Archivio per tag:  riforma delle banche popolari
	
	
			
							
					Categorie: Economia&Aziende				
			
			
			
							
				 La riforma delle banche popolari supera il rischio più grande: l'esame della Corte costituzionale. Secondo la Consulta la legge che ha terremotato il settore del credito cooperativo, nato su una legislazione di oltre 150 anni, non ha violato la Carta. Sono dunque infondate le questioni di costituzionalità sollevate dal Consiglio di Stato che con due ordinanze aveva portato il testo davanti ai giudici. Come è noto, la riforma varata dal governo Renzi a gennaio 2015 ha  imposto alle 10 banche popolari più grandi di quotarsi in Borsa e  trasformarsi in Spa rinunciando al "voto capitario" tipico della natura  cooperativa (una testa un voto, a prescindere dalle azioni) e di fatto  al ruolo di banche del territorio.
				
			
			
			La riforma delle banche popolari supera il rischio più grande: l'esame della Corte costituzionale. Secondo la Consulta la legge che ha terremotato il settore del credito cooperativo, nato su una legislazione di oltre 150 anni, non ha violato la Carta. Sono dunque infondate le questioni di costituzionalità sollevate dal Consiglio di Stato che con due ordinanze aveva portato il testo davanti ai giudici. Come è noto, la riforma varata dal governo Renzi a gennaio 2015 ha  imposto alle 10 banche popolari più grandi di quotarsi in Borsa e  trasformarsi in Spa rinunciando al "voto capitario" tipico della natura  cooperativa (una testa un voto, a prescindere dalle azioni) e di fatto  al ruolo di banche del territorio. 
			
			
		
		
						
		Banche Popolari, Il Fatto: la Consulta salva la riforma, regolare l’uso del decreto e i rimborsi negati ai soci
Giovedi 22 Marzo 2018 alle 11:10 La riforma delle banche popolari supera il rischio più grande: l'esame della Corte costituzionale. Secondo la Consulta la legge che ha terremotato il settore del credito cooperativo, nato su una legislazione di oltre 150 anni, non ha violato la Carta. Sono dunque infondate le questioni di costituzionalità sollevate dal Consiglio di Stato che con due ordinanze aveva portato il testo davanti ai giudici. Come è noto, la riforma varata dal governo Renzi a gennaio 2015 ha  imposto alle 10 banche popolari più grandi di quotarsi in Borsa e  trasformarsi in Spa rinunciando al "voto capitario" tipico della natura  cooperativa (una testa un voto, a prescindere dalle azioni) e di fatto  al ruolo di banche del territorio.
				
			
			
			La riforma delle banche popolari supera il rischio più grande: l'esame della Corte costituzionale. Secondo la Consulta la legge che ha terremotato il settore del credito cooperativo, nato su una legislazione di oltre 150 anni, non ha violato la Carta. Sono dunque infondate le questioni di costituzionalità sollevate dal Consiglio di Stato che con due ordinanze aveva portato il testo davanti ai giudici. Come è noto, la riforma varata dal governo Renzi a gennaio 2015 ha  imposto alle 10 banche popolari più grandi di quotarsi in Borsa e  trasformarsi in Spa rinunciando al "voto capitario" tipico della natura  cooperativa (una testa un voto, a prescindere dalle azioni) e di fatto  al ruolo di banche del territorio. Continua a leggere
			
							
					Categorie: Banche				
			
			
			
							
				 Riceviamo da Luca Canale e pubblichiamo
				
			
			
			Riceviamo da Luca Canale e pubblichiamo 
Signor Presidente, Le scrivo a nome di un gruppo di risparmiatori azzerati dal crollo di Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca. Data la scarsa rilevanza mediatica data alla vicenda, rispetto ai casi MPS, Banca Etruria etc., Le riporto a seguire alcune cifre relative a BPVI, tratti dai bilanci 2015 e 2016: - Valore delle quote crollato da 62,5 euro a 10 centesimi (-99,84%); - 6,5 miliardi di capitalizzazione persi; - Quasi 9 miliardi di depositi in meno (2015 - 2016); - Quasi 10 miliardi di debiti verso altre banche; - 119 mila soci coinvolti, dei quali 18 mila Enti ed aziende. Altri 4 miliardi di capitale sono sfumati nell'analogo crack di Veneto Banca, coinvolgendo altri 88 mila soci. Continua a leggere
			
			
		
		
				
			
		
		
		
	
Luca Canale scrive a Matteo Renzi: "Giovedì a Vicenza incontri i risparmiatori azzerati"
Mercoledi 26 Ottobre 2016 alle 10:00 Riceviamo da Luca Canale e pubblichiamo
				
			
			
			Riceviamo da Luca Canale e pubblichiamo Signor Presidente, Le scrivo a nome di un gruppo di risparmiatori azzerati dal crollo di Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca. Data la scarsa rilevanza mediatica data alla vicenda, rispetto ai casi MPS, Banca Etruria etc., Le riporto a seguire alcune cifre relative a BPVI, tratti dai bilanci 2015 e 2016: - Valore delle quote crollato da 62,5 euro a 10 centesimi (-99,84%); - 6,5 miliardi di capitalizzazione persi; - Quasi 9 miliardi di depositi in meno (2015 - 2016); - Quasi 10 miliardi di debiti verso altre banche; - 119 mila soci coinvolti, dei quali 18 mila Enti ed aziende. Altri 4 miliardi di capitale sono sfumati nell'analogo crack di Veneto Banca, coinvolgendo altri 88 mila soci. Continua a leggere
 
  
			
 
		
		
	 
				     
				     
				     
				    