Categorie: Fatti, Economia&Aziende
Lunedi 13 Agosto 2018 alle 17:17
L'
Istat ha reso noti i dati dell'inflazione delle regioni e dei capoluoghi di regione, province autonome e comuni con più di 150 mila abitanti, in base ai quali l'
Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica delle regioni e delle città più care d'Italia (tabelle sotto), in termini di aumento del
costo della vita. Secondo i dati di tutto il Veneto (è l’inflazione di luglio, dato tendenziale, ossia luglio 2018 su luglio 2017) il dato di Vicenza è pari a 1,7% che si traduce in una maggior spesa annua di 447 euro per una
famiglia media, 606 euro per una famiglia da 4 componenti.
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Categorie: Economia&Aziende
Venerdi 11 Agosto 2017 alle 21:29
"Il lieve incremento su base mensile dell'indice generale - spiega l'Istat - e' ascrivibile al prevalere degli aumenti, derivanti anche da fattori stagionali, dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+1,6%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,8%), rispetto alle diminuzioni registrate dai prezzi dei Beni alimentari (-0,7%) e dei Beni energetici (-1,0%). Su base annua rallenta la crescita dei prezzi sia dei beni (+0,8% da +0,9% di giugno) sia dei servizi (+1,3% da +1,5%). Di conseguenza, a luglio il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si conferma positivo e pari a +0,5 punti percentuali".
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Categorie: Fatti
Mercoledi 17 Maggio 2017 alle 11:33
L'
Istat ha reso noto i dati relativi all'inflazione dei capoluoghi di regione e delle province autonome, in base ai quali l'
Unione Nazionale Consumatori ha stilato la top ten delle città più care d'Italia in termini di aumento del
costo della vita. Il primo posto se lo aggiudica Bolzano, dove l'
inflazione del 2,6% si traduce in una stangata, per una famiglia di 4 persone, pari a 1406 euro su base annua. Segue Milano, dove l'inflazione a 2,4% determina un aumento del costo della vita pari a 1232 euro e Venezia, dove il rialzo dei prezzi del 2,5% comporta una maggior spesa annua di 1007 euro.
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Categorie: Politica, Economia&Aziende
Sabato 25 Febbraio 2017 alle 10:46
Per coloro che hanno superato gli "anta" il termine
inflazione è di quelli che incute una certa paura, eppure l'Italia nel periodo della grande inflazione, ossia gli anni '70 e la prima metà degli anni '80, stava molto meglio di oggi. Ma l'inflazione ha sempre avuto una brutta fama, veniva infatti definita come "la tassa più iniqua" perché colpiva nella stessa misura i ricchi ed i poveri. In tempi recentissimi, tuttavia, il termine inflazione è stato rivalutato, ora, è quasi un paradosso, a far paura è il suo esatto contrario, ossia la
deflazione. Si rischia davvero di non capirci più nulla, di cosa dobbiamo davvero preoccuparci? La risposta è semplice: di entrambe. Certamente la deflazione fa meno paura, ma non per questo è meno pericolosa, anzi, è subdola e non fa danni meno gravi rispetto all'inflazione.
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Categorie: Politica, Internet
Lunedi 18 Gennaio 2016 alle 22:40
Nel 1996 un economista inglese, Roger Bootle, pubblicò un libro, dal titolo macabro ma intrigante: The death of inflation, La morte dell'inflazione. Prontamente tradotto lo stesso anno dal Sole 24 Ore Libri (con un titolo un po' meno luttuoso, «La fine dell'inflazione»), si è rivelato una delle opere più profetiche degli ultimi decenni. Proiettava inflazione bassa, se non zero, per sempre, e tassi di interesse egualmente schiacciati. Vale la pena guardare ancora ai motivi profondi di quelle (corrette) previsioni, specie adesso che il prezzo del petrolio basso sta trascinando ancora più giù il tasso di aumento dei prezzi. Il che fa pensare: se il petrolio risale, risalirà anche l'inflazione?
