Dalla Alessia Segantini a Davide Lovat, la doppia misura della Lega: da LaSberla.Net
Martedi 1 Marzo 2011 alle 15:04In queste ore i media veneti danno la notizia di una indagine penale a carico di Alessia Segantini, primo cittadino leghista di Zimella nel Veronese. L'inchiesta che la coinvolge però parla vicentino perché è strettamente connessa alla attività del padre Filiberto, per anni dominus della agenzia delle entrate di Arzignano, indagato a sua volta nel filone "Reset-Dirty Leather", il filone che riguarda le presunte mazzette versate dagli industriali conciari della Valchiampo proprio a finanzieri e ai dipendenti delle Entrate. L'inchiesta però finisce per avere un retrogusto squisitamente politico. Da qualche giorno infatti si parla del siluramento lampo patito dal leghista Davide Lovat, il quale sarebbe stato espulso senza processo dai vertici veneti del suo partito. L'accusa? Al momento è ignota, ma si presume che sia dovuta alle dichiarazioni rese a mezzo stampa del "rottamatore" nei confronti dei big provinciali del Carroccio, Manu Dal Lago in primis.
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Continua a leggereArzignano, indagato il costruttore Marcigaglia
Venerdi 14 Maggio 2010 alle 11:18Il re del mattone di Arzignano, Renzo Marcigaglia (nella foto), è indagato per corruzione nei confronti di uno o più funzionari delle agenzie delle entrate beriche. Lo riferisce Il Giornale di Vicenza di ieri in un ampio servizio a pagina 16 nel quale vengono fatti i nomi di altri imprenditori che avrebbero versato mazzette per allentare la stretta sui controlli tributari.
I NOMI. Gli imprenditori chiamati in causa sulla stampa, oltre a Marcigaglia, sono Giovanni Biolo, titolare della omonima conceria di Montecchio Maggiore; Franco Piran, amministratore di Gruppo Valle Agno, Adriatica, Conceria La Veneta, nonché Giovanni Conterno, proprietario della Marmi Graniti Favorita spa di Chiampo.
Tanfo mafioso nel centrodestra berico
Mercoledi 10 Marzo 2010 alle 21:54
A tutti coloro che sono interessati alla campagna elettorale in corso invio la presente riflessione relativamente agli ultimi sviluppi del caso Arzignano.
Il coinvolgimento dell'ispettore tributario a riposo Filiberto Segantini getta un'ombra scura sul centrodestra berico che aquesto punto deve alla gente molte risposte...
Dalla provincia di Vicenza comincia a salire un tanfo insopportabile. Un tanfo che sa di concia e di pelli sporche.
Le ultime notizie pubblicate sulla stampa locale non fanno che aggravare la situazione. Le ammissioni di Filiberto Segantini rispetto alle mazzette che avrebbe intascato da diversi big della concia dell'ovest Vicentino sono eloquenti.
Segantini tra l'altro non è uno qualsiasi. Fino al momento del suo pensionamento è stato uno degli ispettori più in vista dell'Agenzia delle entrate di Arzignano.
Di più, Segantini è il deus ex machina della figlia Alessia, sindaco leghista di Zimella nel Veronese a due passi da Lonigo.
Segantini, già nome di spicco in Fi a metà degli anni Novanta, per di più viene da anni indicato come persona molto vicina ad alcuni ras del Carroccio e dell'attuale Pdl della provincia di Vicenza; per di più secondo molte indiscrezioni circolate a palazzo Nievo sarebbe amico di diversi imprenditori del settore pellami.
La sua condizione non è poi dissimile da quella di un altro indagato eccellente nell'inchiesta della procura berica denominata Dirty leather: mi riferisco all'ex comandante pro-tempore della tenenza di Arzignano, quel Luigi Giovine anch'egli vicinissimo a precisi ambienti del centrodestra vicentino e a precisi ambienti imprenditoriali dell'Ovest vicentino.
A questo punto mi domando, ma i politici che per anni hanno retto le sorti dei comuni (anche il centrosinistra, che ha governato ad Arzignano sino ad un anno fa non è esente da critiche) e della provincia, gli onorevoli di riferimento, non sapevano proprio nulla?
Un anno fa io scrissi un articolo su La Sberla nel quale ponevo tutta una serie di quesiti in primis per il centrodestra berico. Nessuno mi ha mai risposto.
Contemporaneamente accendevo i riflettori proprio sulle figure di Giovine e di Segantini. Imbroccando in pieno la previsione che i due avevano qualcosa che non andava. Come diavolo ho fatto? Ho la palla di cristallo oppure ho semplicemente buttato un po' d'orecchio nei posti giusti? Ovviamente la magistratura farà il suo corso. Anzi mi meraviglio che il marcio sia uscito solo ora. Ma il dato fondamentale che emerge è un altro.
Le indagini delle fiamme gialle hanno appurato al momento che mezzo distretto della concia di riffa o di raffa si è mosso fuori dalle regole (fisco, illeciti penali, norme ambientali ci sarebbe molto da dire).
Ci si può meravigliare di tutto ciò? Come si può sostenere che siamo di fronte solamente ad un «manipolo di avventurieri» (lo afferma Giorgio Gentilin, attuale sindaco di Arzignano in quota Pdl)? E la politica che cosa ha fatto? Che cosa ha fatto la provincia, che da metà anni Novanta è in mano al centrodestra, Lega in primis?
Rinfreschiamo un po' i ricordi: scandalo dei rifiuti ferrosi, affaire Didoné, scandalo della concia, fallimenti eccellenti come Volare e MyAir (in cui gli imprenditori erano vicinissimi alla politica locale), scandalo Aim, scandalo Ristocenter, affaire Ponte Alto, caso Rosà , caso Tezze sul Brenta, caso cave, caso Montebello-Zermeghedo, scandalo Serenissima, affaire Cis.
Dov'era la politica per dio? Tutta questa giostra marchiata centrodestra puzza sempre più di sistema. Di quel sistema di colletti bianchi collusi che Luigi De Magistris chiama borghesia mafiosa.
A Vicenza c'è la mafia. Per ora non ha la coppola e la lupara, ma questo miasma in gran parte ha il puzzo del centrodestra.
Marco Milioni
candidato indipendente alle prossime regionali per l'IDV, collegio provinciale di Vicenza
info: 392-2965555; [email protected] ; http://marcomilioni.blogspot.com
link originario:
http://marcomilioni.blogspot.com/2010/03/tanfo-mafioso-nel-centrodestra-berico.html
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