Partigiano "Teppa", Pietribiasi del Pci: "ecco perché la medaglia della Resistenza"
Sabato 9 Luglio 2016 alle 17:52 | 4 commenti
Riceviamo da Renzo Pietribiasi, del ricostituito Partito Comunista Italiano Vicenza, e pubblichiamo
Torniamo per un attimo indietro di 70 anni: Schio venne liberata dalla Brigata “Martiri della Val Leogra†della Divisione “Garemi†e dopo 25 anni di soprusi, omicidi, deportazioni, finalmente la cittadinanza cominciò a vivere nella libertà ma anche nella consapevolezza di essere scampata a 25 anni di dittatura efferata e crudele, quale era stata quella fascista. La repressione si era manifestata ancor più ferocemente dal 1943 al 1945, quando la Repubblica Sociale mise a ferro e fuoco le nostre colline e città nel tentativo di sopprimere l’attività antifascista sempre più organizzata e combattiva, lasciando sulla nuda terra ragazzi di vent’anni vittime di delazioni e di rastrellamenti organizzati da fascisti e nazisti addestrati alla tortura e all’impietosa caccia all’uomo.
Nell’aprile del ’45 c’era stato l’eccidio di Pedescala, Forni e Settecà con 83 morti civili, trucidati e dati alle fiamme assieme alle loro case; era stato trovato il cadavere di Giacomo Bogotto, giovane partigiano, torturato e seppellito vivo; era tornato da Mauthausen William Pierdicchi, l’unico sopravvissuto dei deportati scledensi, con lo sconvolgente racconto dei campi di sterminio. Sempre in quel periodo cominciarono a conoscersi i reali obiettivi e le trame truffaldine per liberare e riabilitare i fascisti rimasti, in previsione di un’amnistia che avrebbe “pacificato†l’Italia. Tutto questo mentre la popolazione esigeva giustizia per i 25 anni di sofferenze subite nelle fabbriche, nelle piazze e nelle famiglie, dovute alla privazione completa della libertà e alla repressione di un regime dittatoriale.
In questo contesto si è compiuto l’Eccidio di Schio, eseguito da ragazzi di 20 anni che hanno pagato con carcere ed esilio, “spinti†da una popolazione inferocita da un odio represso per troppo tempo; ragazzi che hanno fatto quello che lo Stato non ha voluto o potuto fare, amnistiando, al contrario, qualche anno dopo tutti i fascisti, anche quelli perseguiti da mandato internazionale per crimini di guerra.
Ricordiamo a tutti che la guerra è stata iniziata dai fascisti che scelleratamente pensavano di portare l’ordine con la repressione e che i ragazzi di vent’anni come “Teppa†hanno solamente reagito alla violenza fascista difendendo gli ideali di libertà e giustizia che contraddistinguono l’essere umano. La causa dell’Eccidio di Schio non può che essere attribuita a quei gerarchi, delatori, fiancheggiatori che hanno causato tanti morti e sofferenze nel ventennio fascista.
La “Pacificazione†tanto voluta da ANPI, Amministrazione comunale e familiari delle vittime potrebbe essere avviata solamente se il combattente “Teppa†avesse la sua medaglia della Resistenza Partigiana perché anche lui è stato vittima come ogni cittadino d’Italia della demente ideologia fascista.
Auspichiamo pertanto una netta presa di posizione dell’ANPI a favore del Partigiano “Teppaâ€.
feccia, gentaglia di una città, di un ambiente urbano
Etimologia: ← voce lomb. di orig. prelatina, dal nome della compagnia della teppa, associazione di gaudenti rissosi costituitasi a milano negli anni 1816-1817, che si riuniva nei prati del castello sforzesco che erano coperti di tepa ‘borraccina, muschio’.
NON confondiamo i "Partigiani", che hanno combattuto e sono, purtroppo, anche morti per un ideale, con gli assassini di persone inermi. Stiamo insozzando un passato glorioso.
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