I ritratti femminili di Elisa Rossi
Mercoledi 14 Ottobre 2009 alle 12:12Comune di Caldogno
I ritratti femminili di Elisa Rossi in Villa Caldogno
Un'attenzione particolare al mondo femminile. E alla sua gestualità più intima. Sono questi i punti chiave dell'espressione artistica di Elisa Rossi e delle sue ultime opere su tela che verranno esposte in Villa Caldogno dal 18 ottobre al 22 novembre 2009. La mostra, intitolata "Mon Chéri", è patrocinata e sostenuta dal Comune in collaborazione con la galleria "Andrea Arte Contemporanea" di Vicenza, e sarà inaugurata sabato 17 ottobre alle 18.
A 70 anni dalla ricostruzione dei Castelli
Martedi 6 Ottobre 2009 alle 17:49Comune di Montecchio Maggiore
"Fra storia e leggenda... a 70 anni dalla ricostruzione dei Castelli. 1939-2009"
Il 9 e 10 ottobre 2009 in Sala Civica presentazione di una pubblicazione e della Mostra fotografica sul restauro
Una mostra fotografica e una pubblicazione fotografica per ricordare l'ultimo restauro delle due antiche rocche castellane, i Castelli di Giulietta e Romeo, splendido biglietto da visita della città di Montecchio Maggiore.
E' questo l'obiettivo della manifestazione "Fra storia e leggenda... a 70 anni dalla ricostruzione dei Castelli. 1939-2009", organizzata dalla Proloco di Alte Montecchio in collaborazione con la Città di Montecchio Maggiore per ricordare alle nuove generazioni l'anniversario dell'ultimo intervento di ricostruzione dei Castelli di Giulietta e Romeo, voluto nel 1939 dall'Ente Provinciale del Turismo di Vicenza, e del quale fu promotore il Commendator Francesco Zambon.
"I castelli sono il simbolo di Montecchio Maggiore- ricorda il Sindaco Milena Cecchetto- di cui la nostra città è orgogliosa. Per questo su di essi l'amministrazione sta investendo per un rilancio turistico, storico-culturale e paesaggistico".
La manifestazione si aprirà venerdì 9 ottobre 2009 alle ore 20,00 al Castello di Giulietta con la cena di Gala (con prenotazione allo 0444 696172), nell'ambito della quale sarà presentata una pubblicazione fotografica tratta dall'album di proprietà del Comm. Francesco Zambon.
Seguirà sabato 10 ottobre 2009 nella Sala Civica in Corte delle Filande la presentazione degli interventi di restauro e la Mostra fotografica (composta da un centinaio di scatti), all'interno della quale saranno presentate memorie e curiosità inedite sul restauro dei castelli provenienti dall'archivio storico comunale e dal Museo "G.Zannato", nonchè delle nipoti del Comm. Francesco Zambon, all'epoca direttore dell'Ente Provinciale del Turismo di Vicenza.
La presentazione si aprirà con il benvenuto da parte del presidente della Pro Loco Alte Montecchio Giusppe Trevisan. Seguirà il saluto del Sindaco di Montecchio Maggiore Milena Cecchetto, e quindi gli interventi dell'Assessore alla Cultura della città castellana Claudio Beschin, del presidente ANCE di Confindustria Vicenza Maurizio Trentin e del presidente dell'Ordine degli Architetti di Vicenza Giuseppe Pilla. Il prof. Remo Schiavo presenterà "Memorie e curiosità sul restauro dei Castelli", con un ricordo del Commendator Francesco Zambon.
Proiezione di diapositive a cura del Foto Club di Montecchio Maggiore, seguite dall'esecuzione delle musiche del Maestro Arrigo Pedrollo, tra cui una "Rapsodia di Romeo e Giulietta per i castelli" eseguita dai maestri Gabriele Del Santo e Stefano Bettineschi.
Dopo la visita guidata alla Mostra Fotografica (che a partire dal 15 ottobre sarà trasferita all'interno dei Castelli e della Chiesetta degli Alpini), la manifestazione si concluderà con un brindisi.
"Questa manifestazione costituisce un momento importante per la nostra città - sottolinea l'Assessore alla Cultura Claudio Beschin- che si colloca all'interno di un percorso di valorizzazione di tutta l'area dei castelli, e sul quale gravita notevole interesse".
"Un evento semplice- aggiunge il presidente della Pro loco Alte Montecchio Giuseppe Trevisan- che si propone di suscitare un forte interesse nei confronti di questo nostro patrimonio montecchiano, interesse che auspichiamo possa protrarsi e svilupparsi nel futuro".
