Ieri ci siamo soffermati sugli aspetti più generali che emergevano dal bilancio 2016 della Banca Popolare di Vicenza, ora cerchiamo di analizzare in maniera più dettagliata le voci che hanno maggiormente pesato sul risultato d'esercizio, cercando, alla fine, di capire quali possano essere gli sviluppi futuri della "nostra" Banca. Come noto un bilancio si suddivide in due parti: lo Stato Patrimoniale ed il Conto Economico. Partiamo, come di consueto, dalla Stato Patrimoniale che, come noto, riassume le attività e le passività . Rispetto all'anno precedente l'ammontato consolidato dello Stato patrimoniale si è ridotto di circa 5 miliardi di euro. Un calo che, per quanto riguarda l'attivo, ha riguardato principalmente due voci: i "crediti verso la clientela" e le "attività finanziarie detenute per la negoziazione", mentre, per quanto riguarda il passivo, le due voci che hanno registrato i maggiori ribassi sono risultate la "raccolta diretta" e le "passività finanziarie di negoziazione".
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La Banca Popolare di Vicenza dovrà risarcire una socia che aveva sottoscritto le sue azioni: questa è la sentenza di una "causa pilota" che potrebbe cambiare le sorti di chi si trovasse in condizioni analoghe e non avesse sottoscritto l'Offerta pubblica di transazione scaduta ieri 28 marzo, a cui hanno aderito 66.712 azionisti (su circa 94.000 del perimetro interessato) accettando 9 euro per ogni titolo e rinunciando al resto e ad ogni azione legale di rivalsa contro chicchessia, Banca d'Italia e Consob, forse, escluse. Con Giovanni Coviello , direttore di VicenzaPiu.Tv, nel video che qui vi proponiamo hanno raccontato e commentato la sentenza, e non solo, l'avvocato Camilla Cusumano, uno dei legali di Adusbef Verona (la causa è stata curata dalla collega Emanuela Bellini), e l'avv. Franco Conte, presidente di Codacons Veneto.
L'azienda Galvanoplastica srl di Cornedo vicentino ha inventato il primo processo produttivo al mondo che abbatte l'uso e la produzione di cromo esavalente. Il processo industriale è stato realizzato grazie agli investimenti di Galvanoplastica srl, in collaborazione con il laboratorio di ricerca internazionale Mac Dermid Enthone e la Ilmar di Brescia, azienda produttrice di macchine per l'industria galvanica. Per venerdì è in programma una conferenza stampa per i giornalisti in collaborazione con CNA Vicenza per illustrare il processo. A fianco del sindaco di Cornedo Martino Montagna saranno presenti: Carlo Riva (Amministratore Delegato Galvanoplastica srl), Gianni Cozzi (Amministratore Delegato laboratorio di ricerca Mac Dermid Enthone Italia), Alessandro Leone (Direttore Generale CNA Vicenza), Gianpaolo Bottacin (Assessore all'Ambiente Regione del Veneto) e Roberto Ciambetti (Presidente del Consiglio Regionale del Veneto).
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Il futuro di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca si doveva decidere in buona parte oggi nelle intenzioni del presidente "vicentino" Gianni Mion con l'amministratore delegato Fabrizio Viola e del presidente "montebellunese" Massimo Lanza col suo ad Cristiano Carrus il 9 gennaio scorso quando presentarono a Padova l'Offerta pubblica di transazione (Opt) che per entrambe le ex Popolari venete si è chiusa alle 13.30. Ma in finanza oggi gli oltre due mesi e mezzo passati da quel 9 gennaio sono tanti, forse troppi, perchè gli scenari non cambino anche radicalmente. E in questi ultimi giorni si è parlato molto e anche troppo del salvataggio delle due banche venete, che, pur con l'esito abbastanza positivo dell'Opt della vicentina e delle montebellunese, ora è nelle mani della Commissione europea.  Continua a leggere
L'Offerta pubbica di transazione di Veneto Banca (Opt), rivolta a larga parte della base sociale della Banca (circa 75.000 azionisti) e avviata lo scorso 10 gennaio 2017, si è conclusa, lo comunica l'Istituto di Montebeluna, alle ore 13.30 del 28 marzo 2017, in seguito alla proroga del termine per aderire, inizialmente fissato al 15 marzo 2017. All'Offerta hanno aderito 54.359 azionisti (il 73% circa del totale), portatori del 67,6% delle azioni comprese nel perimetro dell'Offerta medesima. Al netto delle posizioni irrintracciabili, la percentuale degli azionisti aderenti è pari al 75% circa del totale, corrispondenti al 68,2% delle azioni VB rientranti nel perimetro dell'Offerta di Transazione. Sempre oggi si è riunito sotto la presidenza dell'ingegner Massimo Lanza il Consiglio di Amministrazione di Veneto Banca per deliberare suk futuro di BIM.Â
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Pubblichiamo la nota ufficiale della Banca Popolare di Vicenza appena arrivata e ci riserviamo commenti e considerazioni dopo aver "macerato" il tutto, tra cui anche le dimissioni dal cda stesso rassegnate ieri dal Consigliere Marco Bolgiani "con effetto immediato, per il crescente impegno connesso ad altre posizioni attualmente ricoperte" e con i "ringraziamenti della BPVi" per l'opera prestata 7 luglio 2016.
