Se, come propone il consigliere Andrea Zanoni, si vorrà fare una riunione consiliare a Trissino - scrive nella nota che pubblichiam la Miteni spa - mettiamo a disposizione la nostra aula per la formazione. Sarà anche l'occasione per vedere finalmente cosa fa Miteni visto che nemmeno la commissione regionale sui PFAS è venuta a vederlo. Nell'aprire le nostre porte facciamo presente al consigliere Zanoni che il cuore del problema, ormai è accertato dai dati europei, non sta a Trissino ma nella gestione degli scarichi di 600 aziende.
Di seguito il comunicato stampa inviato da Miteni Spa che rivela il consumo di PFOS sulla base dei dati Istat del 2017, secondo le tabelle merceologiche di importazione raccolte da Federchimica. "Il PFOS - specifica l'azienda - è una delle sostanze citate nel rapporto di sorveglianza sanitaria diffuso ieri dalla Regione Veneto. Ricordiamo che Miteni nel 2017 ha avuto emissioni al depuratore, somma di tutti i Pfas, di 80 kg e non produce più PFOS dal 2011". Questo il grafico e tabelle dei dati ISTAT basati sui codici merceologici di importazione si scaricano da qui. Poi c'è il notiziario dell' Istituto superiore della sanità .Â
I Pfas a catena lunga e a catena corta presenti nel collettore Arica per oltre il 99% non provengono da Miteni. Lo dicono in modo chiaro i dati pubblicati da Arpav e le analisi fatte allo scarico Miteni dal consorzio di depurazione Viacqua (Alto vicentino servizi). I dati appena pubblicati da Arpav sulla presenza di Pfas nel 2017 al collettore Arica dimostrano una costante presenza di queste sostanze in concentrazioni anche centinaia di volte più elevate rispetto al contributo di Miteni.
Continua a leggere
Viene diffuso oggi 27 marzo il nuovo rapporto della Regione Veneto inerente allo screening sanitario messo in atto per monitorare la salute dei cittadini residenti nell'aria colpita dall'inquinamento da PFAS. Il Piano di sorveglianza è rivolto ai residenti nei 21 Comuni dell'area di massima esposizione sanitaria (vedi Fig. 9) nati tra il 1951 e il 2002. In totale, verranno chiamate 84.852 persone. Dall'inizio della sorveglianza il programma è stato esteso, sinora, al 30% della popolazione interessata dal monitoraggio con una quota di aderenti medio del 50%.
"La presente stima del contributo dei singoli alimenti all'esposizione a Pfos e Pfoa in rapporto agli attuali TDI (limiti cautelativi per l'esposizione cronica ndr.) stabiliti da EFSA (Ente Europeo per la Sicurezza Alimentare con sede a Parma ndr.) non ha messo in evidenza criticità sotto il profilo della sicurezza alimentare. Tale stima verrà perfezionata quando i dati sui consumi alimentari locali, raccolti nel contesto del biomonitoraggio attualmente in corso (sulle persone ndr.) saranno disponibili." E' questo il passaggio chiave delle conclusioni a cui è giunto il Piano di Monitoraggio degli Alimenti in Relazione alla Contaminazione da Sostanze Perfluoroalchiliche (PFAS) in alcuni Ambiti della Regione del Veneto.
Continua a leggere
Alcune decine di manifestanti questa mattina hanno bloccato l'ingresso della Miteni impedendo l'ingresso aI lavoratori. A rimanere fuori, scrive la Miteni nella nota di commento che pubblichiamo, sono stati anche i furgoni di due ditte che stanno eseguendo i lavori sul completamento del barrieramento della falda. Unico risultato della manifestazione, quindi, commenta l'azienda, è stato ritardare il proseguimento delle attività di ambientalizzazione che, come già annunciato, hanno portato a intercettare gli inquinanti storici presenti nella falda sottostante oltre il 99%. Interferire con il lavoro dello stabilimento oggi significa solo ritardare la bonifica in corso visto che Miteni sta depurando la falda e non produce più Pfos e Pfoa da anni.
Continua a leggere
Andrea Zanoni, consigliere regionale del Veneto del Partito Democratico ripete in questa nota ufficiale che la salute dei cittadini non si preserva con la propaganda: “Luca Zaia perde il pelo, ma non il vizio. Anche sui limiti Pfas continua a non dire la verità , sostenendo che siano i più drastici di tutto il mondo. Greenpeace, però, lo smentisce numeri alla mano. In Veneto, infatti, ‘sono determinati in pari o inferiori a 90 nanogrammi per litro per Pfoa + Pfos, di cui il Pfos non deve essere superiore a 30 nanogrammi per litro ed i valori della somma degli altri Pfas deve essere uguale o inferiore a 300 nanogrammi per litro’, come si legge nel comunicato della Giunta. Continua a leggere
Con l'impiego di nuovi filtri, che sono il risultato di una sperimentazione di eccellenza che ha consentito di stabilire come procedere, nel giro di una decina di giorni gli acquedotti del Veneto interessati dall'inquinamento da sostanze perfluoro-alchiliche potranno erogare acqua con valori al di sotto dei 90 nanogrammi per litro come somma di Pfoa e Pfos (sottotipi della famiglia dei Pfas). Ma nei comuni della cosiddetta "zona rossa" il valore limite per i Pfoa non supererà i 40 nanogrammi/l.
Continua a leggere
Laura Puppato, senatrice e capogruppo del Pd nella Commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti dichiara in un comunicato: "Prosegue l'impegno della Commissione bicamerale di inchiesta sul ciclo dei rifiuti sulla situazione delle concentrazioni di PFAS in Veneto. Le audizioni degli assessori regionali alla sanità e all'ambiente hanno confermato che il dipartimento sanità della Regione sta svolgendo un gran lavoro con l'Istituto Superiore di Sanità per lo screening e la prevenzione, mentre in campo ambientale non si può, purtroppo ancora dire lo stesso".
Continua a leggere
Oggi 25 settembre, Luca Zaia, presidente della regione Veneto, ha ufficializzato la decisione di imporre limiti molto stringenti alla presenza nelle acque potabili delle sostanze inquinanti perfluoro-alchiliche: "Il Veneto ha deciso di applicare i limiti più drastici esistenti al mondo rispetto all'inquinamento dell'acqua potabile da sostanze perfluoro-alchiliche. Non l'ha voluto fare il Governo a livello nazionale, scrivendoci che in Italia in problema esiste solo da noi, dicendo fino a ieri che li dovevamo fissare noi, e ieri che si aspetta una fissazione europea. Un balletto incredibile, al quale poniamo fine per conto nostro, guardando esclusivamente alla salute della popolazione e ai suoi timori. Non siamo in cerca della rissa, ma della soluzione migliore per i cittadini."
Continua a leggere