Erto: una storia esemplare di resistenza, il 5
Giovedi 4 Marzo 2010 alle 03:05No Dal Molin  Â
Venerdì sera al Presidio NoDalMolin
"Erto: una storia esemplare di resistenza" è il titolo dell'incontro che si terrà venerdì 5 marzo alle ore 20.45 al Presidio Permanente NoDalMolin; ospite della serata organizzata dal Gruppo Donne sarà Italo Filippin dell'Associazione Vittime del Vajont, già Sindaco e Assessore del Comune di Erto-Casso.
La vicenda del Vajont, infatti, esemplifica le tragedie legate all'imposizione: se fossero stati ascoltati i cittadini delle comunità locali la diga non sarebbe stata costruita, la montagna non sarebbe franata e nessuna onda gigantesca avrebbe inghiottito migliaia di vite umane. Invece, per esperti e tecnici quella era la diga più sicura del mondo: poco dopo la sua inaugurazione ha provocato una delle più grandi catastrofi civili del nostro Paese.
"L'esperienza della vita che è storia collettiva - ha scritto Tina Merlin, giornalista che ha seguito dal primo minuto la vicenda del Vajont e la mobilitazione delle comunità locali - deve pur lasciare traccia d'insegnamento a chi viene dopo per suggerire forme più avanzate di civiltà e convivenza umana".
Ma a Vicenza c'è chi le lezioni della storia non vuol proprio impararle.
Presidio Permanente No Dal Molin
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Achille Variati e Dal Molin: e il coraggio?
Mercoledi 3 Marzo 2010 alle 23:54No Dal Molin Â
Sindaco Variati e Dal Molin: dove è finito il coraggio?
Giovedì 4 marzo alle 12.00 presso il Municipio di Vicenza il Presidio Permanente NoDalMolin terrà una conferenza stampa sull'atteggiamento del sindaco Variati in merito alla vicenda Dal Molin.
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Presidio Permanente
Continua a leggereRagioniamo con i piedi, domani al Presidio
Mercoledi 17 Febbraio 2010 alle 18:17
Ragioniamo coi piedi: al presidio iniziano gli incontri per un'economia smilitarizzata
Si tiene giovedì 18 febbraio alle 21.00 al Presidio Permanente il primo di un ciclo d'incontri "per un'economia smilitarizzata" che porterà sotto i tendoni di Ponte Marchese produttori locali e autoproduttori artigianali.
"Ragioniamo con i piedi" è il titolo della prima serata che vedrà come ospite Gigi Perinello, produttore di scarpe mantovano che è diventato noto al pubblico grazie al programma televisivo Report dove, tra le buone notizie, è stata presentata Astorflex, per la quale Perinello lavora.
Scarpe di qualità , realizzate senza l'ausilio della chimica e con prodotti naturali, a un prezzo contenuto: è, questo, ciò che produce Astorflex che ha legato il suo nome ai Gas (Gruppi di Acquisto Solidale, n.d.r.), i quali hanno inserito nel loro paniere,affianco a zucchine e verze, anche qualche paio di calzature.
L'incontro, organizzato dal Gruppo di Acquisto Solidale del Presidio Permanente, apre un ciclo di appuntamenti che vogliono disegnare il panorama di un'economia slegata dalla guerra e dalle grandi lobby del profitto.
Presidio Permanente
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Dal Molin, sale la falda, esce acqua marrone
Sabato 30 Gennaio 2010 alle 18:56
La falda d'acqua a solo 50 cm dalla superficie
Ora dai pozzi esce acqua e fango
Il Presidio No Dal Molin, già impegnato per far valere le normative e la documentazione della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto dopo il ritrovo i reperti archeologici nell'area ex aeroporto, lancia l'allarme "Danni alle falde" perché, durante i lavori in corso, è stata trovata l'acqua mezzo metro sottoterra mentre "acqua color marrone" esce dai pozzi artesiani degli abitanti della zona Dal Molin.
Il tutto sarebbe "l'effetto delle palificazioni nel cantiere della Ederle 2", come si chiede il Presidio permanente, la cui leader, il consigliere comunale Cinzia Bottene, ha posto l'attenzione sulla salute pubblica con "la campagna delle tre S: salute, sicurezza e storia".
Mentre Enrico Marchesini lancia a nome del Presidio "un appello alla mobilitazione straordinaria di intellettuali e cittadinanza per la salvaguardia dei reperti archeologici rinvenuti nell'area del Dal Molin", a dicembre la Soprintendenza ha dovuto interrompere gli scavi per la falda superficiale salita allora ad appena mezzo metro sotto la superficie.
Il timore, da verificare, è che le palificazioni in cemento abbiano fatto da diga alzando la falda. E per le palificazioni Usa non ci sarebbero dati né decisioni.
Infine alcuni cittadini di S. Antonino hanno segnalato che, a volte e per alcuni giorni consecutivi, è uscita acqua sporca e marrone dai loro pozzi artesiani.
Cinzia Bottene afferma di aver "depositato istanza di accesso agli atti per avere lumi sulla falda" e invita il sindaco ad "attivarsi", cosa di cui Achille Variati ha dato immediata assicurazione impegnandosi, nel caso fossero confermati i nuovi dati, come sostiene il Presidio No Dal Molin, a fare specifiche indagini per aver risposte anche prima del tavolo tecnico del 26 febbraio con il commissario Costa e con i responsabili del cantiere. Ciò, sostiene il sindaco, a "tutela della sua città e della sua storia anche se l'area è militare".
