Quotidiano | Categorie: Immigrazione

A Corzati col CSFO profughi o forzati? Parte III. Solo VicenzaPiu.Tv vi mostra dove vivono: l'acqua del bagno scende sulla cucina e poi...

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 8 Novembre 2015 alle 23:49 | 0 commenti

Lunedì 2 novembre ci siamo recati, accompagnati da Roberto Fogagnoli, a Corzati, più su di Valli di Pasubio, dove in una casa in mezzo alle montagne una sola persona, il buon Ugo, ex parà della Folgore, accudisce, da solo, ben 14 giovani africani arrivati da 4 mesi e dei cui problemi ci aveva parlato Marcelo Limoli. Bruno lavora per conto proprio di quella cooperativa, la padovana CSFO, per la quale il prefetto Soldà ha assunto decisioni non certo favorevoli dopo i "fatti" di Pian delle Fugazze e la cui presidentessa Antonietta Vettorato non si è mai fatta trovare finora al telefono e, quindi, le ha impedito di chiarirci alcuni punti oscuri della nostra visita in montagna, una montagna in cui fra poco si gelerà, e anche il perchè dei post anti-immigrati condivisi da lei sul suo profilo FB.

Comunque abbiamo parlato con Bruno, che ci ha sempre invitato a registrare tutto il "bello" che c'è nella vecchia scuola in cui ora sono alloggiati i 14 africani, abbiamo parlato  con gli "ospiti" e abbiamo poi suddiviso il video-documento girato ricavandone quattro parti.

Fin dal primo video pubblicato sulla nostra "visita" abbiamo deciso di lasciare tutto, "per scelta di immediatezza, con i dialoghi originali (un po' in italiano, un po' in un semplice, maccheronico e comprensibile inglese)".

Abbiamo fatto lo stesso per il secondo video, mentre il terzo è in gran parte in italiano e ci mostra, dopo le sofferenze "psicologiche e fisiche" dei primi due, dove e come alloggiano lassù a Valli di Pasubio Località Corzati quei 14 ragazzi che Ugo definisce "tranquilli" e che sognano solo di avere quei "documenti" che dopo quattro mesi di attesa renderebbero possibile a tutti loro di circolare liberamente (nel rispetto della legge, ovviamente) e di provare a costruirsi un futuro, non da forzati.

Vista la facile interpretazione di quello che il video mostra non facciamo, quindi, commenti alle immagini, neanche a quelle che riprendono il soffitto della cucina, in cui i 14 si preparano il cibo da soli, squarciato da giorni in corrispondenza di uno dei bagni del piano di sopra, da cui scende quello che... immaginate.

Ripararlo subito e rendere più igieniche e più vivibili le condizioni generali?

Ma perchè visto che loro, i 14 africani, che parlano francese e inglese, erano abituati a "vivere in capanna con i pavimenti di terra"?

È così che spesso il buon Bruno, senza malizia certo ma con un pizzico (?) di ignoranza, si riferisce spesso a questi ragazzi fuggiti da situazioni spesso inenarrabili...

Bruno è lasciato lì da solo a gestire 14 persone (sì, persone!) che fanno incassare, alla cooperativa della presidentessa "anti immigrati" almeno 500 euro  ogni giorno senza grandi e apparenti spese che non siano la "paga" di Ugo, l'affitto di un alloggio prima disabitato e di proprietà, presumibilmente, del Comune, il cibo, luce e gas e i trasferimenti  negli ospedali della vallata per le visite, se servono, ...

Ma Bruno quanto lavora e quanto prende di stipendio?

Un pò ve lo anticipiamo a fine video, molto di più lo vedrete e ascolterete nell'ultimo.

Alla fine vi verrà un dubbio su chi è più sfruttato dalla CSFO, se Bruno o i 14 "profughi", magari chiamati a raccogliere, come hanno detto, le olive per Antonietta.

E se Vettorato & c. sfruttassero tutti rendendo un pessimo servizio a chi in prefettura si dà da fare per accogliere al meglio quei ragazzi e anche alle cooperative e alle associazioni che quel compito lo stanno assolvendo con ben diversa professionalità?

E umanità...


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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