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Sabato 9 Gennaio 2016 alle 12:39
Tutti coloro che hanno superato gli "anta" sono cresciuti con uno spauracchio, un termine che era diventato noto a tutti, anche a coloro che non avevano fatto studi economici, come ad esempio le casalinghe, e metteva paura soltanto a sentirlo pronunciare: inflazione. La tassa più iniqua perché colpisce tutti allo stesso modo, poveri e ricchi, senza alcuna distinzione, si ripeteva senza sosta. Anche le più giovani generazioni sanno cosa significa inflazione, ma questa parola, alle loro orecchie, non suona più minacciosa, anzi, tutt'altro. Ora la paura non la fa l'inflazione, ma il suo contrario, ovvero: la deflazione, cioè la diminuzione generalizzata dei prezzi. Paradossale vero?
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Venerdi 31 Ottobre 2014 alle 11:45
Il Comune di Vicenza è stato selezionato per la definizione dell'indice dei prezzi al consumo a livello nazionale, un ristretto gruppo di città capoluogo di regione e provincia che, mensilmente, effettuano l'anticipazione dell'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Ni). Ad ottobre l'inflazione a Vicenza è a -0,1%, "
una deflazione migliore rispetto al mese scorso" ha detto l'assessore all'innovazione Filippo Zanetti, affiancato dalla responsabile Istat del servizio Prezzi al consumo, Rosabel Ricci.
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Lunedi 31 Ottobre 2011 alle 16:38
Cidec - "L'Istat conferma le previsioni: l'aumento di un punto percentuale dell'aliquota Iva ha prodotto l'inevitabile aumento dell'inflazione che contribuirà a ridurre la dinamica dei consumi delle famiglie". Lo sottolinea in una nota il presidente nazionale della Confederazione Italiana dei Commercianti (Cidec), Paolo Esposito. "L'aumento incide sul clima di fiducia generale e sulla già bassa propensione al consumo delle famiglie. Continuiamo a credere che sia stata una scelta sbagliata che va a scapito delle imprese e dei consumatori".
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Categorie: Famiglia, Consumatori
Sabato 15 Maggio 2010 alle 17:58
Adico - Ad aprile i prezzi dei beni della spesa di tutti i giorni (alimentari, bevande, affitti, carburanti e giornali), sono aumentati del 2,2 - comunica l'Istat - diffondendo i dati definitivi sull'inflazione all'1,5%.
E' soprattutto la componente energetica a trascinare al rialzo l' inflazione, parzialmente bilanciata dal calo degli alimentari. Benzina e diesel hanno segnato rialzi a due cifre (come il gpl e il gasolio da riscaldamento), spingendo il capitolo trasporti a un +5,5% tendenziale.
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Sabato 6 Febbraio 2010 alle 01:18
Adico       Â
A gennaio i prezzi al consumo, in base ai dati forniti dall'Istat, sono cresciuti dell'1,3% su base annua e dello 0,1% rispetto a dicembre.
In evidenza "il prezzo dei carburanti +2,3% rispetto al dicembre 2009 e un +11,6% rispetto al gennaio scorso" fanno notare dalla segreteria dell'ADICO.
Per la benzina verde si registra un +2,1% sul mese di dicembre e un +17,8% rispetto al gennaio del 2009 (a dicembre 2009 aveva registrato un +13,2%). Quanto al gasolio, si registra un incremento del 2,8% sul mese di dicembre e un +9,4% rispetto al gennaio scorso.
Il comparto energia nel suo complesso registra un +0,8% sia rispetto al dicembre scorso sia rispetto a al gennaio 2009. A gennaio, spiega l'Istat, i prodotti energetici "registrano una crescita tendenziale positiva dopo un anno di variazioni negative che spiega in gran parte l'accelerazione dell'inflazione ed è spinta principalmente dai carburanti".
Da quest'anno il nuovo paniere Istat per il calcolo dell'inflazione prevede l'inserimento di nuove voci quali: badanti e visite mediche in regime privatistico, voli low cost nazionali, apparecchi smart phones al posto di lampadine a incandescenza, fiammiferi e riparazioni dell'orologio.
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