Formisano e Veltroni, PD: "Le minoranze nascondono le loro incapacità del passato"
Martedi 5 Febbraio 2013 alle 16:15Federico Formisano, capogruppo PD in Consiglio Comunale a Vicenza e Claudio Veltroni, presidente Commissione Territorio in Consiglio Comunale a Vicenza - E’ venuto il momento di dire le cose come stanno: le minoranze in consiglio comunale utilizzano esclusivamente la tecnica dilatoria e del rinvio fine a sé stesso per nascondere la loro incapacità di governo del passato e la loro incapacità di fare minoranza in maniera costruttiva.
Continua a leggereSpina Ovest, Lazzari: "Un grande volano"
Martedi 28 Luglio 2009 alle 21:15
Lo sviluppo di Vicenza passa per la "spina ovest", una grande Y con la coda che si insinua verso la stazione e le due teste che si aprono su Monte Crocetta e verso il Dal Molin. "E' lungo questo grande asse cerniera - spiega l'assessore alla progettazione e innovazione del territorio Francesca Lazzari, affrontando uno dei temi più importanti del Pat - che si gioca una parte importante dello sviluppo di Vicenza. E' in questa parte di città che, più che altrove, emerge in modo evidente il metodo che ci ha guidati nella redazione del Pat: la scelta di un'urbanistica negoziata, ma non negoziabile, nella quale la governance è affidata al Comune che pianifica in modo coerente e dialoga con i privati partendo dall'esigenza del pubblico. Chi sarà con noi in questa sfida diventerà attore di un circolo virtuoso capace di attivare risorse e opportunità . Per scrivere non un libro dei sogni, ma un vero business plan. Senza dissipare terrtiorio, ma valorizzando e convertendo l'esistente".
Notevoli, lungo la spina ovest che l'amministrazione vuole attraversata da una nuova mobilità ciclopedonale, le occasioni per il privato e per la città : "Con tutti i privati e gli enti che hanno aree all'interno di questo asse stiamo definendo accordi che sbloccherranno situazioni ferme dai tempi dei piani particolareggiati. Domenichelli, Rebecca, Beltrame, Ulss a san Felice, Banca Popolare, Zambon... con tutti stiamo trovando soluzioni nell'ambito del nostro disegno di città . Anche alla Provincia abbiamo chiesto di ragionare insieme, ma se vorrà procedere per conto suo non varieremo la cubatura a disposizione per la nuova stazione delle Ferrotramvie".
Di qui la soluzione del nuovo municipio (centro civico) nell'ex Domenichelli, che con il nuovo centro culturale europeo cambierà la fisionomia, e il valore immobiliare, di un'area troppo a lungo degradata, anche se assolutamente centrale. "Una scelta strategica - ribadisce la Lazzari - che porta funzioni eccellenti ed edifici di qualità , realizzati attraverso concorsi internazionali, in una zona che sarà servita da tutti i mezzi pubblici e realizza un presidio civico in una parte di città oggi piuttosto problematica".
Ancora, per quanto riguarda gli accordi con i privati, saranno le ex aree d'oro alle spalle del teatro ad offrire le necessarie cubature per i servizi e la residenzialità : "Daremo un'occasione di investimento ai privati in cambio di aree utili al nostro disegno (sarà proprio lì che potranno trovare soddisfazione le richieste edificatorie della proprietà del Campo Federale e del Parco delle Montagnole, che l'amministrazione intende preservare...), ma anche un contorno di servizi e di vita adeguati al teatro civico, oggi cattedrale nel deserto" .
Tra gli altri accordi inseriti nella spina ovest, quello con la Banca Popolare, da tempo interessata a trasformare il vecchio parking Europa in edificio direzionale per 150 nuovi posti di lavoro: "Oltre all'abbattimento della casa di via Bonollo concordato con la precedente amministrazione - spiega l'assessore - chiederemo alla banca di contribuire anche alla realizzazione della pista cilopedonale che attraverserà tutta la spina, fatti salvi, ovviamente, gli oneri di urbanizzazione. Gli standard di parcheggio verranno distribuiti nell'intera area".
Ancora: l'area ex Zambon: "Siamo alle ultime battute di un accordo importante, che prevede la destinazione a parco di gran parte della superficie radicalmente bonificata. Ai margini dell'area ci saranno anche edifici che si svilupperanno in altezza: sette, otto piani di qualità possono essere una scelta valida per non consumare territorio... E ci saranno anche un edificio per le associazioni ambientalistiche e uno destinato a servizio pubblico, per la nuova sede della polizia locale o per una vera e propria cittadella della sicurezza, se la Provincia acconsentirà a trasferirvi i carabinieri".
Il dominio del condominio
Lunedi 2 Marzo 2009 alle 17:26Bilancio di quasi trent'anni di piano regolatore. E di una piccola norma dagli effetti enormi: ecco perché in tutta la città i palazzoni sono spuntati come funghi, stravolgendo traffico e vivibilità . La speranza? Il nuovo Pat
Qualche tempo fa, intervenendo alla presentazione di un libro sulle architetture di Palladio, lo storico dell'arte Giuseppe Barbieri commentava, con una battuta amara, che nel Veneto siamo passati dalla civiltà della villa a quella della villetta e del capannone. Anche del condominio, si potrebbe aggiungere, almeno a guardare quanto è successo in molte zone della città negli ultimi trent'anni. Dove ville, villette e piccole abitazioni unifamiliari hanno troppe volte lasciato il posto a condomini e palazzoni, con conseguenze a cascata sull'equilibrio urbanistico, e anche sociale, di molti quartieri. Non è un fatto nuovo, ma operazioni di questo tipo continuano anche oggi, e in tempi di elaborazione del Pat (il nuovo strumento urbanistico che sostituirà il prg) vale la pena di tornare a riflettere su una norma che, in modo spesso silenzioso, ha provocato trasformazioni profonde.
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