Archivio per tag: toponomastica

Categorie: Lavoro

Il sindaco Rucco cerca un rappresentante per il cda del Teatro comunale e quattro per la commissione toponomastica

Venerdi 7 Settembre 2018 alle 14:45
ArticleImage Il sindaco Francesco Rucco deve designare un rappresentante del Comune nel consiglio di amministrazione della Fondazione Teatro comunale “Città di Vicenza”. Gli interessati alla candidatura devono presentare il proprio curriculum, in cui indicare esperienze, competenze e conoscenze di cui dispongono, all'ufficio protocollo del Comune (corso Palladio 98) entro le 12 di giovedì 20 settembre 2018. 

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Lingua, grafia e toponomastica veneta

Venerdi 7 Maggio 2010 alle 19:11
ArticleImage Regione Veneto - Si è riunita oggi per la prima volta a Venezia, nella sede della Giunta veneta a Palazzo Balbi, la Commissione di esperti prevista dalla Legge regionale in materia di tutela e valorizzazione del patrimonio linguistico veneto. Compongono la Commissione, presieduta dall'assessore regionale all'identità veneta, Daniele Stival, il sociologo Sabino Acquaviva, i docenti dell'Università di Ca'Foscari Rodolfo Del Monte e Ludovico Pizzati, il linguista Michele Brunelli, lo studioso di lingua veneta Gianfranco Cavallin e il presidente dell'associazione Veneto Nostro Davide Guiotto. Alla seduta d'esordio ha presenziato anche l'assessore al bilancio, Roberto Ciambetti.

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Intitolazione di tre nuove vie cittadine

Giovedi 15 Aprile 2010 alle 01:51
ArticleImage Comune di Vicenza - Intitolazione di tre nuove vie cittadine alla battaglia di Nikolajewka, al medico Pototschnig e al filosofo Uberto Scarpelli

Vicenza intitolerà tre nuove strade: via Nicolajewka, via Giorgio Pototschnig e via Uberto Scarpelli. Lo ha annunciato la vicesindaco Alessandra Moretti in qualità di presidente della commissione consultiva per la toponomastica cittadina che ha proposto tali denominazioni all'amministrazione comunale.
A ricordare il villaggio russo teatro della battaglia di Nikolajewka del 26 gennaio 1943 sarà una laterale sinistra di via Colombo, al Villaggio del Sole, dalla quale si accede ad un ingresso della palestra della scuola elementare.

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Categorie: Politica

Santi e Beati

Mercoledi 20 Gennaio 2010 alle 18:48

Riceviamo da Franco Zanella e pubblichiamo


La piazza intitolata a Giacomo Matteotti, statistaIn questi giorni di beatificazioni ecclesiali - Pio XII - e beatificazioni laiche - Craxi - è in atto un altro processo di beatificazione, strisciante, nascosto e che, proprio per questo, procede.
Stiamo assistendo alla riabilitazione di un uomo politico che ho sempre combattuto per le sue idee e per le cose che ha realizzato nel corso della sua lunga vita pubblica; un uomo politico di cui ho anche un rispetto maggiore se lo metto in relazione con tanti ‘nani' politici dei giorni nostri. Un uomo che, se avessi qualche anno in più, e lo avessi incontrato circa sessant'anni fa, diciamo intorno alla fine della seconda guerra mondiale, avrei fatto in modo che fosse messo sotto processo. Sto parlando di Giorgio Almirante, fascista, repubblichino, fondatore e leader storico del Movimento Sociale Italiano.

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Una via per il patriota Agostino Bottazzi

