Deutsche Bank sempre più "in tensione": non passa gli stress test negli Stati Uniti
Lunedi 2 Luglio 2018 alle 18:45
Deutsche Bank - scrive Citywire - ha fallito gli stress test della Federal Reserve, che per motivare la sua bocciatura ha fatto riferimento a una "debolezza materiale nei piani relativi al capitale" del colosso bancario tedesco. I risultati sono la seconda parte degli esami annuali della banca centrale americana, nei quali questa approva o meno i piani degli istituti di credito per aumentare i buyback o pagare i dividendi. Deutsche Bank è stata l'unica banca a fallire il secondo round degli stress test.
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Alliance Bernstein: la Fed manda in pensione il QE
Mercoledi 27 Settembre 2017 alle 21:21
L'inizio della fine, quella del Quantitative Easing. Questo il significato dell'avvio, il mese prossimo, dello snellimento del bilancio della Federal Reserve. In un meeting scevro di particolari sorprese, e piuttosto noioso, infatti, quello che risalta e' l'importanza della piu' che prevista mossa della Banca centrale americana, pronta a mettere la parola fine al programma di acquisto titoli e a fare una bella inversione a U rispetto al recente passato post-crisi. La saccoccia della Fed dovrebbe scendere dagli attuali 4.500 miliardi di dollari fino ad un range tra 2.500 e 3.000 miliardi. Una notizia telegrafata che ha lasciato i mercati pressoche' impassibili.
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Dobbiamo temere fine Quantitative Easing? Italia: leva fiscale al contrario e l'euro soffoca
Giovedi 20 Giugno 2013 alle 14:19
Giancarlo Marcotti commenta per noi e per Finanza In Chiaro l'annuncio fatto ieri da Ben Bernanke, Presidente della Federal Reserve, sulla fine del Quantitative Easing (programma governativo di supporto all'economia tramite l'acquisto di titoli della stato da parte della Fed). L'annuncio è di grandissima rilevanza per le forti implicazioni economiche. Ovviamente non è un articolo "tecnico" anche se richiede qualche nozione di economia (per chiedere eventuali chiarimenti scrivete pure a [email protected] ) e alla fine non manca anche un accenno sulla situazione italiana, che Marcotti definisce "patetica".
Continua a leggereIncognita ripresa, una questione di tassi
Domenica 21 Marzo 2010 alle 16:46Il dr. Giancarlo Marcotti cura la rubrica ViPiù Economia&Mercati sul nostro settimanale
Ecco il suo intervento sul n. 187 di VicenzaPiù in edicola a 1 euro, in distribuzione in città e scaricabile dal sito
Con una scelta discussa, Federal reserve e Banca Centrale Europea
non hanno alzato i tassi di interesse
Intanto l'economia sembra ripartire
Ma l'auspicato cambio di passo è stato solo di facciata
Un modo per capire la gravità della crisi economica che stiamo attraversando è quello di rivolgere la nostra attenzione ai tassi di interesse, tutt'ora sui minimi storici ormai da diversi mesi.
Nell'area euro la Banca Centrale Europea sta continuando a mantenere il tasso di riferimento all'1%, e negli Stati Uniti anche lo scorso 16 marzo la Federal Reserve ha deciso di mantenere i tassi invariati nel range tra lo 0 e lo 0,25%.
Il rialzo del tasso di sconto Usa (allo 0,75%) avvenuto qualche settimana fa, aveva forse fatto ritenere, a qualche economista, che una analoga decisione sarebbe stata presa anche per i Fed Funds, invece nulla di tutto questo, anzi, il Governatore della Fed, Ben Bernanke, ha ribadito che "i tassi rimarranno straordinariamente bassi ancora a lungo".
