A difesa dell'ambiente contro il "sinistro progetto" del taglio di tanti alberi
Mercoledi 12 Ottobre 2011 alle 00:12 | 2 commenti
Riceviamo da Michele Lerro (Gruppo di cittadini a difesa dell'ambiente) e pubblichiamo.
La caparbietà , con la quale il comune di Vicenza vuole ad ogni costo tagliare 200 alberi, oltre ai platani della Pontara di Santa Libera, fa sospettare che dietro a così tanto accanimento vi siano celati ben altri interessi. Non vi è alcun motivo perché il comune distrugga intere alberature, con la scusa che stanno compromettendo i marciapiedi, oppure perché si tratta di esemplari malati, storti, pericolanti o ritenuti pericolosi per gli automobilisti.
L'assessore all'ambiente Dalla Pozza, insieme al consigliere delegato Cicero, stanno sprecando soldi dei contribuenti per sostituire alberi maestosi, che hanno impiegato più di mezzo secolo per crescere, con alberelli piccoli e striminziti. Allora la domanda nasce spontanea: non sarebbe più utile e prioritario, in questo momento di crisi economica con le casse del comune vuote, spendere quei pochi spiccioli rimasti per sistemare le strade e i marciapiedi?
Il nostro comune, per mancanza di fondi, o per scarsa sensibilità verso il problema, non ha predisposto un piano per catalogare le piante storiche e di pregio della nostra città e l'incompetenza di chi cura il verde sta portando a un impoverimento del nostro patrimonio naturalistico.
In molte città d'Italia, dove il problema è più sentito, curano le piante malate e non le tagliano, puntellano e sostengono gli alberi pericolanti senza abbatterli. I cittadini più attenti al problema adottano le piante, impegnandosi a curarle pur di evitare che vengano tagliate, perché comprendono l'importanza di un albero che funge da generatore di biodiversità , assorbe le polveri sottili e l'anidride carbonica presente nell'aria e ci restituisce gratuitamente l'ossigeno, essenziale per la vita di tutti gli esseri viventi.
Per obbligare questa amministrazione a rinunciare al sinistro progetto del taglio di tanti alberi, bisogna che tutte le persone, che amano e rispettano la natura e che vogliono lasciare alle future generazioni una città più vivibile e con meno cemento, non si limitino a fare affidamento sugli ambientalisti, che già una volta hanno fallito, lasciando tagliare un sanissimo pioppo nero secolare nei pressi dell'istituto Rossi, ma che intervengano di persona per dar voce e forza alla protesta.
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