Eccidio di Schio, Gian Luca Deghenghi (Mis Vicenza) a Schio Antifascista: antifascismo quanto volete, ma non il 7 luglio
Venerdi 15 Giugno 2018 alle 14:06 Egregio Direttore, chiedo ospitalità al vostro quotidiano Web per una mia breve replica al comunicato dell'associazione "Schio Antifascista" da Voi pubblicato ieri. Non mi soffermo sulle rispettabilissime argomentazioni antifasciste contenutevi e passo al succo del comunicato: Schio non deve essere offesa dalla presenza di neofascisti in occasione della ricorrenza dell'Eccidio del 7 luglio. Ecco, limitiamoci a parlare della commemorazione dell'Eccidio.			
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			Egregio Direttore, chiedo ospitalità al vostro quotidiano Web per una mia breve replica al comunicato dell'associazione "Schio Antifascista" da Voi pubblicato ieri. Non mi soffermo sulle rispettabilissime argomentazioni antifasciste contenutevi e passo al succo del comunicato: Schio non deve essere offesa dalla presenza di neofascisti in occasione della ricorrenza dell'Eccidio del 7 luglio. Ecco, limitiamoci a parlare della commemorazione dell'Eccidio.			
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			Partigiano "Teppa", Pietribiasi del Pci: "ecco perché la medaglia della Resistenza"
Sabato 9 Luglio 2016 alle 17:52 Riceviamo da Renzo Pietribiasi, del ricostituito Partito Comunista Italiano   Vicenza, e pubblichiamo
				
			
			
			 Riceviamo da Renzo Pietribiasi, del ricostituito Partito Comunista Italiano   Vicenza, e pubblichiamo  Torniamo per un attimo indietro di 70 anni: Schio venne liberata dalla Brigata “Martiri della Val Leogra†della Divisione “Garemi†e dopo 25 anni di soprusi, omicidi, deportazioni, finalmente la cittadinanza cominciò a vivere nella libertà ma anche nella consapevolezza di essere scampata a 25 anni di dittatura efferata e crudele, quale era stata quella fascista. La repressione si era manifestata ancor più ferocemente dal 1943 al 1945, quando la Repubblica Sociale mise a ferro e fuoco le nostre colline e città nel tentativo di sopprimere l’attività antifascista sempre più organizzata e combattiva, lasciando sulla nuda terra ragazzi di vent’anni vittime di delazioni e di rastrellamenti organizzati da fascisti e nazisti addestrati alla tortura e all’impietosa caccia all’uomo.
Continua a leggerePartigiano Teppa, Donazzan e Conte scrivono a Mattarella, Alfano e Pinotti: "revocate la medaglia della Liberazione"
Lunedi 27 Giugno 2016 alle 21:17 Di seguito la nota congiunta di Elena Donazzan e Giorgio Conte
				
			
			
			Di seguito la nota congiunta di Elena Donazzan e Giorgio Conte Dopo aver scritto al Prefetto di Vicenza, Eugenio Soldà , gli esponenti della destra vicentina, Elena Donazzan e Giorgio Conte, si rivolgono al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e ai ministri di Interno e Difesa, Angelino Alfano e Roberta Pinotti, per richiedere la revoca della Medaglia della Liberazione a Valentino Bortoloso detto "Teppa", il partigiano che nella notte tra il 6 e il 7 luglio 1945, alle carceri di Schio, si rese coautore dell'Eccidio di 54 persone innocenti, tra cui diverse donne e giovani, che avevano la sola colpa di essere familiari di appartenenti alla Repubblica Sociale Italiana.
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