Giovedi 5 Novembre 2009 alle 17:37

Comune di Vicenza

Intitolazione di una via cittadina ad Agostino Bottazzi

Dopo l'intitolazione di una via allo scienziato e filosofo Silvio Ceccato, questa mattina il vicesindaco e presidente della commissione toponomastica Alessandra Moretti ha ricordato Agostino Bottazzi, pittore e patriota, nato a Vicenza nel 1822, attribuendo il suo nome ad una via in zona Vicenza est. Alla cerimonia è intervenuto anche Umberto Rizzo, pronipote di Bottazzi.
"Ricordiamo oggi un uomo dotato non solo di talento artistico, - commenta il vicesindaco Moretti - ma anche di coraggio e valori etici. Uno spirito libero, un uomo votato all'avventura intesa nel suo senso più alto, di esplorazione e superamento dei confini imposti dalle convenzioni.
Bottazzi è noto per aver partecipato attivamente alle vicende risorgimentali, combattendo sulle barricate e alla difesa di Monte Berico, e per i suoi dipinti, alcuni dei quali sono conservati in città. L'inizio della sua attività, dopo la frequentazione dell'Accademia delle Belle Arti di Venezia, può essere rappresentato a Vicenza dalla decorazione ad affresco di una delle lunette del Duomo con "Maria che benedice la sottoposta Vicenza, con ai piedi prostrati i due Santi Leonzio e Carpoforo". Poco prima del suo trasferimento in Brasile, avvenuto nel 1877, completò il fregio sulla facciata di Palazzo Thiene in contrà Porti con la "storia del lavoro". Si conservano inoltre dipinti con temi religiosi e ritratti per famiglie nobili realizzati ad olio su tela. Alcune sue opere sono raccolte a Palazzo Chiericati: tra queste "Il salvatore delle genti" del 1854 ed il "Ritratto di Giovanni Paolo Bonollo" del 1870. Il Museo del Risorgimento e della Resistenza possiede invece, tra le altre, "Difesa e sgombero della Rocchetta, 24 maggio 1848" del 1855 che divenne soggetto per un francobollo commemorativo del centenario della Prima Guerra d'Indipendenza, emesso da Poste Italiane, e per una cartolina celebrativa edita dal Municipio di Vicenza. La battaglia della polveriera della Rocchetta, lungo l'attuale viale Mazzini, fu uno degli episodi più drammatici dello scontro tra Vicenza e gli austriaci. Al culmine dello battaglia le munizioni conservate nella polveriera furono trasferite in un sotterraneo della Basilica Palladiana, evitando così una pericolosa esplosione.
Sempre al Museo del Risorgimento si trovano un dipinto e un bozzetto raffiguranti la battaglia del 10 giugno a Monte Berico. Al museo di Villa Guiccioli si può ammirare il "Ritratto del colonnello Giacomo Zanellato".

L'intitolazione è stata decisa dall'amministrazione comunale con delibera del giugno di quest'anno, quando la giunta ha fatto propria la proposta della commissione consultiva per la toponomastica cittadina, insediatisi a fine maggio, e composta dal vicesindaco Alessandra Moretti, con il ruolo di presidente, e dagli esperti Antonio Di Lorenzo, Ludovico Sartor, Stefano Strazzabosco e Lucia Tecchio.
La commissione, che resterà in carica quattro anni, nel sottoporre alla giunta le nuove intitolazioni ha proposto di omaggiare in particolare personaggi meritevoli della comunità vicentina.

Note biografiche
Agostino Bottazzi nacque nel 1822 a Vicenza, nella parrocchia di Santa Caterina, e fu primogenito di nove figli. Frequentò dal 1841 al 1846 l'Accademia delle Belle Arti di Venezia specializzandosi in pittura e materie plastiche ed aggiudicandosi vari premi.
Tornato a Vicenza, si dedicò a opere di soggetto religioso: una pala d'altare per la chiesa di Cresole e l'affresco con "Maria che benedice la sottoposta Vicenza, con ai piedi prostrati i due Santi Leonzio e Carpoforo" in una delle lunette del Duomo di Vicenza. Eseguì numerosi ritratti tra cui quello della futura moglie del conte Ottaviano Da Porto, deceduta prematuramente. Ricevette poi altre commissioni dai conti Gaetano e Angelo Valmarana. Nel 1848 prese parte attiva alle vicende risorgimentali di Vicenza e fu costretto, a seguito della sconfitta del 10 giugno contro gli Austriaci, a rifugiarsi a Torino, dove realizzò numerose opere tra le quali "Ingresso a Milano dei confederati italiani dopo la battaglia di Legnano" e "Gian Giorgio Trissino che scopre il genio di Palladio". Si trasferì poi a Genova dove affrescò la Chiesa di Rapallo, poi quella di San Siro.
Rientrato a Vicenza nel 1858, eseguì il ritratto della contessa Salvi di Porta Castello e il ritratto di famiglia di Luigi Santagiuliana. Partecipò all'esposizione di Torino con l'opera "La visita di Dante a Giotto nell'Oratorio degli Scrovegni". Nel 1864 eseguì una pala d'altare con il Buon Pastore per la chiesa dei frati cappuccini di Trieste.
Nel 1871 partecipò a Vicenza all'Esposizione regionale veneta con "Il sacrificio di Ifigenia", "La visita di Dante a Giotto nell'Oratorio degli Scrovegni", "Il ritratto di Giovanni Paolo Bonollo", "Ritratti di famiglia", "La Venezia".
Nel gennaio del 1877, completato il fregio con "storia del lavoro" sulla facciata di Palazzo Thiene in contrà Porti a Vicenza, si trasferì a Pernambuco, in Brasile, dove morì l'anno successivo di febbre gialla.