La manifestazione è organizzata dalla Pro Loco Alte Montecchio e dalla città di Montecchio Maggiore, in collaborazione con la sezione edile di Confindustria Vicenza, dall'Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della città di Vicenza, e dal Consorzio Pro Loco La Serenissima Agno-Chiampo, ed è patrocinata dalla Regione Veneto, dalla Provincia di Vicenza, dalla Camera di Commercio e dal Consorzio Vicenza è.
Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare alla manifestazione.
Un po' di storia...
Le due rocche, comunemente note come Castelli di Giulietta e Romeo, rispettivamente Castello della Bellaguardia e Castello della Villa, affondano le proprie radici in epoca romana.
Situate sulla sommità della collina ai piedi della quale si è andata costruendo la città di Montecchio Maggiore, hanno da sempre ricoperto per la zona una fondamentale funzione strategica, ed erano inizialmente costituite da un unico complesso fortificato cinto da mura
Furono occupate nel corso del Medioevo prima dai Bongiudei e poi verso il Mille dai Pilei. Attraversarono il burrascoso periodo dell'occupazione da parte di Ezzelino da Romano (1207) e furono quindi distrutte una prima volta nel 12042, poi ricostruite nel 1354 con la forma attuale per volere di Cangrande II della Scala.
Passarono sotto la proprietà dei Visconti nel 1387, e nel 1404 sotto la dominazione veneziana. Proprio per impedire che le due rocche fossero conquistate dai nemici, nel luglio del 1514 la Repubblica di Venezia ne ordinò lo smantellamento, e furono quindi lasciate abbandonate per diversi secoli.
Solo verso la metà del XVIII secolo tornarono di proprietà di Montecchio Maggiore: nel 1742 la Comunità di Montecchio Maggiore le acquistò per 200 ducati. Per gli interventi di ricostruzione e restauro occorrerà però attendere l'iniziativa dell'Ente Provinciale del Turismo di Vicenza, sotto la guida del Comm. Francesco Zambon.
Fondamentale all'opera di ricostruzione, avvenuta tra il 1936 e il 1939, furono il contributo del Conte Gaetano Marzotto e la collaborazione della Soprintendenza ai Monumenti di Venezia, con l'intervento dell'architetto F.Forlati.
I Castelli di Giulietta e Romeo sono legati alla nota leggenda dei due celebri innamorati.
Montecchio Maggiore, 6 ottobre 2009.
Città di Montecchio Maggiore
Provincia di Vicenza
Ufficio Stampa
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Doppia personale di Refosco e Battistin
Mercoledi 30 Settembre 2009 alle 17:23Primo Piano Arte Studio
DOPPIA PERSONALE DI REFOSCO E BATTISTIN: D'INVERNO-D'ESTATE.
Primo Piano Arte Studio riapre la stagione con la rassegna d'arte "Propositiva ‘09" il giorno 3 ottobre in concomitanza alla Giornata del Contemporaneo. La galleria presenta una serie di sei mostre con esposizioni doppie-personali o personali (Refosco-Battistin, CHIARA, Buzzaccarini, Gabaldo, Morbin e Bortoluzzi), le quali spaziano tra vari generi: dall'espressione dell'arte locale, all'interazione culturale tra diversi modi rappresentativi.
I primi artisti "propositivi" sono Fabio Refosco e Gianpaolo Battistin, in una doppia-personale allestita nella Sala Grande della galleria Primo Piano di Contrà S. Barbara 21 (vernissage sabato 3 ottobre ore 18.30). La mostra intitolata "D'Inverno - D'Estate", vedrà esposte una trentina di opere dei due artisti di Trissino. In questo caso il tema apparentemente "stagionale" in realtà verterà sulle modalità tecniche e sullo stile attraverso cui i due autori, mediante studi e ricerche più che decennali, hanno maturato una produzione in opere di notevole spessore interpretativo e stilistico.
La mostra è aperta fino al 25 ottobre. www.galleriaprimopiano.com, tel/fax 0444 544037. Prossima "propositiva" sabato 10 ottobre con CHIARA (Saletta Primo Piano).
Orario di apertura:
mer e ven 15-19; gio 10-13/15-19; sab 10-13/16-20 dom 16-20
Mostra di Lucca e Monarca
Mercoledi 30 Settembre 2009 alle 13:30Comune di Vicenza
Nuova mostra ad AB23: "due senza" con opere di Bruno Lucca e Daniele Monarca
Inaugurazione sabato 3 ottobre con la presenza degli artisti
La mostra "due senza" di Bruno Lucca e Daniele Monarca è la terza occasione espositiva del rinnovato spazio AB23, la chiesa dei SS. Ambrogio e Bellino che l'assessorato alla cultura del Comune di Vicenza ha voluto recentemente trasformare in un contenitore per il contemporaneo giovane e sperimentale.
