affaire Mantovani? Ed è possibile pensare che una o più società della galassia Milus abbiano avuto a che fare con la fornitura di materiale per il Mose, il costosissimo sistema anti-marea pensato per la laguna veneziana e al centro di aspre polemiche da anni? Persegato è il prestanome di qualche big della politica o del mondo economico? (in foto la sede della Coseco a Lozzo Atestino)


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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