Laghetto, Lazzari incontra i proprietari
Martedi 19 Gennaio 2010 alle 21:03
Laghetto, l'assessore Lazzari incontra i proprietari: "La città è radicalmente cambiata, il PP10 oggi non ha più senso di esistere. La pianificazione si fa con il PAT e il Piano degli interventi"
Riunione informativa, questa mattina a Palazzo Trissino, per comunicare a tutti i proprietari di aree e immobili nel cosiddetto PP10 di Laghetto la decisione della giunta comunale di revocare la vecchia delibera urbanistica dell'amministrazione Hüllweck, mai arrivata in consiglio comunale.
A indire l'incontro è stato l'assessore alla progettazione e innovazione del territorio Francesca Lazzari, che dichiara: "Il PP10 non esiste più. Abbiamo deciso di revocare la deliberazione della giunta Hüllweck mai arrivata, in tanti anni, in consiglio comunale. Questa mattina, in un incontro molto sereno e costruttivo, ho voluto spiegare a tutti i cittadini interessati il perché delle scelte dell'amministrazione Variati e quali sono le strade possibili d'ora in avanti".
"A fine anno - ricorda l'assessore Lazzari - abbiamo ricevuto una diffida del Tar che, sulla base di un ricorso di uno dei proprietari dell'area, la Edilnord, ci ha imposto un pronunciamento sul piano particolareggiato 10. Si tratta di un piano di iniziativa pubblica addirittura decennale, mai chiuso, mai andato in consiglio comunale perché le passate amministrazioni non sono riuscite a fare sintesi. Un piano monco, perché le osservazioni non sono mai state controdedotte dall'amministrazione. Un piano che si è sviluppato con una grande conflittualità interna tra i molti e diversi proprietari, piccoli, grandi e anche pubblici, come l'Ipab. Insomma, un piano molto complicato e complesso, che oggi non ha più senso di esistere".
"Oggi - prosegue l'assessore - ho spiegato a tutti i proprietari coinvolti il perché della nostra decisione di revocare la vecchia delibera adottata dalla giunta Hüllweck: tale scelta è in linea con il PAT che ha preso atto delle osservazioni fatte dai cittadini sull'area e ha rilevato una realtà territoriale profondamente cambiata, dalla nuova base americana all'ipotesi progettuale della tangenziale nord est, dai corridoi ecologici previsti dal Piano territoriale regionale di coordinamento all'aggiornamento delle analisi e delle proiezioni demografiche relative al quartiere, dalla previsione di alloggi erp all'inutilità di costruire una nuova sede di circoscrizione ora che i parlamentini sono stati eliminati".
"Tutti questi elementi - conclude Lazzari - ci hanno indotto alla revoca del piano e al ripensamento di un'area delicata, posta a cuscinetto tra la città e la campagna. L'abbiamo scritto a chi ha fatto ricorso, ma abbiamo ritenuto corretto spiegarlo anche a tutti gli altri soggetti coinvolti, ai quali oggi abbiamo illustrato i tempi della pianificazione in vigore, che sono quelli del PAT e del PI , il Piano degli interventi. Dopo anni di tira e molla, durante i quali quella parte di città è radicalmente cambiata, i presenti hanno espresso apprezzamento perché finalmente si comincia a fare un po' di chiarezza".
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Ciambetti sul no del Tar a caccia in deroga
Lunedi 21 Dicembre 2009 alle 20:23
Il Capogruppo Ciambetti si esprime sulla decisione del Tar
«ANCHE IL TAR BOCCIA IL FONDAMENTALISMO AMBIENTALISTA»
«Valuteremo la possibilità di chiedere i danni agli ambientalisti»
«Anche il Tar boccia i pretesti del fondamentalismo ambientalista. Lo fa però in zona cesarini». Questo il commento di Roberto Ciambetti, Presidente del gruppo consiliare leghista in Regione, alla notizia del respingimento da parte del Tar delle eccezioni sollevate dagli ambientalisti sulle delibere regionali in materia di caccia in deroga.
«Prendo atto con soddisfazione di questo pronunciamento del Tar, che ha sancito la validità delle deliberazioni regionali, prese nel rispetto della normativa vigente. Queste deliberazioni regionali - ha sottolineato Ciambetti - e le iniziative di legge miravano a tutelare forme tradizionali della caccia veneta, che appartengono alla cultura venatoria della nostra terra. Tuttavia, visti i disagi causati ai cacciatori, i quali per più un mese non hanno potuto esercitare la caccia in deroga, stiamo valutando l'ipotesi di chiedere i danni agli ambientalisti». Ciambetti, promotore delle norme relative all'ampliamento delle specie cacciabili, è stato più volte preso di mira dagli ambientalisti, giunti anche a manifestare sotto la sua abitazione. «Il rammarico che oggi ho, - continua l'esponente del Carroccio - riguarda il fatto che con la legge regionale, saremmo rimasti al riparo dalle sorprese che il Tar invece ci ha riservato quest'anno. Legge Regionale che il gruppo Lega ha sempre ricercato con la sua presenza in aula, per arrivare all'inizio della discussione. Cosa che altri non hanno fatto». «Il mondo della caccia veneto - ha concluso Ciambetti - ha molti più pregi e valori di quanto non si pensi e non si dica e per molti aspetti il nostro cacciatore è la prima sentinella dell'ambiente, il primo ad avere tutto l'interesse a difendere l'habitat naturale che, del resto, conosce e ama come pochi. So bene che esiste una sorta di fondamentalismo ambientalista che non è disposto ad ammettere il ruolo e il valore della caccia, ma l'estremismo è un atteggiamento sbagliato, come è sbagliato criminalizzare l'intero mondo venatorio che è fatto in massima parte da persone corrette».
Via Napoli, Tar dà ragione al Comune
Domenica 6 Dicembre 2009 alle 10:58Comune di Vicenza  Â
Respinto il ricorso contro l'ordinanza del sindaco
Il Tar ha respinto il ricorso presentato dalla titolare nigeriana del negozio di generi alimentari di via Napoli 68 contro l'ordinanza del sindaco che dallo scorso luglio fino al 31 marzo prossimo le vieta di vendere bevande alcoliche dopo le 13 e le impone di chiudere tassativamente le serrande dalle 18 di sera fino alle 7 del giorno successivo.
La linea dura era stata dettata da quanto avveniva dentro e fuori il negozio (oltre ad un bar al civico 60, anch'esso raggiunto dall'ordinanza del sindaco) e dalle proteste dei residenti, organizzati in comitato, per segnalare il disturbo provocato a tutte le ore dai clienti, più volte inutilmente multati per schiamazzi, consumo e detenzione di alcol e ubriachezza molesta.
"Ciò dimostra che le motivazioni addotte nell'ordinanza sono valide e fondate - commenta l'assessore agli affari legali, Antonio Marco Dalla Pozza, particolarmente soddisfatto per la seconda notizia positiva arrivata in questi giorni all'avvocatura comunale dopo quella sull'area ex Q8 giunta dal Consiglio di Stato -. Il ricorso respinto dal Tar ci aiuta a mantenere intatta la situazione di quiete che si è creata in via Napoli dopo l'emanazione dell'ordinanza e rafforza la nostra convinzione che simili provvedimenti potranno essere adottati in tutte le occasioni in cui le esigenze di ripristino dell'ordine pubblico e delle condizioni minime di convivenza pacifica coi cittadini lo richiedano".
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