Sabato 3 ottobre alle 18 ci sarà l'inaugurazione con Francesca Lazzari, assessore alla cultura del Comune di Vicenza, Flavio Albanese, direttore della rivista "Domus" e progettista di architettura, Stefano Strazzabosco, poeta e docente di letteratura.
L'iniziativa, a cura di Stefania Portinari, è parte della rassegna "Sistemi di contemporaneo" che racchiude momenti installativi e opere diffuse in città e nei parchi oltre che nei luoghi istituzionali, per promuovere artisti che portino a Vicenza una sezione aggiornata dell'arte d'oggi oltre che accogliere concittadini che si siano distinti o si manifestino quali promesse nel campo dell'arte.
I pittori Bruno Lucca e Daniele Monarca condividono da dieci anni lo "studio 1280" situato in quello che era un convento di origini romaniche nel centro storico di Vicenza, abbandonato nel 1280. Appassionati di letteratura e di poesia, declinano la loro ricerca rigorosa e concentrata l'uno su figure senza nome come identità misteriose e in motivi floreali, l'altro con forme che si accampano nello spazio e pattern equilibristi di colore.
Il titolo della mostra, "due senza", si rifà alla disciplina del canottaggio, in particolare a quella variante della voga nella quale l'equipaggio è composto da due soli vogatori che remano ciascuno con un solo remo, senza essere guidati da un timoniere. Allo stesso modo i due pittori perseguono ognuno la propria differente ricerca, pur condividendo uno spazio e l'attenzione al contemporaneo.
In questa occasione espositiva li accomuna anche la presentazione di lavori incentrati sull'indagine di differenti modalità di percezione condotta su pure forme e l'impiego dell'olio di lino, uno dei materiali classici della storia dell'arte, usato con fare apocrifo, non come legante ma come pigmento creatore di aloni. Bruno Lucca lo utilizza infatti dal 1999 applicandolo su tessuto colorato o carta, dapprima realizzando soggetti dedicati al tema dell'identità quali figure umane private dei tratti somatici, prese nell'atto di apparire o di dissolversi, e dal 2009 su forme floreali in lavori di piccole dimensioni contornati da un sottile segno bianco a pastello in una serie intitolata Serre, che sarà esposta per la prima volta a Vicenza proprio con questa mostra ad AB23.
Daniele Monarca presenta grandi dipinti di Astrazione nera e Hardcore Bianco, assieme a Prove di Disastro: acrilici su tessuto che è tela di lenzuolo, come uno sfondo domestico su cui due o tre elementi confliggono tra loro, identificando sfondi di piccoli orizzonti in cui si coagulano punti di accumulo di pittura o dove addirittura il pigmento copre l'intera tela lasciando disvelati solo particolari quali "piccole aporie" in occasione delle quali la visione scompare e si hanno dei "momenti di cecità felice". Assieme a questi saranno in mostra degli esemplari di alcune delle serie dei suoi disegni, sempre rigorosamente composte di venti elementi ciascuna: da Figure del caso ad Andirivieni, da Figura coatta a Efflorescenza, le carte portano impressi ricami, spilli, tratti a matita che cercano l'effetto infantile, punti metallici, combustioni e suture.
La mostra è accompagnata da un catalogo con testi di Flavio Albanese, Stefano Strazzabosco e Stefania Portinari che declinano con tre letture differenti la poetica dei componenti dello studio 1280. Flavio Albanese sottolinea come le loro "strutture isoritmiche" impieghino quelle stesse proporzioni di "aumentazioni" e "diminuzioni" della musica di John Cage ma anche della musica polifonica medievale, così che la loro arte risulta "un duetto di voci soliste che cantano all'unisono", un "conversation piece". Stefano Strazzabosco intesse un componimento a tema intitolato "Uno con" che, nascondendosi sotto le spoglie versificatorie di altri poeti, da Jacopone da Todi a Boccaccio a Palazzeschi, narra il senso segreto delle cose e dei sentimenti e fa comparire aureole, polvere rossa e scarabei, erbe di fossi, conigli che reggono tra le zampe chicchi d'uva, "lenzuolaglia a fiori" e velli d'oro.
L'esposizione resterà aperta al pubblico fino all'1 novembre, il giovedì e il venerdì dalle 16 alle 19.30, il sabato e la domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30.
