Quotidiano | Categorie: Informazione, Fatti

A Vicenza l'Oscar del cattivo giornalismo: le veline diventano interviste, si ruba l'Ansa, sindacalisti bancari fanno i giornalisti. Un passo avanti? C'è chi copia VicenzaPiu.com

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 24 Luglio 2016 alle 23:21 | 0 commenti

ArticleImage

VicenzaPiù nasce il 25 febbraio 2006 su un unico presupposto che è  la correttezza verso i lettori e tutti gli "utilizzatori" delle nostre testate, nel tempo sempre di più orientate all'informazione online nelle sue varie declinazioni (VicenzaPiu.com sul web, streaming tv con tanto di App iOs e Android per VicenzaPiùTv, quotidiano, settimanale e mensile in pdf tutti con suffisso "+" ...) e riservando alla carta sempre di più il ruolo nobile dei documenti (ne è prova il n. 288 di VicenzaPiù diventato "Vicenza. La città sbancata", il libro denuncia delle amnesie dei media ufficiali della città che ha sfondato anche nelle librerie e su Amazon. Il patto con i nostri "utenti" è stato trascritto in quella che è una sorta di carta dei diritti dei lettori, degli investitori pubblicitari e, di conseguenza e come obiettivo, dei nostri collaboratori.

Con Il Fatto Quotidiano, nato dopo di noi ma con ben altre professionalità, condividiamo l'indipendenza dei contenuti e il sentire come un nostro dovere quello di denunciare esplicitamente le falsità e le strumentalizzazioni evidenti della stampa, libera di esprimere opinioni, certo, ma serva di qualcuno quando non racconta o distorce i fatti, prima di esprimere le sue legittime opinioni.

Sappiamo di non raccogliere le simpatie dei colleghi, ma non è questo il nostro compito.

Esprimere una voce libera con contenuti, per quanto a noi possibile, di qualità è la nostra mission verso i lettori, i nostri unici padroni e datori di lavoro.

È  per questo che prendiamo a modello Il fatto Quotidiano, che dice ai ben più potenti la Repubblica e Il Corriere della Sera, quello che c'è da dire, cosa che facciamo anche noi, da sempre, con Il Giornale di Vicenza, anche quando, ad esempio, continua ad abbassare la testa verso chi, la BPVi, prima ma anche ora, gradisce che si raccontino mezze verità che fa il pari con mezze falsità, e stasera ci contraddiciamo in parte e siamo buoni perchè vogliamo arrivare ad altre osservazioni, che non riguardano il Giornale di Vescovi, ma i media della nostra, umile fascia.

Questi dovrebbero, infatti, offrire un'informazione di qualità, alternativa e indipendente per attarre il lettori stufi di leggere la stampa di regime, che per giunta è diventata quasi unica, a parte Il Corriere del Veneto, che fa quel che può.

Ne esistono tanti di lettori stufi e non solo fra chi è più attratto da Internet ma anche fra chi ama la carta e che la carta abbandona sempre di più, come dimostrano le poco più di 30.000 copie vendute, in qualche modo, da Il Giornale di Vicenza, che, tra l'altro, le gabella per chissà quante di più per attrarre i suoi inserzionisti che vivono dei ricordi e del passato.

Ma i media umili come i nostri non solo non sanno fare squadra, pur nel rispetto delle proprie identità e specificità, ma si rivolgono ai loro lettori, ingannandoli, firmandosi come giornalisti, come chi lo fa come unico lavoro, quando, di mestiere, fanno anche i sindacalisti della banca da cui pure dipendono.

Oppure copiano i lanci Ansa, a cui non pagano, come facciamo noi, i corrispettivi dovuti per diffonderne i lanci ai propri lettori.

Se il GdV ha una colpa imperdonabile, lo diciamo spesso ai nostri collaboratori e ai nostri lettori, quando li incontriamo di persona, non è tanto quella di raccontare i fatti o le versioni dei fatti che fanno comodo ai poteri locali (in fondo lo si sa e si può contrastare la sua linea) ma quella di non aver fatto crescere una scuola di giornalismo ispirato a principi di correttezza e di lealtà con i lettori.

È  per questo che prendiamo come un segno positivo, in questo panorama grigio dell'informazione locale, che ci sia un collega direttore, ben più giovane di noi e che apprezzavamo per la sua dichiarata sfrontatezza, che dopo aver provato a copiare per due volte la nostra formula, sempre cangiante però, ora copia sempre più frequentemente i nostri spunti.

Prima che incontrasse e frequentase brutte compagnie (quelle che prima sui nostri fogli criticava aspramente) per l'ovvia e umana necessità di uno stipendio a fine mese, che noi magari facemmo fatica ad elargirgli viste le sue peggiorate frequentazioni, quel giovane pubblicista, ora direttore di una redazione senza dipendenti, a parte lui, forse, prometteva bene, eccome.

Lo fa così frequentemente ultimamente il lavoro di "clonazione" delle idee (l'ultimo esempio, ma tanti altri ce ne sono, è la doppia versione dell'intervista unica, non doppia, a Stefano Dolcetta, da noi segnalata come pubblicata in versione "devil" da Il Gazzettino e in forma "angel" dal GdV) che ci vogliamo convincere che non stia copiando quello che non riesce a intuire da solo solo per inseguirci e per convincere se stesso, prima dei suoi lettori, in gran parte suoi "collaboratori" non retribuiti, di essere bravo.

Ma ci vogliamo convincere, noi che alla nostra età non abbiamo più bisogno di dimostrare nulla a nessuno, che ci stia imitando per migliorare il suo modo di fare giornalismo.

Siccome il compito dei "vecchi", è quello di insegnare ai giovani, cosa che il GdV non fa, amen e così sia.


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network