Quotidiano |

Zonin e Zigliotto smentiscano con documenti Giorgio Mellone e Gabriella Ceranto, due servitori del marchese Roi: in mano loro avori, quadri e monete d'oro della Fondazione

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Lunedi 20 Novembre 2017 alle 23:09 | 0 commenti

ArticleImage

Ieri raccontavamo nuovi, tristi episodi di (mama)vita vicentina sintetizzati dal titolo «Fondazione Roi, la GdF chiede accertamenti ulteriori ai Pm su "una preziosa collezione di avori e n. 4 quadri" forse a casa di Gianni Zonin e su "una preziona collezione di monete d'oro" (s)vendute a Giuseppe Zigliotto». Chi accusa Gianni Zonin e Giuseppe Zigliotto di fatti che, se veri, si ascriverebbero in un caso (gli avori e i quadri a casa di Gianni Zonin) alla fattispecie di distrazione, alias furto di beni della Roi, nell'altro (la collezione di monete d'oro) di fonto acquisto di favore da parte di Giuseppe Zigliotto, l'acquirente, dal presidente della Fondazione, l'ex presidente anche della BPVi?

Li accusano le testimonianze di persone note e magare "non amiche" dei due sospettati come Barbara Ceschi a Santa Croce, nipote di Boso Roi, con gli atti di verifica connessi, di Gianni Giglioli, noto professionsita ed ex assessore del primo Variati degli anni 2.000, e di Zeffirino Filippi, ... già membro del Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare dì Vicenza (da cui si dimise per contrasti col presidente oltre che conoscente di Ceschi e Giglioli.

Ma a fornire indizi (prove?) alla Guardia di Finanza sono state anche due persone "umili" e di certo non interessate ad eventuali dispute con i potenti locali come Giorgio Mellone, uomo di fiducia e custode della villa sita in Oria (CO) di proprietà del defunto marchese ROI, e Gabriella Ceranto, ... governante del palazzo di Vicenza, residenza del marchese ROl.

Due fedeli servitori del marchese che tanto ha lasciato alla città hanno testimoniato sugli avori, sui quadri e sulle monete d'oro destinati alla Roi ma ora in mano a Zonin e Zigliotto.

La GdF, permanendo il dubbio sulla reale provenienza dei preziosi beni ma non potendo dimostrarne con certezza giuridica la provenienza, ha chiesto  ai Pm  (i procuratori Luigi Salvadori e Gianni Pipeschi, ndr) di "valutare l'emissione di un decreto di acquisizione documentale nei confronti della Fondazione Giuseppe ROI, al fine di eseguire un riscontro analitico tra i registri/cataloghi, tenuti dalla stessa fondazione, dei beni provenienti dai lasciti del de cuius, con la documentazione acquisita presso i citati studi notarili allo scopo di accertare l'effettiva presenza o l'eventuale nuova destinazione dei beni dì interesse investigativo...".

Ma, in attesa che i pm accettino la richiesta o, se l'hanno già fatta propria, prima di conoscere l'esito di probabilmente lungi riscontri, non sarebbe il caso che Zonin e Zigliotto si discolpino nobilmente e direttamente da queste accuse, forse più infamanti di quelle relative al crac della BPVi per la "meschinità" dei pur elevati valori in gioco rispetto ai miliardi spariti dalle tasche di decine di migliaia di risparmiatori soci della Banca Popolare di Vicenza?

Come?

Basterebbe che il cav. Gianni Zonin esibisse un qualche documento di acquisto ufficiale degli avori e dei quadri contestati, di gran valore e, quindi, non di certo pagati cash (vero?) dall'imprenditore laureato in legge.

E sarebbe sufficiente che Giuseppe Zigliotto, accorto uomo di finanza, facesse altrettanto fornendo una perizia credibile sul reale basso valore delle monete d'oro che avrebbe acquistato dalla Roi.

Facile vero?

Allora ci aspettiamo che Zonin e Zigliotto forniscano le prove certe della loro sicura innocenza magari inviandocele.

Le pubblicheremo subito, magari, anche solo per evitare una nuova denuncia per danni milionari da parte dell'ex presidente della Roi, a spese della Fondazione e a vantaggio dei conti dei suoi avvocati, per aver denunciato quello che oggi è acclarato, e per non vedere più respinta la nostra domanda di iscrizione a Confindustria Vicenza da parte del suo ex presidente perchè colpevoli di denunciare le malefatte di una parte dei suoi associati ed elettori.

Se così non fosse, come non riconoscere una grande dignità agli umili ma, loro sì, fedeli servitori del marchese Giuseppe Roi, Giorgio Mellone e Gabriella Ceranto, che anche dopo la morte del loro "padrone" fanno le guardie dei suoi beni donati alla città e non ad altri?


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network