Ingresso libero.
Informazioni all'assessorato alla cultura: [email protected], tel. 0444 222122 - 326547.
Note sugli artisti
Bruno Lucca, nato a Nove nel 1961, espone da tempo con la galleria Weber & Weber Arte Contemporanea di Torino, con la quale ha realizzato mostre quali Via Crucis al Castello di Rivalta, Torino; sue esposizioni si sono tenute alla Galleria Totem di Venezia, a Villa Lagarina a Trento, all'Università di Pavia, a Palazzo Bricherasio a Torino, nella sede del Parlamento Europeo di Strasburgo, al Trevi Flash Art Museum, alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, al Museo Casabianca di Malo. Hanno scritto di lui Michele Bonuomo, Riccardo Caldura, Walter Guadagnini, Virginia Baradel, Lucrezia De Domizio, Flaminio Gualdoni e Claudio Cerritelli.
Daniele Monarca, nato a Vicenza nel 1966, ha realizzato numerose installazioni, in particolare per la mostra "In vivo / In vitro" alla Weber & Weber Arte Contemporanea di Torino; per il FestivalStoria edizione 2006 di Saluzzo; per la mostra "Kafka. L'infinita metamorfosi di un processo"; in occasione della mostra "De Figura" con Bruno Lucca all'Officina Arte Contemporanea di Vicenza per la quale è stato realizzato un omonimo libro edito da Nihil obstat e Officina; a Perfomedia '94 in provincia di Bergamo; alla rassegna di studi aperti Please disturb tenutasi a Vicenza nel 1999.
Continua a leggereMostra di Enrico Mitrovich
Giovedi 24 Settembre 2009 alle 19:22Terma.EventiÂ
Terma srl - Vicenza, azienda specializzata in contract in ambito edile,
ospita nei suoi spazi la mostra
del pittore vicentino Enrico Mitrovich
"RITORNO ALL'ORDINE.EXE/RELEASE 2.0.0.9",
In un'accogliente atmosfera di fine estate, alla luce delle candele,
accompagnata da ottima musica, elettronica ( DJ R.) in prima serata
e dal duo (voce e chitarra più contrabbasso) nella seconda parte,
si è aperta lo scorso venerdì la personale del pittore vicentino
Enrico Mitrovich, ospite negli spazi della società Terma srl.
Le trentacinque opere esposte hanno, per una settimana, rivoluzionato
il normale assetto dell'azienda. Nell'area produttiva è stata creata una
struttura rialzata utilizzando materiale di cantiere: tubi e bancali hanno
preso il posto degli usuali cavalletti da studio di pittura. Questo per
sottolineare come gli spazi possano cambiare destinazione d'uso
(anche se temporaneamente) dialogando con altri linguaggi senza
perdere o tradire la loro originale natura.
I piani usualmente adibiti agli uffici e alle sale riunioni, sono stati
pacificamente invasi dalle opere pittoriche, i cui curiosi titoli ("Amo senza ardiglione",
"Valutazione di impatto ambientale per nove cervi" e "Bicarbonato di sodio purissimo")
invitavano i visitatori a soffermarsi sulle numerose didascalie che ne chiarivano il significato.
Particolarmente apprezzato il video di Giovanni Sarani (compositore e regista video di Pavia)
che con "Un'accumulazione di cardellini" dialogava con un dipinto di Enrico Mitrovich dal titolo analogo.
L'organizzazione dell'evento è stata messa alla prova dall'arrivo di un numero di ospiti
di gran lunga superiore al previsto. Il catering e gli organizzatori sono riusciti nell'impresa
di trasformare la serata in un successo.
Gioielli di carta in mostra
Martedi 22 Settembre 2009 alle 14:17Comune di Vicenza
I gioielli di carta di Angela Simone in mostra a Casa del Palladio. Le opere di design dell'artista milanese in esposizione fino al 25 ottobre
Casa Cogollo detta del Palladio riapre le sue porte al mondo del design con una nuova esposizione che presenterà i gioielli di carta dell'artista milanese Angela Simone. La mostra - che è curata da Stefania Portinari ed è promossa dall'assessorato alla cultura del Comune di Vicenza - verrà inaugurata sabato 26 settembre alle 18 nel salone d'onore di Palazzo Chiericati con successiva visita alla mostra a Casa del Palladio. L'esposizione resterà aperta al pubblico fino al 25 ottobre dal martedì alla domenica dalle 10.30 alle 13 e dalle 15 alle 19. Per ulteriori informazioni è a disposizione l'assessorato alla cultura: [email protected], tel 0444 222114 - 321354.
