Quotidiano | Categorie: Sindacati

25 aprile e primo maggio, Filcams: sciopero contro aperture festive dei negozi

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 24 Aprile 2012 alle 17:03 | 0 commenti

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Filcams Cgil - Sottolineiamo l'intreccio tra la liberalizzazione selvaggia e la destrutturazione del lavoro - Marin (Filcams): appello ai sindaci, fate come Pisapia!".

Ma perché devono tenere aperti i centri commerciali?  Non gli uffici pubblici né banche né poste; non notai, dentisti, parrucchieri; medici o farmacie, solo quelle di turno?

Questa la domanda che, in concomitanza con lo sciopero indetto in tutte le province venete, la Filcams Cgil farà rimbalzare per il 25 aprile ed il primo maggio, per sottolineare come dietro alla totale liberalizzazione delle aperture dei negozi vi sia la sublimazione del modello (e del messaggio) consumistico fine a se stesso. "Lo sciopero indetto per entrambe le giornate - spiega Umberto Marin, Segretario Generale della Filcams di Vicenza - vuole sostenere commessi e cassieri che le aziende potrebbero con vari mezzi costringere a lavorare, rinunciando (unici tra i lavoratori non adibiti a servizi essenziali) a celebrare queste due festività dal grande significato per il lavoro e il paese". E spiega Marin: "Abbiamo concordato con alcune aziende maggiormente sensibili la ‘non apertura' in tali festività. Altre invece si sono appellate al provvedimento Monti (l'unica liberalizzazione veramente messa in atto) e abbiamo visto che hanno aperto anche il giorno di Pasqua, come i supermercati Billa di Bassano del Grappa. A nostro avviso tenere aperto durante le festività religiose e civili rappresenta un imbarbarimento culturale oltre che sociale cui intendiamo opporci con tutte le nostre forze - sottolinea il segretario generale vicentino della Filcams - e sollecitiamo tutti i Sindaci della Provincia di Vicenza e del Veneto a prendere posizione, così come ha fatto il sindaco di Milano. È profondamente ipocrita - aggiunge Marin - sostenere che le aperture nei giorni di festa movimentino l'economia, soprattutto in un paese in crisi in cui crollano i consumi e non c'è nessuna politica di sostegno della domanda interna". Marin sottolinea tra l'altro che le liberalizzazioni , secondo quanto pensato dal Governo, avrebbero dovuto eliminare eventuali situazioni di monopolio e determinare maggior competizione: "In questo caso però vanno solo a favorire la Grande Distribuzione Organizzata e a diffondere disagio a tanti lavoratori che sono impegnati nel settore del commercio!" Crescita, equità e diritto al lavoro sono i grandi temi che troviamo incarnati nello spirito del 25 aprile e del primo maggio e che quest'anno dobbiamo più che mai sentire vivi dentro di noi, affermano alla Filcams vicentina. "Per questo invitiamo i cittadini ad andare nelle strade, nei parchi e nelle piazze, a parlare con i propri figli di valori e solidarietà e di non fare dei centri commerciali la meta dove passare il tempo libero". E prosegue Marin: "La festa del lavoro ha anche un significato particolare per i lavoratori del commercio che vedono nella liberalizzazione selvaggia delle aperture, cavalcata con foga dalla grande distribuzione, un'ulteriore spinta alla destrutturazione e precarizzazione del lavoro". "La presenza sempre più consistente - dice Marin - di lavoratori con part time inferiori alle 20 ore, funzionali all'estrema flessibilizzazione degli orari, il ricorso a contratti week end contrabbandati come "occupazione" marginale per studenti visti in questi giorni sulla stampa, costituiscono le nuove sacche di forza lavoro sottopagata e sempre disponibile in un settore già contrassegnato dall' abuso di tipologie quali il lavoro a chiamata, la partecipazione agli utili, ecc". La progressiva sostituzione di lavoro stabile con queste forme contrattuali son solo modifica qualità e configurazione del lavoro nel settore, ma ha già prodotto una condizione per cui le imprese hanno buon gioco nel chiedere l'abbassamento dei salari (attraverso l'eliminazione delle maggiorazioni retributive per il lavoro domenicale) o il taglio di diritti e libertà (attraverso la generalizzazione dell'obbligatorietà del lavoro domenicale per i dipendenti). "A farne le spese non saranno solo i lavoratori con rapporti stabili, ma l'intero mondo del lavoro che subirà ulteriori arretramenti, anche a fronte dello scarso coraggio del governo Monti a ridurre la flessibilità in entrata". E conclude Marin: "In questo senso il primo maggio sarà un giorno di lotta a difesa del lavoro in tutto il settore del commercio che a Vicenza e nel Veneto sciopererà anche per questo".


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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