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Mobilitazione per Reperti al Dal Molin
Giovedi 28 Gennaio 2010 alle 22:26Presidio No Dal MolinÂ
Riceviamo dal Presidio No Dal Molin e pubblichiamo
Alle associazioni, ai movimenti, a tutte le persone
che in questi anni si sono impegnate e battute per la tutela del paesaggio, della storia e delle tradizioni culturali del nostro territorio
Chiediamo
una mobilitazione straordinaria per la salvaguardia dei reperti archeologici rinvenuti nell'area del Dal Molin*.
Gli scavi per la costruzione della base americana, che procedono a tamburo battente, oltre a distruggere una delle ultime oasi di verde della città e mettere a rischio la nostra falda acquifera, stanno mettendo a repentaglio anche la salvaguardia di un nuovo sito archeologico sulle origini della nostra civiltà veneta.
I manufatti e i reperti finora ritrovati configurano l'esistenza di un villaggio paleo veneto, risalente ad un'epoca antecedente di molti secoli a quella finora ritenuta originaria; ma il rischio che tutto finisca sepolto e distrutto per sempre sotto le fondamenta di una caserma americana è molto grande!
Noi chiediamo solo la verifica del valore e della consistenza di simili ritrovamenti, attraverso i canali e le modalità , che di solito si applicano ai cantieri italiani: ossia lo stop dei lavori e l'intervento della Sovrintendenza dei beni archeologici del Veneto.
Chiediamo
che ciò venga fatto in modo trasparente, rendendo pubblico conto dei risultati di tale verifica.
Riteniamo
che una prassi del genere sia dovuta, ma crediamo che senza la mobilitazione della città anche questa sacrosanta richiesta, così come quella di consultare la volontà della popolazione sull'insediamento americano al Dal Molin e quella di valutare l' impatto ambientale dell'opera, sarà calpestata od ignorata.
Vicenza non può dimenticare che solo la mobilitazione dei cittadini, delle associazioni e dei movimenti impedì, nei primi anni settanta del secolo scorso, la cementificazione del parco più bello della città , parco Querini.
Vicenza non può accettare nella vicenda Dal Molin la compromissione del proprio futuro, l'insulto del proprio presente e la distruzione del proprio passato, per aver fatto un favore ad una potenza straniera.
Per questo invitiamo tutte e tutti, Cittadini Associazioni e Movimenti che hanno a cuore Vicenza e il suo patrimonio artistico ed ambientale, ad unirsi in questa fondamentale e imprescindibile richiesta di verità .
Presidio NoDalMolin
*Le indagini archeologiche nell'area dell'aeroporto U.S. Army in località Dal Molin (Vicenza)
Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto (15 gennaio 2010)
Nel mese di giugno 2009 sono state avviate nell'area Dal Molin le indagini archeologiche preventive, con la direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto e la fattiva collaborazione dell'Ufficio preposto per il Department of the Army United States Army Garrison Vicenza, su cui ricade l'onere economico dell'intervento.
I lavori archeologici sul campo, iniziati dopo una lettura preliminare delle sezioni ricavate dai carotaggi in precedenza effettuati, hanno esplorato finora, tramite una serie di trincee a maglia molto fitta, un'ampia parte dell'area interessata dalle opere in progetto.
Le indagini archeologiche preventive stanno portando all'acquisizione di nuovi dati che andranno ad integrare il quadro delle conoscenze archeologiche di un'area limitrofa all'antico centro urbano, interessata anche, come noto, dal percorso dell'antico acquedotto di epoca romana, di cui era già stato parzialmente individuato, nel corso di un sondaggio nel 1995, un pilastro, dislocato però in antico dalla sua originaria collocazione.
È attualmente in corso lo scavo archeologico in estensione nell'area del tracciato dell'antico acquedotto, lungo il margine sud-occidentale del cantiere. Tale scavo era programmato fin dall'inizio, con l'obiettivo di acquisire dati probanti circa il puntuale percorso dell'importante struttura in prossimità del fiume Bacchiglione. Verrà invece prossimamente condotto uno scavo di ampliamento in corrispondenza del rinvenimento, all'interno di alcune trincee esplorative, dei resti di una canaletta di epoca romana, presumibilmente da correlare a una qualche struttura insediativa, che parrebbe indiziata da una serie di evidenze (presenza di embrici, di frammenti di mattoni, ecc.), ma che resta tuttora da individuare.
Si sono già concluse le indagini in un'area con tracce di una frequentazione di epoca protostorica che, indiziata dal rinvenimento di alcuni frammenti ceramici, attualmente in corso di studio, non ha però restituito alcuna evidenza strutturale, mentre ancora da indagare resta un'ampia area in cui sono recentemente venuti in luce materiali ceramici e litici riferibili ad età neo-eneolitica.
Si tratta di un dato di grande interesse, in quanto finora non erano noti elementi di conoscenza riferibili a presenze di epoca così antica in questa zona, limitrofa al centro urbano di Vicenza.
Va infine segnalato il rinvenimento di piani pavimentali in cotto e di fondazioni murarie riferibili ad una costruzione colonica di epoca moderna (presumibilmente settecentesca), la cui esistenza risulta documentata nelle mappe d'archivio.