Archivio per tag: Unione Province Italiane
Categorie: Politica, Economia&Aziende
Care poltrone, a Vicenza si sono attaccate ai nominati da Variati: nessuno lascia Aim, Ipab, Vicenza Holding ex Fiera di Vicenza...
Sabato 21 Luglio 2018 alle 20:23
Per l'amministrazione di un Comune molte sono le responsabilità e molti gli incarichi che il sindaco deve attribuire pe il miglior funzionamento delle istituzioni, organismi, fondazioni, ecc. Molti ricevono per competenza l'incarico, altri per "meriti" di partito o di coalizione, mai per favore personale si spera, ma è lecitissimo dubitarne e come diceva Giulio Andreotti non si fa mai male. Vicenza non è sfuggita a questa "regola" e chi ha ricevuto l'incarico da un sindaco, Achille Variati, dovrebbe sempre sentire il dovere di rimetterlo, dando quasi immediatamente le dimissioni.
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Categorie: Fatti
Roberto Cattaneo "interroga" Achille Variati
Lunedi 20 Febbraio 2017 alle 17:49
Secondo quando dice il presidente ella Provincia di Vicenza Achille Variati, nonché presidente dell'UPI, Unione Province Italiane, queste istituzioni sono al collasso perché il governo Gentiloni le spreme fino all'osso. Ricordiamoci che la polemica sulla esistenza i meno delle provincie, è stata sostenuta, per la parte che voleva decretarne la cancellazione generale proprio dai governi che hanno preceduto l'attuale, tutti emanazione del PD. Quindi se oggi la province sono i fantasmi di quelle di un tempo, la responsabilità è proprio di questi governi e di chi li ha sostenuti. Compreso il sindaco di Vicenza unico sindaco dsi capoluogo di provincia che ha preteso di essere anche il presidente della provincia stessa. Ora egli attacca anche le regioni a statuto speciale, ma quando questo divario tra quelle ordinarie e quelle speciali veniva sollevato dal Centro Destra si rispondeva facendo riferimento a leggi emanate decenni prima e quindi intoccabili. Lo dice in una nota il consigliere provinciale Roberto Cattaneo.
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Categorie: Politica
Cinque Province tornano al voto, c'è Vicenza con tre liste
Domenica 8 Gennaio 2017 alle 12:23
Oggi in Veneto 5.409 amministratori comunali saranno chiamati a rinnovare i consigli provinciali di Padova, Vicenza, Verona, Rovigo e Belluno. Ma come, si chiederà : le Province non dovevano essere abolite? Sì, cioè no, o meglio: trasformati dalla legge Delrio del 2014 in organi elettivi di secondo grado, dopo la vittoria del «No» al referendum dello scorso 4 dicembre gli enti di area vasta sono rimasti in Costituzione, tanto da giacere adesso in un limbo giuridico. Una condizione di incertezza normativa a cui si somma anche una crisi di sopravvivenza finanziaria: «O entro gennaio il governo emanerà un decreto per mettere in sicurezza i nostri bilanci, o questa volta saremo davvero costretti a dichiarare fallimento». A dare voce all'allarme istituzionale è un coro trasversale di presidenti: da Achille Variati (Vicenza, Partito Democratico) a Stefano Marcon (Treviso, Lega Nord), passando per Enoch Soranzo (Padova, civiche di centrodestra).
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Il futuro sindaco di Vicenza, Achille Variati: sarà uno dei nostri! A "coccolare" Zonin, Maltauro, Zigliotto, Marzotto... e tollerare i Rosini & c.? Povero Bulgarini anti casta!
Lunedi 13 Giugno 2016 alle 01:14
Se Jacopo Bulgarini d'Elci aveva denunciato addirittura in sala Bernarda che "a Vicenza c'era un oggettivo sistema di potere" di cui nessuno parlava e che nessuno denunciava prima di essere subito silenziato politicamente e mediaticamente sull'argomento, ben poche speranze gli rimarranno di poter avere il supporto del sindaco attuale per la sua candidatura a primo cittadino di Vicenza nel 2018 dopo aver letto oggi sulla stampa locale l'altalena di affermazioni e le precisazioni perentorie di quello che ancora c'è qualcuno che lo considera suo mentore, Achille Variati. A un'assise dem di ieri, sabato 11 giugno, il sindaco ha infatti assicurato perentoriamente che «il nuovo sindaco, tranquilli, sarà uno dei nostri!». A scanso di equivoci, che associavano quell'uno dei "nostri" a un esponente del PD, escludendo così Bulga, Variati si è affrettato a dire, ridandogli la speranza di un endorsement, che si riferiva alla «maggioranza tutta».
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