8 marzo 2012, per le donne è sempre più difficile
Martedi 6 Marzo 2012 alle 16:09 | 0 commenti
Fabiola Carletto, Cgil Vicenza -  "Purtroppo anche questo 8 marzo si accompagna per le donne ad un anno difficile sia per quanto riguarda la crisi economica sia per quanto riguarda i diritti. I dati della Provincia di Vicenza ci ricordano che la crisi non è finita e che le donne stanno pagando un prezzo molto alto, 2564 donne infatti hanno perso il lavoro nel 2011, nel 2010 sono state 2552.
Purtroppo la fuoriuscita dal mondo del lavoro delle donne molto spesso si accompagna a condizioni di peggioramento delle condizioni di lavoro e alla messa in discussione di diritti fondamentali. Pensiamo al diritto di essere madri. L'Istat ha pubblicato un dato che parla da solo 800.000 donne nel periodo 2008 2009 sono state messe nelle condizioni di dover lasciare il lavoro a seguito di una gravidanza e solo il 40,7% di esse ha ripreso l'attività lavorativa.
Questo e' avvenuto attraverso la Vergognosa pratica delle "dimissioni in bianco" che lavoratori ma soprattutto lavoratrici vengono costretti a firmare al momento dell'assunzione. Un foglio in bianco con la tua firma sopra" in questo caso le dimissioni diventano volontarie"e in Veneto queste dimissioni sono state circa 2600. La legge 188 del 2007 impediva questa pratica ricattatoria. Ma il governo Berlusconi ha provveduto a cancellare questa legge appena insediatosi. Quindi le dimissioni in bianco, la "controriforma" delle pensioni, che penalizza tutti ma ancora di più le donne, le retribuzioni che per le donne sono un po' più basse, le flessibilità imposte, il lavoro nero, le lavoratrici straniere costrette spesso a subire violenze e soprusi perché Donne. Tutto questo rende ancora più difficile l'intero percorso lavorativo delle  donne di ogni età rispetto agli uomini. Per questo anche questo 8 marzo 2012 dovrebbe farci riflettere non solo sulla difficoltà per le donne di rimanere nel mercato del lavoro ma soprattutto sull'arretramento della nostra società che attraverso la lesione di diritti fondamentali toglie dignità e libertà alle proprie cittadine".
Fabiola Carletto, segretaria della Cgil vicentinaAccedi per inserire un commento
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