Città più care d'Italia: vince Bolzano. In Veneto il primo posto è di Venezia e Vicenza si piazza terza con un'inflazione pari all'1,9%
Mercoledi 17 Maggio 2017 alle 11:33
L'Istat ha reso noto i dati relativi all'inflazione dei capoluoghi di regione e delle province autonome, in base ai quali l'Unione Nazionale Consumatori ha stilato la top ten delle città più care d'Italia in termini di aumento del costo della vita. Il primo posto se lo aggiudica Bolzano, dove l'inflazione del 2,6% si traduce in una stangata, per una famiglia di 4 persone, pari a 1406 euro su base annua. Segue Milano, dove l'inflazione a 2,4% determina un aumento del costo della vita pari a 1232 euro e Venezia, dove il rialzo dei prezzi del 2,5% comporta una maggior spesa annua di 1007 euro.
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Ciambetti: tra Veneto e Sicilia la differenza del costo della vita mensile vale uno stipendio
Domenica 7 Luglio 2013 alle 12:10
Roberto Ciambetti, Assessore regionale Lega Nord -  La questione settentrionale bussa alle porte con un carico di ingiustizia e ritardi tremendo"Dall'analisi dell'Istat sui consumi delle famiglie a livello regionale sappiamo che è oltremodo caro fare la spesa a Bolzano e nel Trentino dove l'esborso per una famiglia supera i 2.900 € al mese; a seguire Lombardia con 2.866 € e il Veneto 2.835 €. Il carrello della spesa, invece, in Sicilia si ferma a 1.628 € al mese. La differenza tra Veneto e Sicilia, in termini di spesa media mensile per una famiglia, è di circa 1.207 €, uno stipendio".
Continua a leggereAumento Tia, rapina legale
Mercoledi 7 Aprile 2010 alle 20:32
Il centrodestra vicentino, per bocca del consigliere comunale Marco Zocca, attacca: l'amministrazione Variati ha ingannato i cittadini facendo loro credere che l'aumento della tassa sui rifiuti (Tia, Tariffa sull'Igiene Ambientale) di quest'anno sarebbe rimasto entro il 4,5% e invece, per effetto del nuovo regolamento su questo tipo di gabella che la indicizza secondo i parametri Istat sul costo della vita, sarà di un 7,6% effettivo. Non solo, ma l'assicurazione di coprire le spese di gestione del settore, rilancia l'opposizione, si rivela una sóla, dal momento che il maggior gettito arriverà a sostenerne fino al 97%, con un disavanzo programmato di 487 mila euro.
La giunta di centrosinistra si difende affermando - sono parole dell'assessore all'ambiente Antonio Dalla Pozza - che la responsabilità va addossata ai predecessori di centrodestra, che non hanno voluto «adeguare la tariffa all'indice Istat per anni. Noi lo abbiamo fatto recuperando l'inflazione tra il 2004 e il 2009 e rendendo automatico l'adeguamento annuale, come accade per tutti i servizi. Quindi l'anno prossimo ci sarà un nuovo ritocco. Zocca conduce la solita operazione demagogica» (Giornale di Vicenza, 7 aprile 2010).
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