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Categorie: Politica

Una via intitolata a Silvio Ceccato

Venerdi 23 Ottobre 2009 alle 14:12

Comune di Vicenza

Intitolazione di una via cittadina a Silvio Ceccato

Da oggi una via di Vicenza ricorda lo scienziato e filosofo Silvio Ceccato. Questa mattina il sindaco Achille Variati e il vicesindaco e presidente della commissione toponomastica Alessandra Moretti hanno partecipato, alla presenza della vedova e di una nipote di Ceccato, alla cerimonia di intitolazione della strada che si stacca da via Zamenhof, in zona Vicenza est.
L'intitolazione è stata decisa dall'amministrazione comunale con delibera del giugno di quest'anno, quando la giunta ha fatto propria la proposta della commissione consultiva per la toponomastica cittadina.
Si tratta della prima intitolazione dall'insediamento, a fine maggio, della nuova commissione tecnica presieduta dal vicesindaco Alessandra Moretti e composta dagli esperti Antonio Di Lorenzo, Ludovico Sartor, Stefano Strazzabosco e Lucia Tecchio.
La commissione, che resterà in carica quattro anni, nel sottoporre alla giunta le nuove intitolazioni ha proposto di omaggiare in particolare personaggi meritevoli della comunità vicentina. Tra i primi nomi è stato scelto l'illustre padre della cibernetica in Italia, il filosofo e scienziato Silvio Ceccato.
"Silvio Ceccato avrebbe gradito questa strada di confine - ha dichiarato il sindaco Variati -. Lontano dal centro storico, dai palazzi palladiani e dai luoghi della mondanità, e inserita invece in un fitto tessuto di insediamenti industriali, strutture produttive, laboratori della più sofisticata tecnologia, arterie di una circonvallazione che significano simbolicamente viaggio, partenza, avventura, orizzonti".
Nato a Montecchio Maggiore nel 1914, dopo gli studi liceali, Silvio Ceccato si laurea in lettere e si diploma in violoncello e composizione musicale. Durante gli studi conosce e si appassiona alle teorie degli scienziati che nel mondo cominciano ad occuparsi di cibernetica, iniziando a pubblicare diversi articoli, anche di carattere divulgativo, su questo nuovo modo di intendere il mondo. All'università statale di Milano, dove opera anche il vicentino Mario Dal Pra in un ambiente che nel Dopoguerra è stato una grande fucina per l'elaborazione filosofica, Ceccato diventa libero docente di filosofia teoretica e dirige il Centro di cibernetica e di attività linguistiche. E' tra i primi, in Italia, ad occuparsi della traduzione automatica dei testi e fonda la Scuola operativa italiana. Studioso della mente, intesa come insieme delle attività che l'uomo svolge per costituire i significati, memorizzarli, esprimerli, ne propone un modello, costruendo nel 1956 Adamo II, un prototipo illustrativo della successione di attività proposte come costitutive dei costrutti mentali da lui chiamati "categorie mentali" in omaggio a Kant.
E' autore di 21 volumi e centinaia di saggi tra i quali "Un tecnico tra i filosofi", "Cibernetica per tutti", "La mente vista da un cibernetico", "La terza cibernetica. Per una mente creativa e responsabile", "Ingegneria della felicità", "C'era una volta la filosofia".
Versatile e attirato da esperienze sempre nuove, nel 1988 giunge addirittura a impersonare il folle Cavalier Sanfilippo che si crede Socrate nel film "32 dicembre" di Luciano De Crescenzo.
Muore a Milano nel 1997.
Di lui si legge in Wikipedia, l'enciclopedia sul web così vicina alla sua mente libera: "Contrappose la propria intelligenza e il sorriso di arguta ironia agli atteggiamenti ostili e preoccupati degli ambienti accademici che temevano le conseguenze di una metodologia che permette di distinguere chiaramente tra autorevolezza ed autorità, tra capacità e clientela, tra avere cattedre e avere conoscenze".

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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