La designer Angela Simone intreccia e costruisce collane, bracciali, orecchini e monili lavorando carte di consistenze e grammature differenti, con collezioni che cambiano a seconda delle stagioni. Impiegando specifiche tecniche di preparazione dei materiali, tra le quali quella del "suminagashi" (tecnica giapponese degli inchiostri fluttuanti), che le permette di decorare la carta giocando e meditando con inchiostri e acqua ottenendo così disegni astratti e onde, o il "quilling" (cioè il gesto di arrotolarla strettamente), realizza ora gioielli leggerissimi trattenuti da fili vaporosi, ora in cartoncino ondulato e domato come fossero opere costruttiviste. Inventa così perle resistenti, impermeabili all'acqua e sempre sorprendenti: larghe o strette, grandi o piccole, panciute o asciutte, barocche o minimaliste, legate con fili e filati senza limiti di poesia, dal cordone alla lana, dalla coda-di-topo al cordino di caucciù, dal tulle alla canapa.
Incantata dall'uso delle carte, con cui ha una grande familiarità anche per la sua attività di graphic designer, Angela Simone ha progettato con esse molti tipi di oggetti, dedicandosi infine ai gioielli, sui quali può "avvolgere" tutta la sua fantasia perché, come insegnava Bruno Munari che inventò le famose Sculture da Viaggio, «oggi si dà il nome di scultura non soltanto a oggetti scolpiti con lo scalpello, ma anche a qualunque opera a tre dimensioni reali» perché «non è la materia che fa la scultura» e possiamo chiamare così anche «un oggetto pieghevole in cartoncino. Un oggetto leggero, poco ingombrante da portare con sé». Ugualmente le opere di Simone sono sculture da indossare ma anche solo da guardare, come un disegno di Escher di cui ci si chiede come sia stato possibile comporre gli intrecci dei segni.
«Amo la carta, il suo profumo, la sua consistenza - dice l'artista - sia essa pregiata o riciclata, amo la sua anima, fragile e forte insieme. Nascono così collane, ciondoli, bracciali, orecchini unici, tattili, originali, vivi. Mi piace sperimentare materiali nuovi perché io per prima sono curiosa di sapere come saranno le perle. Ogni carta mi trasmette sensazioni e ispirazioni diverse, basta mettersi in ascolto. E sono convinta che la dimensione artigianale sta in mezzo tra la mente e il cuore. La carta e le materie prime lavorate a mano portano con sé gli umori e le emozioni delle persone che le hanno toccate o anche solo sfiorate, dei posti dove sono state». Per lei creare bijoux di carta è stato come compiere un passaggio dalla bidimensionalità della pagina alla tridimensionalità di collane e bracciali: se impaginare una rivista o un volume richiede abilità nell'unire immagini e parole, allo stesso modo creare un gioiello significa esprimere armonia e ricerca di equilibrio tra forme, materiali, pesi e colori.
Le sue opere, oltre che pubblicate dalle principali riviste fashion e indossate in servizi di moda, sono state presentate in numerose mostre, tra le quali quelle al Palazzo della Gran Guardia a Verona, villa Della Porta Bozzolo a Varese di proprietà del FAI, villa Corvini di Parabiago, villa Panza di Biumo a Varese, alla Biennale di arte contemporanea Cartasia di Lucca, al Castello di Garlenda a Savona nonché, a Milano alla Boutique Fabriano e da Surimono. In questo mese di settembre espone anche a Eclate de Mode - Bijorcha a Parigi e al Design Museum della Triennale di Milano in una collettiva dedicata proprio ai gioielli di carta cui sono stati invitati i più interessanti artisti internazionali che lavorano con materiali sperimentali, tra cui la vicentina Barbara Uderzo che ha inaugurato a casa Cogollo le iniziative di design.
Mostra "Verso il PAT"
Venerdi 18 Settembre 2009 alle 16:51Comune di Vicenza
In Loggia del Capitaniato e al Forum Center apre la mostra interattiva "Verso il PAT"
Battute finali per il complesso percorso di elaborazione del PAT, cioè il Piano di assetto del territorio, di Vicenza. Questa mattina la giunta comunale ha esaminato e preso atto delle tavole e della normativa elaborate dall'assessorato alla progettazione e innovazione del territorio nell'ambito di un iter che si è concretizzato in un articolato confronto con la città e ha discusso le linee di indirizzo che comporranno la relazione illustrativa. Tempo una decina di giorni, da dedicare agli ultimi approfondimenti e consultazioni, assessori e sindaco licenzieranno definitivamente tutta la documentazione che sarà inviata alla commissione territorio e, quindi, al consiglio comunale per l'adozione.
