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8 marzo 2015: Kobane insegna

Di Citizen Writers Domenica 8 Marzo 2015 alle 20:44 | 0 commenti

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Patrizia Cammarata, della Commissione Lavoro Donne del Partito di Alternativa Comunista, sezione italiana della Lit-Qi-Lega Internazionale dei Lavoratori-Quarta Internazionale, fa una riflessione sulla Festa delle donne

Il fenomeno dell'oppressione femminile, della discriminazione e della disuguaglianza è ben radicato nella società capitalistica: le donne sono da sempre marginalizzate nel lavoro e nella vita sociale/politica/sindacale.

Nei Paesi dipendenti le donne subiscono soprusi e violenze solo per il fatto di essere donne: vivono in miseria, economicamente dipendenti da mariti che spesso non hanno scelto, private dei diritti civili e umani, mutilate, sfregiate, rapite, violentate, uccise. Nei Paesi imperialisti le donne vivono una condizione di discriminazione e di disuguaglianza e  violenza ma nella illusoria e pericolosa convinzione, però, di essere libere.

A questa ondata di violenza, che si configura come una vera e propria guerra, le donne stanno rispondendo in modi e toni che esulano dalla figura fragile e debole che l’ideologia dominante ci ha abituati a conoscere. 

Spagna, Brasile, India, Siria, Egitto, Palestina, ma soprattutto Kobane dimostrano la forza della lotta delle donne. Alle compagne curde in particolare va tutta la nostra solidarietà, a loro che ci stanno dimostrando come la liberazione delle donne passi attraverso il ribaltamento di un sistema, come la liberazione delle donne debba avvenire con l’unione di uomini e donne, come il grado di evoluzione di una nazione si dimostri dal modo in cui tratta le donne.

E' necessario respingere l'attacco in corso e  rivendicare il pieno impiego contro flessibilità e precarizzazione, uguali salari per uguali mansioni, servizi pubblici sotto il controllo delle donne e degli operatori come asili nido, lavanderie e mense sociali di quartiere, centri per anziani e disabili, è necessario riprenderci i consultori pubblici con libero accesso (senza limite di età) per le giovani donne che si avvicinano alla sessualità, per non tornare al passato quando le donne morivano a migliaia a causa degli aborti clandestini, difendiamo la legge 194 sull'aborto e la sua piena applicazione anche con l'uso della pillola RU486; non permettiamo al nostro Stato, come è avvenuto in Spagna, di modificare la legge limitandone la sua applicazione favorendo così il ritorno dell'aborto clandestino.

Solo con l'abbattimento del capitalismo si avrà la liberazione della donna, come di tutta la classe lavoratrice, dall'oppressione e dallo sfruttamento!


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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