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8 marzo, Coop Adriatica e Burkina Faso

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 6 Marzo 2010 alle 18:38 | 0 commenti

Coop Adriatica       

8 marzo: le mimose di Coop Adriatica fanno fiorire i diritti delle donne in Burkina Faso

I 25 mila euro destinati ai fiori per clienti e lavoratrici saranno donati alla "Clinica giuridica" dell'Aidos a Ouagadougou. Lo ricorda una cartolina, anche nei 50 negozi di Venezia, Padova, Treviso, Vicenza, Rovigo e Belluno e nella sede di Mirano (Ve).
In Cooperativa, il 75% dei dipendenti sono donne

Le mimose di Coop Adriatica fanno fiorire i diritti e il benessere delle donne e delle bambine del Burkina Faso. Anche in Veneto, infatti, la Cooperativa celebrerà l'8 marzo sostenendo, per il quinto anno consecutivo, un progetto concreto di solidarietà in favore dell'altra metà del cielo: devolvendo alla "Clinica giuridica" fondata dall'Aidos (Associazione italiana donne per lo sviluppo) a Ouagadougou, la capitale del Paese africano, i fondi che avrebbe speso per donare il tradizionale mazzolino a clienti e lavoratrici. In tutto, 25 mila euro.
Lunedì 8 marzo, dunque, al posto delle mimose, verrà distribuita una cartolina che informerà sull'iniziativa clienti e lavoratrici, in 156 punti vendita in Emilia-Romagna, Veneto, Marche e Abruzzo e negli uffici delle tre sedi delle Cooperativa; nelle province di Venezia, Padova, Treviso, Vicenza, Rovigo e Belluno, in 50 tra ipercoop e supermercati, e nella sede di Mirano (Ve).
La "Clinica giuridica", istituita due anni fa all'interno del "Centre pour le bien-être des femmes", offre una serie di servizi per la promozione, la tutela e la realizzazione dei diritti delle bambine e delle donne del Burkina Faso. Ogni anno, la struttura segue gratuitamente oltre 300 persone - anche uomini, che si rivolgono ad essa per consigli e informazioni - promovendo attività di sensibilizzazione della comunità locale, offrendo consulenza e assistenza legale, promuovendo incontri con gli operatori di giustizia e le forze dell'ordine, organizzando seminari su temi come le mutilazioni dei genitali femminili, la violenza domestica, i matrimoni forzati o precoci. Problematiche che, nel Paese africano, sono ancora spesso ignorate, benché esistano norme e strumenti per la protezione dei diritti delle donne.
Dal 2006 al 2009, con le donazioni effettuate in occasione della festa dell'8 marzo, Coop Adriatica ha destinato 85 mila euro ai progetti dell'Aidos in Nepal e in Burkina Faso, per l'assistenza, la formazione e la sensibilizzazione di oltre 45 mila donne, ragazze e bambine.

Coop Adriatica è un'azienda "in rosa": su 9 mila addetti, il 75% sono donne. Sono lavoratrici il 37% dei dipendenti con ruoli direttivi; le donne, poi, sono rappresentate anche nel vertice aziendale e nel Consiglio di amministrazione (9 su 30 membri), come previsto anche dal regolamento di governance adottato nel 2008.
La Cooperativa è impegnata da tempo a realizzare le pari opportunità e a rendere il lavoro più compatibile con le esigenze familiari, i bisogni e gli interessi personali. In particolare, dal 2005 ha adottato un Protocollo per lo sviluppo delle azioni positive, concordato con le organizzazioni sindacali e diffuso in tutte le aree, che prevede specifiche tutele nel campo delle pari opportunità, della maternità e per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, come aspettative, passaggi al part-time e permessi retribuiti. Fiore all'occhiello delle politiche "in rosa", è il "Progetto Isole" - partito sette anni fa e premiato nel 2005 dalla rivista "GdoWeek" con l'Ethic Award - grazie al quale 500 cassiere di 9 ipermercati possono autogestire gli orari di lavoro. L'anno scorso, Coop Adriatica è stata tra le prime 15 aziende italiane a sottoscrivere la "Carta per le pari opportunità", il programma di impegni contro le discriminazioni sul lavoro.

 

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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