Intanto, fin da oggi, nell'ottica della partecipazione e della trasparenza che ha caratterizzato tutto il percorso, apre "Verso il PAT", "una mostra interattiva - spiega l'assessore alla progettazione e innovazione del territorio Francesca Lazzari - che illustra i contributi emersi in mesi di approfondimento e confronto, le scelte strategiche del piano e la nuova idea di città che il PAT propone". Significativi, nelle parole dell'assessore, i due luoghi dell'esposizione, entrambi in piazza dei Signori: "La Loggia del Capitaniato, antico simbolo di Vicenza, e il Forum Center, nuovo punto di riferimento, per una città che vuole progettare il suo futuro in modo condiviso e sostenibile".
L' esposizione rimarrà aperta fino al 9 ottobre, offrendo la possibilità al cittadino di informarsi sulle innovazioni e sulle potenzialità dei nuovi strumenti di pianificazione delineati dalla riforma urbanistica della LR 11/2004; conoscere le principali scelte del PAT e l'idea di città che le sottende; ripercorrere il percorso che ha portato a queste scelte; consultare, in modo interattivo, i documenti che hanno segnato il percorso di redazione del PAT fin dalla sua genesi; interagire lasciando commenti, interrogativi, suggerimenti e proposte, continuando così a contribuire alla costruzione di un'idea condivisa di sviluppo per la città ; ricevere il materiale divulgativo su questo tema.
In particolare, gli spazi della Loggia sono stati allestiti con alcuni totem divulgativi, di cui 2 interattivi dotati di tecnologia multi touch. Attraverso questi strumenti si possono visionare i documenti prodotti nell'iter di redazione del PAT, analizzare i temi principali del piano, approfondirne le scelte strategiche, esplorare scenari di sviluppo di alcune parti di città . Al centro della Loggia, sintesi e strumento di interazione, un grande plastico scomponibile della città di Vicenza.
Al Forum Center è stato allestito uno sportello informativo, che resterà attivo anche dopo la chiusura dell'esposizione. In questo spazio è possibile visionare la ricostruzione dell'iter di genesi del progetto di PAT, ed interagire, attraverso un totem, lasciando commenti e riflessioni in un box progettato per la distribuzione e raccolta del materiale.
La mostra in Loggia del Capitaniato è aperta fino al 9 ottobre lunedì dalle 16.30 alle 19; da martedì a giovedì dalle 10 alle 13 e dalle 16.30 alle 19; venerdì ininterrottamente dalle 10 alle 20; sabato e domenica dalle 10,30 alle 13,30 e dalle 15,30 alle 20.
Il Forum Center è aperto lunedì e mercoledì dalle 9 alle 12.30; martedì e giovedì dalle 16.30 alle 18.30.
Per informazioni:
[email protected]; www.vicenzaforumcenter.it
Arte contemporanea in Basilica Palladiana
Giovedi 10 Settembre 2009 alle 20:05Comune di Vicenza
Arte contemporanea nel Loggiato della Basilica Palladiana con Osservatorio#1 e Osservatorio#2 a cura di Alberto Zanchetta
"Sistemi di contemporaneo" è un progetto culturale dedicato all'arte contemporanea promosso e organizzato dall'assessorato alla cultura del Comune di Vicenza che intende coinvolgere i parchi, le piazze, le vie e gli edifici della città .
Nell'ambito dei "Sistemi di contemporaneo" si inserisce la programmazione di "Epide®mie", rassegna curata da Alberto Zanchetta che presenta il progetto "Osservatorio".
In attesa della riapertura della Basilica e del Salone Grande, un segnale "di lavori in corsi" arriva dall'interno dello stesso edificio. Nel loggiato saranno infatti allestite otto vetrine, come fossero le bacheche di un piccolo museo sotto vetro. Si tratta di una sorta di esposizione en petit che sarà propedeutica ai futuri eventi e alle grandi rassegne che si realizzeranno nella Basilica. La rassegna prevede due location: la prima, Osservatorio#1, è dedicata ad una ricognizione sulla pittura e sul disegno; la seconda, Osservatorio#2, è dedicata alla scultura e all'installazione. La programmazione dei due spazi si svolgerà in parallelo e ospiterà durante tutto l'arco dell'anno otto mini-personali, ognuna delle quali è legata al tema dell'ibridazione.