Proseguono le azioni finalizzate al processo di ristrutturazione del gruppo BPVi da parte del nuovo cda: Ø nuovo piano industriale 2017-2021, sottoposto alla valutazione della BCE. Il nuovo piano prevede la fusione con il gruppo Veneto Banca come condizione indispensabile per il processo di ristrutturazione Ø comunicata alle autorita' competenti la volonta' di accedere alla "ricapitalizzazione precauzionale" da parte dello stato. Ø conclusa l'Offerta pubblica di transazione agli azionisti BPVi con una significativa adesione. 66.712 azionisti (su circa 94.000) hanno aderito all'offerta (71,9% del totale) con una percentuale di azioni pari al 68,7% di quelle incluse nel perimetro dell'offerta.
Leggiamo e rileggiamo da cronisti, anche se sarebbe pericoloso, ci dicono, le vecchie e le ultime vicende delle due ex Popolari Venete, la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, dimenticandoci per un attimo dei loro 206.000 soci, tanto nel passato se ne sono dimenticati in tanti, chi più chi meno, dai gestori ai regolatori fino ai controllori delle due banche. In un passato che oggi sembra lontanissimo, da inizio 2013, gli archivi dei giornali e un po' di auto-immodesta-memoria del nostro, ci ricordano come Banca d'Italia con ogni mezzo proprio e con molti "supporti" esterni (a BankItalia ma non al "sistema" di potere che esprime o che la esprime) spingesse non verso una fusione bilanciata tra i due istituti veneti ma verso la banca unica a trazione Gianni Zonin.
La confusione regna sovrana, al momento non si può giungere ad altra conclusione. Mentre infatti le due Banche venete, la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, hanno prorogato il termine per aderire all'Offerta Pubblica di Transazione (Opt), ufficialmente per agevolare "i numerosi azionisti che si stanno presentando nelle filiali delle Banche per sottoscrivere l'accordo transattivo", arriva una notizia che perlomeno va a scompigliare tutte le carte. Il giudice civile di Verona, Massimo Vaccari, infatti, ha condannato la BPVi a risarcire una azionista che in due tranches, nel 2009, e successivamente nel 2010, aveva acquistato complessivamente 660 azioni al prezzo di 60,50 euro ciascuna, richiedendo la vendita delle stesse nel 2014.
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L'articolo di VicenzaPiù "Vittoria Adusbef contro la BPVi: giudice di Verona condanna la banca a rimborsare con gli interessi una signora che aveva acquistato 660 azioni nel 2010" conforta quanto da noi consigliato, scrive Franco Conte agli associati di Codacons Veneto di cui è presidente. "La strada della costituzione di parte civile nel processo penale contro Banca Popolare di Vicenza o Veneto Banca - aggiunge Conte - presenta comunque molti rischi, primo tra tutti il rischio prescrizione; resta valida l''azione civile individuale in tribunale o davanti al nuovo Arbitro Controversie Finanziarie ACF; il costo delle cause anche se contenuto con accordi garantiti dal CODACONS Veneto resta comunque impegnativo e quindi suggeriamo di aspettare il consolidarsi dell'orientamento positivo che sta emergendo; solo per anziani, ammalati o casi di emergenza suggeriamo di avviare prima l'ACF e poi la causa".
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Mentre potrebbe avere effetti dirompenti la sentenza di ieri del giudice di Verona Massimo Vaccariche ha condannato la Banca Popolare di Vicenza a rimborsare con gli interessi (in totale 60.000 euro a fronte dei circa 40.000 spesi) una signora che aveva acquistato 660 azioni nel 2010 (si segnalano già casi di mani mangiate da parte di quelli che hanno aderito alla Offerta Pubblica di Transazione (Opt) pur essendo nelle condizioni della socia da "ristorare", salvo ricorsi vincenti, al 100% più annessi e connessi) approfittiamo della questione per fare una semplice domanda. Le gestioni sotto accusa delle due ex Popolari venete, quelle a guida Gianni Zonin per la BPVi e Vincenzo Consoli per Veneto Banca , avevano "segnato" i massimi di "auto" quotazone, sia pure nel rispetto delle vecchie regole e... consuetudini, di 62,50 euro per la banca vicentina e di 40,75 euro per quella montebellunese per poi scendere drasticamente a qualche decina di euro.
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