Mentre scompare il sito della Fondazione Roi, resi noti i dati di sintesi dei bilanci: li "leggeremo" per voi, senza filtri. Intanto il CorVeneto disegna le manovre per il Cda
Domenica 13 Marzo 2016 alle 12:59
A mettere il naso sulle cose segrete della Fondazione Roi, presieduta dal ben noto Gianni Zonin affiancato da due altri consiglieri come lui di nomina BPVi, dal direttore del Museo Civico, quindi un referente del Comune, e da altri 3 membri del Cda cooptati di cui uno, l'avvocato "indipendente" Lelio Barbieri, subito uscitone vista la "nebulosità " della situazione, abbiamo contribuito, e non poco, noi di VicenzaPiù. Dal caso delle azioni a go go fino all'acquisto per 2,5 milioni degli immobili sinteticamente chiamati "ex Cinema Corso" (segui questo link per ricostruire la storia, ndr) abbiamo provato a ricostruire dati e intrecci (con qualche dubbio anche sui reali e completi interessi della nipote Barbara Ceschi a Santa Croce vista la strana corte dei suoi paladini).
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L'ex Cinema Corso è stato pagato 2,5 milioni di euro dalla Fondazione Roi alla Will 2004. Che l'ha comprato da Cinema 5 alias Fininvest
Giovedi 10 Marzo 2016 alle 23:31
«Gianni Zonin e la Fondazione Roi, ora è un caso: dopo le "puntate" flop su azioni BPVI la triangolazione per comprare l'ex Cinema Corso. Di mezzo Berlusconi, Unicredit, Intesa e... il Multisala Roma. In città c'è Rai Report»: con questo titolo VicenzaPiù rivelava il caso dell'acquisto dell'ex Cinema Corso da parte della Fondazione, a fini "solo culturali", voluta dal Marchese Giuseppe Roi e presieduta per statuto, dopo la sua morte, da quel "gentiluomo" che risponde al nome di Gianni Zonin che con altri due membri del Cda nominati di diritto, come lui, dalla Banca Popolare di Vicenza stessa e con un altro, il direttore dei musei cittadini, che risponde al Comune di Vicenza, si è allungato a fine 2015 il mandato da 3 a 5 anni e aveva in portafoglio ben 29.000.000 di euro di azioni (conteggiando i vecchi ipertrofici 62,50 euro a titolo) ora praticamente azzerate e di provenienza ignota.
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Fondazione Roi, allo squallore degli accusati si sommano i dubbi sugli accusatori: dalla nipote di Giuseppe Roi a troppi ex dei poteri
Venerdi 4 Marzo 2016 alle 23:48
«Gianni Zonin e la Fondazione Roi, ora è un caso: dopo le "puntate" flop su azioni BPVI la triangolazione per comprare l'ex Cinema Corso. Di mezzo Berlusconi, Unicredit, Intesa e... il Multisala Roma. In città c'è Rai Report»: così titolavamo venerdì, 4 marzo, la nostra inchiesta basata su «documenti certi, sia pure complessi ma non impossibili da trovare per chi sappia e voglia farlo (e noi siamo tra i maggiori contribuenti vicentini delle società che forniscono visure di ogni tipo che costano ma rendono fatti documentati i rumors di corridoi spesso interessati più a certi ronzii che ad altri boati conclamati)...».
Continua a leggereGianni Zonin e la Fondazione Roi, ora è un caso: dopo le "puntate" flop su azioni BPVI la triangolazione per comprare l'ex Cinema Corso. Di mezzo Berlusconi, Unicredit, Intesa e... il Multisala Roma. In città c'è Rai Report
Venerdi 4 Marzo 2016 alle 11:01
Mentre sale lo sconcerto per la vergogna che non provano neanche i "nuovi" del Cda della Banca Popolare di Vicenza, tra cui il faro made in Bce, Francesco Iorio, nel non opporsi alle buonuscite milionarie dei pessimi vertici precedenti e, peggio ancora, nell'accordare a se stessi retribuzioni complessivamente superiori a quelle del vicino passato crescono i rumors intorno a un altro feudo, quello della Fondazione Roi, che Gianni Zonin, suo presidente su nomina, per statuto, del precedente Cda della Banca, cioè di se stesso, si sarebbe costruito come buen retiro (riserva di caccia?) per il dopo "cacciata" dalla presidenza della BPVi.
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