GIANNI MORETTI
12 settembre - 4 ottobre 2009
La rassegna "Osservatorio#1" prosegue con il progetto Poena cullei di Gianni Moretti, incentrato sulla pena inflitta ai parricidi in epoca romana. Come spiega l'artista nato a Perugia nel 1978, ma che vive e lavora a Milano, «a seguito della condanna, il parricida veniva chiuso in un sacco impermeabile - il culleo - insieme ad una vipera, un cane, un gallo e una scimmia, dopodiché veniva trasportato lungo le strade di Roma su un carro trainato da un bue e qui gettato nel Tevere, dove il più delle volte arrivava già morto».
La mostra è concepita come un unico lavoro che si dipana attraverso le sei vetrine della Basilica Palladiana e comprende numerosi monotipi che sembrano inseguirsi l'uno l'altro, in una corsa sempre a rischio di caduta ma anche di recupero della forma e della sua compattezza. L'artista ha così deciso di concentrarsi sull'elemento della circolarità (la circolarità sociale interrotta dal parricida che distrugge un equilibrio sottile, e che la pena del sacco si impone di ristabilire, almeno su un piano simbolico) che viene rappresentata per mezzo di una linea che non è retta ma visibilmente ondulata.
Negli ultimi anni la ricerca di Moretti si sta sviluppando verso l'investigazione del disegno come processo di tassidermia e di sedimentazione, processo che si evolve verso il suo stesso smantellamento perché il disegno viene eliso, ritagliato e sfilato in modo tale da creare un gioco di pieni e di vuoti, contiguità che è anche un tentativo di assimilare la scultura alla pittura. Le immagini degli animali acquistano consistenza, muovono lo spazio e obbligano lo sguardo a vagare tra le sagome in negativo e quelle in positivo, creando un effetto di luci e ombre, di presenze e assenze che si sfibrano, si confondono, lasciando in sospeso il tema trattato. Il parricidio diventa quindi un alibi per investigare la forma e i materiali, oltre che per creare un bestiario personale che concentra la narrazione soltanto sul disegno e sulla "perdita di se stesso".
NERO
12 settembre - 4 ottobre 2009
La rassegna "Osservatorio#2" prosegue con un progetto site specific di "Nero" che consiste in una piccola serie di casette monocromatiche sulle quali l'artista è intervenuto in vario modo per modificarne sia l'aspetto che il significato. Partendo da una forma molto semplice - una casa con sei piccole finestre ma sprovvista di porta -, l'artista (Alessandro Neretti, nato a Faenza nel 1980, dove vive e lavora) sviluppa un lavoro che indaga il rapporto tra l'uomo e la (presenza/assenza di) architettura.
Da qualche tempo "Nero" nutriva la necessità di realizzare un lavoro sull'architettura perché, come racconta lo stesso artista, «non mi rappresenta in quanto più grande di me; non mi aiuta perché spesso pezzi di tetto mi cadono addosso assieme all'intonaco; non mi rappresenta perché con i miei mezzi non ho una casa, o meglio un luogo dove sentirmi privo delle paure della mia anima». Da questa sua riflessione sono nate una serie di piccole sculture che ricorrono a materiali di vario genere - terracotta smaltata, multistrato, poliuretano, acciaio, alluminio, lastre tipografiche, spot luminosi - per ricreare abitazioni ipotetiche ma non troppo fantastiche che indagano il concetto dell'antropometria.
Poiché l'architettura dovrebbe essere una "realizzazione di sé", capace di consolarci e di ridurre le nostre angosce, l'artista destabilizza il senso di appartenenza e di sicurezza che la casa dovrebbe infondere in ciascuno di noi. Lo spazio dell'abitare viene quindi traslato in una ludica cattedrale (che malamente cela la reale entità della propria "anima") o in una fabbrica dismessa (che da luogo di lavoro diventa covo di feste illegali), passando per edifici invasi da materiale plastico o dai resti di un intimo dopo-sciagura.
Nelle opere di Nero niente è mai come appare; dietro a un linguaggio essenziale e ironico si nasconde una dolente analisi della vita quotidiana, della società e della condizione umana.
Loggiato della Basilica Palladiana
In arrivo "Fiori, colori, e..."
Martedi 1 Settembre 2009 alle 16:50Comune di Vicenza, 1 settembre 2009Â
In arrivo in piazza dei Signori "Fiori, colori e...", la prima edizione della mostra mercato del florovivaismo. Il sindaco Variati: "Vicenza deve diventare una città fiorita"
Piazza dei Signori e piazza Biade ospiteranno da venerdì 4 a domenica 6 settembre la prima edizione di "Fiori, colori e...", la prima mostra mercato di florovivaismo organizzata dall'associazione culturale "Il Tritone" in collaborazione con il Comune di Vicenza e l'associazione Noter de Berghem di Bergamo.
