12 settembre, PdCI Vicenza: libertà per Leonard Peltier
Venerdi 12 Settembre 2014 alle 11:16 | 0 commenti
Partito dei Comunisti Italiani Federazione provinciale di Vicenza - Il 12 settembre compie 70 anni una persona che ne ha passati 38 rinchiuso in un carcere statunitense. Il nome di questa persona è Leonard Peltier, nativo americano e attivista politico del movimento per i diritti del suo popolo, ingiustamente accusato dell'omicidio di due agenti del FBI e condannato a due ergastoli.
Una condanna “già scritta†arrivata dopo un processo pieno di irregolarità , minacce a testimoni, prove costruite o palesemente false. A Leonard Peltier, in tutti questi lunghi anni di prigionia e nonostante ulteriori prove e testimonianze dimostrassero la sua innocenza, è stato sempre negato il diritto di avere la revisione di quel processo. Così come, da parte dei vari presidenti che si sono succeduti alla Casa Bianca, è stato rifiutato qualsiasi gesto di giustizia che ne permettesse la scarcerazione.
Leonard Peltier è stato ingiustamente condannato ed è ancora in carcere perché è un uomo scomodo che non si è mai arreso né sottomesso alla discriminazione e alla brutalità con le quali il suo popolo viene trattato nei “tanto democratici†Stati Uniti d'America.
Leonard Peltier è la dimostrazione che negli Stati Uniti esistono prigionieri politici e che la giustizia non è uguale per tutti ma viene applicata a seconda del colore della pelle, della ricchezza dell'imputato, degli ideali politici.
Dopo 38 anni di carcere, dopo tanti anni di isolamento Leonard Peltier è rimasto, comunque, un uomo libero perché non ha mai smesso di pensare, non è mai sceso a compromessi né ha mai abiurato i suoi ideali.
Leonard Peltier ha diritto di uscire dalla prigione, respirare l'aria che respirano gli uomini liberi e camminare nel mondo senza catene.
È tempo che il governo degli Stati Uniti riconosca che, contro di lui, è stata commessa coscientemente la più odiosa delle ingiustizie.
Un'ingiustizia che può colpire chiunque non sia omologato al sistema perché, come dice Peltier: “la mia colpa è essere nativo americano, e la tua?†.
Lo vogliamo ricordare a chi, di fronte alle ingiustizie, non gira la testa dall'altra parte, a chi non è indifferente, a chi lotta per un mondo migliore e più giusto, senza discriminazioni.
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