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L'Aktion T4 nazista e i tagli sulle spese sociali di oggi

Di Citizen Writers Martedi 28 Gennaio 2014 alle 11:36 | 1 commenti

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Riceviamo da Vanni Poli e pubblichiamo - Tutto cominciò tranquillamente, in maniera scientifica, sulla base di studi e teorie condivise in gran parte del mondo: nel Regno Unito, negli USA, in Germania, in Italia anche. Tutto cominciò con l’eugenetica che allora era definita scienza, con la classificazione delle cosiddette “razze inferiori”.

Eravamo alla fine dell’800 ed agli inizi del 900, tra il 1907 ed il 1909 gli Stati Uniti, usando l’eugenetica, respinsero immigrati e proibirono matrimoni misti con persone di “razze inferiori”.

Nel 1920 uscì in Germania il libro “Il permesso di annientare vite indegne di essere vissute” scritto da uno psichiatra, Hoche, e da un giurista, Binding; essi sostenevano il diritto dello Stato all’uccisione di esseri definiti persone mentalmente vuote, gusci vuoti di esseri umani, mangiatori inutili.

E non c’era ancora il nazismo!

Anche uno psichiatra italiano, Enrico Morselli, ordinario di neurologia e psichiatria all’Università di Genova, nel 1923 si chiedeva che senso avesse spendere risorse per questa zavorra; affermava che l’eutanasia di queste persone aveva anche un fine di utilità sociale, che gli invalidi non hanno valore alcuno, né per la famiglia, né per la collettività; che lo Stato ne ha  solo un gravame parassitario dovuto alle spese per ricoverarli ed assisterli.

E non c’era ancora il nazismo!

Poi ecco il nazismo!

Era il giugno del 1933 (il governo nazista si era insediato solo in gennaio) quando venne istituito il Comitato di esperti sul problema della politica demografica e razziale che portò, il 14 luglio 1933, all’approvazione di una legge che autorizzava la sterilizzazione delle persone affette o ritenute portatrici di malattie ereditarie.

Furono istituiti 180 Tribunali per la sanità ereditaria con il compito di esaminare i pazienti nelle case di cura, negli istituti psichiatrici, nelle scuole per disabili e nelle prigioni, per stabilire coloro che dovevano essere sterilizzati.

Infatti, scriveva Hitler in Mein Kampf Tutte le grandi civiltà del passato sono scomparse perché la razza originaria e fondatrice si è estinta per avvelenamento del proprio sangue.

Ricordiamo che eravamo ancora sotto l’influenza della grave crisi del 1929, che in qualche modo assomiglia a quella che oggi stiamo vivendo, per cui una propaganda intesa ad eliminare delle persone mangiatori inutili il cui costo sociale sembrava elevato era un argomento di facile presa sull’opinione pubblica.

Si ridussero allora in Germania i fondi per i servizi psichiatrici, in modo da rendere disastrose le condizioni di vita di queste persone, tanto da indurre gli stessi operatori sociali, i medici e gli infermieri a convincersi che la dolce morte sarebbe stata per loro preferibile.

Vennero chiusi molti istituti religiosi che si occupavano di persone disabili, in quanto non avrebbero accettato i principi dell’eutanasia e dell’eliminazione di massa di queste persone.

Goebbels avviò un’oculata campagna di propaganda attraverso la stampa ed il cinema ed attraverso un’azione costante rivolta agli studenti delle scuole. Un bambino idiota costa quanto 4 o 5 bambini sani. Il costo per 8 anni di istruzione normale è di circa 1000 marchi; l’istruzione di un bambino sordo è di circa 20.000 marchi. In tutto il Reich spende 1,2 miliardi di marchi all’anno per la cura ed il trattamento medico di cittadini con malattie genetiche. (allora si pensava che tutte le disabilità fossero di origine genetica ed ereditaria).

