A Corzati col CSFO profughi o forzati? Parte II, un'esclusiva VicenzaPiu.Tv
Venerdi 6 Novembre 2015 alle 00:01 | 0 commenti
Lunedì scorso ci siamo recati, accompagnati da Roberto Fogagnoli, a Corzati, più su di Valli di Pasubio, dove in una casa in mezzo alle montagne una sola persona, il buon Bruno, ex parà della Folgore, accudisce, da solo, ben 14 giovani africani arrivati da 4 mesi e dei cui problemi ci aveva parlato Marcelo Limoli. Bruno lavora per conto proprio di quella cooperativa, la padovana CSFO, per la quale il prefetto Soldà ha assunto decisioni non certo favorevoli dopo i "fatti" di Pian delle Fugazze.
Tra l'altro la sua presidente Antonietta Vettorato continua a non farsi trovare al telefono e a non richiamarci per chiarirci alcuni punti oscuri della nostra visita in montagna, una montagna in cui fra poco si gelerà , e anche per domandarle il perchè dei post anti-immigrati condivisi da lei sul suo profilo FB.
Abbiamo già pubblicato un primo video sulla nostra "visita" lasciandolo, scrivevamo, "per scelta di "immediatezza", con i dialoghi originali (un po' in italiano, un po' in un semplice, maccheronico e comprensibile inglese)". Facciamo lo stesso per questo secondo video, a cui ne seguiranno altri due e che vi racconta senza filtri quello che abbiamo visto, e sentito raccontare da Ugo e dai suoi "ospiti".
Per Bruno sono dei "ragazzi tranquilli" anche se c'è chi, sei dei quattordici, sono più bravi degli altri avendo lavorato per raccogliere le olive (del comune o della presidentessa Antonietta, come in un passaggio dice il portavoce dei profughi?) e percò sono stai scelti per essere trasferiti in appartamenti più vivibili e più vicini alle comunità locali (gli unici trovati perchè ora i proprietari, con la scusa ei possibili danni, hanno fiutato l'affare e alzano i prezzi degli affitti). Scelta contestata dal gruppo che ha deciso che si va via "o tutti o nessuno".Â
Loro sognano di avere un trattamento non legato al grado di "sottomissione" (vedi le olive raccolte...) e vorrebbero imparare l'italiano per poter comunicare nel Paes, l'Italia, in cui vorrebebro rimanere.
Solo che la cooperativa CSFO, dicono, manda un insegnante per 14 persone, arrivate da 4 mesi, solo una volta a settimana.
Giusto il tempo per poter insegnare "ciao" e "buongiorno".
Se questo è il modo con cui si spendono i soldi dati alla cooperativa CSFO in effetti come non comprendere le lamentele contro i "costi" per la comunità degli immigari affidati a hotel e cooperative condivise su FB dalla sua presidentessa Vettorato. Che che di euro per dare in cambio molto poco ne intasca dai 35 in su per ogni "ospite" e per ogni giorno. Magari contribuendo a far definire tutte "cattive" le cooperative e le associazioni, anche quelle, la maggior parte ci confermano in prefettura, ben organizzate e professionali, a cui il prefetto affida i profughi.
Come certi profughi con i loro comportamenti fanno urlare certi media locali contro tutti i profughi, la maggior parte dei quali tranquilli e bisognosi solo di costruirsi un futuro più umano per se stessi, come dicono Bruno e la Prefettura.
A seguire la terza puntata.
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