Filippi approva reazione di Variati su Tv Irib
Mercoledi 10 Febbraio 2010 alle 20:00
Filippi (ln), bene reazione unitaria istituzioni e cittadini contro megafono Teheran
''La controinformazione della Tv Iraniana Irib non influenzerà il grande spirito democratico dei cittadini di Vicenza. Forse con uno scatto d'orgoglio è meglio che questa tv faccia un po' di libera informazione in merito al suo paese, ma sappiamo che ciò è impossibile, pena una dura repressione''. 
Così il senatore della Lega Nord, Alberto Filippi, vicepresidente della Commissione Esteri del Senato secondo il quale ''la strumentalizzazione mediatica del regime iraniano non interessa e non serve alla città, come ha giustamente detto il sindaco Variati. Fa piacere, come è giusto che sia all' interno della democrazia, anche se si appartiene a schieramenti diversi, vedere come maggioranza e opposizione in consiglio comunale, su temi così importanti e delicati, riescono a rappresentare all' unisono il pensiero di Vicenza. Sottoscrivo le parole del sindaco perché mai come in questa occasione e' bello vedere una reazione unitaria delle istituzioni e della città contro il megafono di Teheran''.
La lettera. Quell'Iran così poco vicino e così poco democratico
Martedi 7 Luglio 2009 alle 08:00 Nel numero 155 di sabato 27 giugno 2009 il vostro giornale VicenzaPiù ha pubblicato un articolo di Alessio Mannino dal titolo "Ahmadinejad e l'Iran visto da vicino" il cui leitmotiv è: smettiamola, con questo falso allarmismo. In Iran non c'è repressione. E' una democrazia, solo diversa dalla nostra.
Nel numero 155 di sabato 27 giugno 2009 il vostro giornale VicenzaPiù ha pubblicato un articolo di Alessio Mannino dal titolo "Ahmadinejad e l'Iran visto da vicino" il cui leitmotiv è: smettiamola, con questo falso allarmismo. In Iran non c'è repressione. E' una democrazia, solo diversa dalla nostra.
Ho letto e riletto l'articolo più volte per evitare di incappare in mal interpretazioni e storture mosse dalla fretta, ma ad ogni ripetizione quel senso di perplessità iniziale non solo è rimasto ma si é trasformato in grande fastidio. E sconcerto.
Che la linea editoriale di un giornale non debba assolutamente essere una gabbia all'opinione di chi ci scrive é sacrosanto, ma la coerenza di fondo deve rimanere, quel filo rosso che accompagna il lettore passo dopo passo, articolo dopo articolo e che lo spinge a farsi sostenitore del giornale che ha scelto, deve restare robusto, e ben definito.
 
  
			
 
		
		
	 
				     
				     
				     
				    