Nel 1938 venne dato il via, in forma ancora blanda, al programma di uccisione pietosa dei bambini nati malformati o con problemi di altro genere: la cancelleria privata del Führer  si attivò in questo senso ed il primo luglio del 1940 fu emanato un Decreto Ministeriale che rendeva obbligatoria la segnalazione da parte degli ospedali e degli istituti delle anomalie quali microcefalia, idrocefalia, ogni deformità fisica, paralisi e displegia spastica; i bambini affetti da tali patologie furono avviati ad un effeiciente programma di eutanasia in istituti ad hoc individuati.

Nell’ottobre 1939 si decise che ai pazienti considerati incurabili, sotto l’autorità dei medici, dovesse essere concessa una morte pietosa.

Durante l’invasione della Polonia la Germania ripulì gli ospedali psichiatrici, uccidendo 7.000 persone a Danzica e 10.000 nella zona di Gdynia.

Si trovò anche una sede operativa per il progetto di soppressione di queste persone e fu a Berlino in Tierenstrasse n. 4, per cui il progetto fu chiamato Aktion T4, di famigerata memoria.

Gli uffici di Aktion T4, attraverso la Società di Pubblica Utilità per il trasporto degli ammalati, organizzavano i viaggi dei disabili verso la destinazione finale in pullman, anche per lunghi tragitti, senza soste e senza cibo ed acqua, in mezzo a feci ed urina. La destinazione finale era la Fondazione generale degli Istituti di cura, una copertura dei sei centri di morte istituiti in Germania tra il 1940 ed il 1941.

Arrivati nei centri, i disabili venivano fatti spogliare e privati dei loro effetti personali; chi aveva denti d’oro veniva marcato con una croce disegnata sul torace o sull’addome ed i casi interessanti fotografati e segnalati per le successive ricerche autoptiche. Poi arrivava il gas che concedeva loro la dolce morte. Poi seguiva la cremazione.

Infine arrivava alla famiglia, ignara, la lettera di conforto, redatta da un’impiegata con cui si comunicava il decesso del congiunto a causa di una qualche malattia intervenuta successivamente al ricovero nella clinica specialistica.

Nei fatti si facevano anche le prove generali della shoah, lettera a parte.

Il programma Aktion T4 formalmente finì nell’agosto del 1941, ma effettivamente proseguì fino al 1945.

In un documento di 39 pagine scoperto dalla polizia militare americana nel 1945 risultò che furono effettuate 70.273 disinfezioni (così erano chiamate le soppressioni dei disabili), con i dettagli delle somme risparmiate (per il mantenimento e la cura di queste persone) per un ammontare pari a 885 milioni di marchi all’anno.

Tutto ciò è detto in estrema sintesi, giusto per dare l’idea.

Però c’è da chiedersi: ma oggi cosa succede? Siamo sicuri che non potrà più accadere?

Anche oggi, se c’è da risparmiare, la Pubblica Amministrazione taglia sulle spese sociali, anche oggi le persone con disabilità rischiano ogni giorno di finire ai margini, anche oggi forse qualcuno, lassù o quaggiù dove si decide nella politica, pensa che le persone con disabilità siano un peso inutile, che già si spende troppo per loro. Anche oggi ci sono strutture tecniche a cui importa più risparmiare risorse che dare prestazioni coerenti.

Insomma, anche oggi, sia pure senza campi di sterminio, camere a gas e forni crematori, rischiamo di diventare una società razzista, egoista e potrebbe non spaventarci quella sorta di eutanasia sociale che è costituita dall’emarginazione e dalla reclusione negli istituti delle persone con disabilità.

Non dimentichiamo il passato, non dimentichiamolo mai!

Domani potremmo essere anche noi persone con disabilità.

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Commenti

Inviato Mercoledi 11 Maggio 2016 alle 20:17

domani potremmo essere anche noi persone con disabilità, quindi, se così è, non mi avrete vivo!
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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