Quotidiano | Categorie: Ambiente, Lavoro, Fatti, Giudiziaria

Praia a Mare, è in dirittura di arrivo l'inchiesta Marlane Marzotto - bis

Di Andrea Polizzo Lunedi 20 Febbraio 2017 alle 21:48 | 0 commenti

ArticleImage

Dal nostro corrispondente a Praia a Mare. Dell'eventualità che dalla procura di Paola, in provincia di Cosenza, si volesse rimettere mano al procedimento per le morti bianche delle tute blu della Marlane Marzotto di Praia a Mare e all'inquinamento dell'area industriale a pochi metri dal Mar Tirreno si era iniziato a parlare a luglio dell'anno scorso (nella foto ritrovamenti di rifiuti tossici nell'area, ndr). Ma la voce circolava già durante il processo di primo grado alla proprietà e ai dirigenti della fabbrica tessile chiusa nel 2004, tra cui Pietro Marzotto presidente del gruppo vicentino dal 1982 al 1998. Nei corridoi e nelle aule del tribunale di Paola, infatti, da più parti si sussurrava di un nuovo elenco di potenziali parti civili. Del resto non è mai stato un mistero che gli ex operai hanno continuato a morire. Anno dopo anno.

Anche durante il processo di primo grado, iniziato nel 2011 e conclusosi - lo ricordiamo - il 19 dicembre 2014 con una piena assoluzione di tutti gli imputati da tutti i reati contestati, in particolare omicidio colposo, omissione delle tutele sul lavoro e disastro ambientale. Fatti che dalle pagine di VicenzaPiù abbiamo più volte, e anche in maniera dettagliata, raccontato.

Vale allora la pena, anche se sinteticamente, ricordare che è tutt'ora in corso di svolgimento l'appello contro quella sentenza. Nell'udienza dello scorso gennaio il sostituto procuratore generale di Catanzaro, Salvatore Curcio, ha chiesto l'assoluzione per tutti tranne che per tre dirigenti della Marlane: 4 anni di reclusione per Antonio Favrin, (consigliere delegato della società Marzotto Spa dall'ottobre 2001 all'aprile 2004), tre anni per Carlo Lomonaco ed Attilio Rausse ex responsabili dello stabilimento nei primi anni 2000.

Tornando al nuovo filone d'inchiesta, per il quale si attende la chiusura, si è in quella fase preliminare in cui, per ovvie ragioni, le bocche sono cucite. Eppure è trapelato sin da subito che la procura di Paola ha avviato nuovi accertamenti all'interno dello stabilimento dismesso da Marzotto e nei terreni circostanti. Gli ultimi, solo alcuni giorni fa.

Precedentemente vi avevamo riferito di attività d'indagine lo scorso 16 gennaio. In azione, in quella circostanza, il Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri di Catanzaro e un nucleo specializzato dei vigili del fuoco: le cosiddette squadre Nbcr (Nucleare, biologico, chimico e radiologico) che entrano in azione solo quando esiste un fondato pericolo di contagio e danni a persone, animali o cose.

Si scava, dunque, si analizza, si compiono accertamenti a caccia di quelle prove a sostegno di nuove posizioni. In questo nuovo filone d'indagine ci sarebbero, infatti, oltre 100 parti offese a seguito di 25 decessi e una decina di ammalati di patologie neoplastiche.

Si tratterebbe del "lascito" dell'attuale procuratore capo di Paola, Bruno Giordano, ormai prossimo a trasferirsi al comando dell'ufficio di procura di Vibo Valentia. Un lascito da parte del funzionario che ha rimesso in piedi la primissima indagine istruendo il processo oggi, come detto, in fase di appello. Un lascito frutto di nuovi dati, testimonianze spontanee e denunce. Un lavoro svolto in questi mesi affiancato dal pubblico ministero Valeria Grieco.


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network