"Questa nuova iniziativa nasce da una mia personale richiesta all'associazione "Il Tritone", che da anni promuove eventi di grande richiamo, dal mercato dell'antiquariato e del collezionismo alla fiera del disco, passando per Europa in piazza - ha spiegato il sindaco Achille Variati questa mattina presentando la manifestazione a palazzo Trissino -. Sono sicuro infatti che la manifestazione troverà l'interesse dei vicentini, se non altro perché quest'estate hanno riscosso notevole successo i fiori con cui sono stati abbelliti ponte S. Paolo, ponte degli Angeli e alcune piazze del centro città : abbiamo ricevuto numerose lettere e commenti di apprezzamento, ma soprattutto nessuno li ha toccati - ha evidenziato Variati -, a dimostrazione che siamo una città educata".
Organizzata in pochi mesi e con notevole impegno da parte de "Il Tritone" e del Comune, "Fiori, colori e..." si configurerà quindi come un nuovo evento dedicato alla floricoltura, all'orto botanica e ai prodotti della natura, per risponde al crescente interesse registrato recentemente nei confronti del florovivaismo, a riprova di una cultura del verde che sta avendo un grande riscontro di pubblico.
Saranno così circa 60 gli espositori italiani e stranieri che a partire dalle 12 di venerdì prossimo coloreranno il "salotto" della città , con i suoi palazzi e la Basilica Palladiana. Piante, articoli di giardinaggio, manuali e volumi fotografici, attrezzature per l'arredo giardino, composizioni e angoli fioriti con erba e piante, pozzi di ville venete, pietre antiche, ma anche golose specialità della natura, saranno solo alcune delle numerose proposte che per la prima volta verranno offerte nella tre giorni di Vicenza in un unico grande evento.
Nella giornata di domenica 6 settembre saranno tra l'altro aperti tutti i negozi compresi all'interno delle mura duecentesche (nella giornata di martedì 8 settembre, festa patronale, avranno la facoltà di tenere aperto tutti i negozi della città ).
Il sindaco stamattina ha inoltre ricordato tutte le iniziative che l'amministrazione ha già avviato o è in procinto di avviare per rendere Vicenza una città fiorita: "Stiamo ad esempio dedicando particolare cura e attenzione al verde delle rotatorie e, dopo il prototipo dei fiori sui ponti sperimentato positivamente nel corso di questa estate, entro novembre verrà illustrato un progetto vero e proprio per una "Vicenza in fiore", che coinvolgerà ponti e piazze della città , anche quelle di quartiere. È poi in corso di perfezionamento - ha aggiunto Variati - una collaborazione con la Forestale e con l'azienda regionale Veneto Agricoltura per la realizzazione di boschi urbani a partire dall'area sotto piazzale della Vittoria per arrivare ad avere strisce verdi boschive attorno alle grandi arterie come, ad esempio, potrà essere per la variante alla SP46. Un'altra collaborazione inoltre è già in corso con la Confcommercio per la scelta dei vasi che nella prossima primavera abbelliranno l'ingresso dei negozi. In questo modo infatti coniugheremo attenzione per il bello alla promozione delle vetrine: è infatti nostro interesse far sì che i negozi che hanno tradizione in città non siano costretti a spegnere le luci a favore delle ‘cineserie'".
Tornando alla manifestazione florovivistica "Fiori, colori e..." del prossimo weekend, gli organizzatori hanno previsto di dedicare una particolare attenzione a due ospiti d'onore: il club bonsai "Il faggio" e l'associazione "Amici dei parchi".
Il primo, con sede a Monticello Conte Otto, riunisce dal 2005 gli appassionati delle piccole piante e si propone di favorire lo studio e la promozione della nobile ed antichissima arte orientale del bonsai. Il club esporrà quindi numerosi e rari bonsai e proporrà consulenza ed aiuto nell'impostazione, nella coltivazione e nel mantenimento di queste piante per diffonderne la conoscenza ed esaltarne la bellezza.
L'associazione "Amici dei parchi", invece, che ha sede alla biblioteca "La Vigna" di Vicenza, promuove la conoscenza e il corretto uso dei parchi storici e delle aree verdi di Vicenza, sensibilizzando all'educazione del verde e dell'ambiente. Una delle iniziative in tal senso è il concorso "Alberi per il futuro" rivolto alle scuole vicentine e che si è concluso nel mese di giugno.